Dieta in gravidanza: cosa mangiare per mantenersi in forma
Come mantenersi in forma regolando la propria dieta in gravidanza: cosa mangiare e quali cibi vanno invece eliminati o limitati.
La gravidanza è un momento speciale nella vita di una donna, un’esperienza complessa e al contempo magica. Tuttavia, i cambiamenti nel corpo, gli sbalzi d’umore e l’ansia per il parto in avvicinamento potrebbero turbare quello che dovrebbe essere un periodo di felice attesa.
Su DireDonna scoprirai come riconoscere i segnali che indicano una gravidanza e i migliori consigli per viverla al meglio, per il benessere della futura mamma e del bebè.
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Come mantenersi in forma regolando la propria dieta in gravidanza: cosa mangiare e quali cibi vanno invece eliminati o limitati.
Normalmente la localizzazione dei reni è accanto alla colonna vertebrale, nella parte postero-superiore della cavità addominale. Ma non sempre è così: nel caso questi organi abbiano una diversa dislocazione si parla di rene ectopico che nella sua forma semplice (in cui il rene rimane dalla stessa parte) ha un'incidenza di un caso su novecento neonati. La localizzazione anomala ha tre varianti: pelvica, iliaca e crociata; nella prima il rene si trova davanti all'osso sacro, nella seconda più lateralmente, nella terza il rene si trova in sede controlaterale. La diagnosi viene effettuata tramite ecografia e la prognosi nella maggior parte dei casi è benigna; sono infatti pochi i casi associati a gravi malformazioni come anomalie scheletriche e cardiache e ano perforato. In caso di dubbi, il vostro ginecologo vi consiglierà un controllo di secondo livello. Il 40% delle anomalie fetali riscontrate attraverso controlli ecografici riguarda proprio i reni; la gravità delle malformazioni varia enormemente: alcune sono tali da causare purtroppo la morte, altre sono del tutto compatibili con una vita normale in quanto, anche se il rene fuori sede ha una funzionalità limitata, l'altro sopperisce a a tale mancanza. In rari casi il rene ectopico è la causa di infezioni ricorrenti e idronefrosi, cioè la dilatazione del bacinetto renale in cui si raccoglie l'urina prodotta dai reni che non viene quindi correttamente espulsa attraverso l'uretra. Nel rene si trova quindi un quantitativo di urina superiore alla norma. Nel feto i reni cominciano a produrre urina, che farà parte poi del liquido amniotico, a partire dalla nona settimana. photo credit: josemanuelerre via photopin cc
Con la gravidanza, l’alimentazione di una donna non deve necessariamente essere stravolta: per crescere sano il bambino ha bisogno che la madre segua una dieta varia ed equilibrata, senza troppi snack o fuoripasto, e leggermente più calorica del solito, appena di 300 calorie. Purtroppo, spesso si opta per soluzioni fai-da-te cedendo ai luoghi comuni che premiano l’eccesso di cibo o, al contrario, decidendo arbitrariamente di escludere alcuni alimenti. Vediamo insieme 5 errori che una futura mamma non deve commettere a tavola. Eliminare i carboidrati. L’eccessivo aumento di peso allarma, e giustamente, le future mamme. Ma purtroppo da qui alle diete fai-da-te il passo è breve e spesso consiste nella eliminazione di tutti quei cibi che sono considerati ingrassanti, dal pane, alla pasta ai grassi. In realtà non si può imputare la colpa per i chili di troppo a una classe particolare di alimenti, ma alle quantità, al modo in cui vengono assunti e allo stile di vita in generale. Inoltre, una dieta così sbilanciata può nuocere al piccolo che per crescere correttamente ha bisogno di tutti i nutritivi. I carboidrati dovrebbero fornire circa il 50% delle calorie totali della dieta di una gestante, i grassi una percentuale compresa fra il 20% e il 30%. Esagerare con gli spuntini. Biscotti, pane, cracker, olive, cioccolatini, salatini: la lista degli alimenti che compongono i nostri spuntini potrebbe allungarsi all’infinito. Ma il craving, il mangiare continuamente piccoli snack fuori pasto, non è certamente una abitudine sana, tanto più in gravidanza: si rischia infatti di falsare il meccanismo naturale fame-sazietà, di assumere troppe calorie e, quasi senza accorgersene, di accumulare troppi chili in eccesso. Saltare la prima colazione. Si tratta di un errore molto comune (si stima che 7 milioni di italiani saltino normalmente questo pasto), ancora più grave se è una futura mamma a farlo. La colazione è infatti il pasto principale della giornata e, nonostante le nausee frequenti, sarebbe meglio fare il pieno di energia a tavola, al mattino, anche per evitare di sbocconcellare snack fino a ora di pranzo. Stravolgere la proprie abitudini. Molte donne, saputo di aspettare un bambino, cambiano totalmente le proprie abitudini alimentari e optano per un regime che sembra loro più sano, ma che potremmo definire “ospedaliero” con cibi sconditi e dal sapore neutro. L’errore alla base è pensare che aglio, peperoncino e altri sapori forti potrebbero infastidire il bambino. In realtà, salvo accusate problemi come gastrite o reflusso, non c’è bisogno vi rinunciate: la sensazione del gusto è attiva nel bambino dal quarto mese ed è provato che una volta svezzato il bambino accetterà più facilmente sapori cui è già stato abituato nel pancione. Mangiare per due. Lo dicevano le nonne, ma oggi più che mai il consiglio di raddoppiare le porzioni in gravidanza si rivela sbagliato e pericoloso: l’aumento eccessivo di peso può infatti portare problemi gravi per la mamma, dal diabete gestazionale a un parto complicato, e per il piccolo, in primis la possibilità di sviluppare da adulto uno scompenso glicemico. In gravidanza il fabbisogno calorico aumenta molto meno di quando ci si potrebbe aspettare: appena 300 calorie, l’equivalente di una mozzarella. photo credit: Zygia via photopin cc
I citomegalovirus (CMV), appartenenti alla famiglia degli herpes virus, sono piuttosto comuni: l'incidenza della sieropositività da CMV oscilla fra il 50% e l'80% nelle donne in età riproduttiva; l’infezione è asintomatica nella maggior parte della popolazione sana, ma il virus viene spesso eliminato per lungo tempo con i vari liquidi biologici (saliva, urine, secrezioni vaginali, liquido seminale, latte e sangue) e sono pertanto questi la fonte principale di contagio. Nel 10% dei casi i sintomi sono simili a quelli della mononucleosi o dell'influenza; chi ha già contratto la malattia una volta non è necessariamente immune: a differenza del toxoplasma e della rosolia, il CMV non fornisce immunità permanente, anche se il contagio del bambino avviene più spesso in caso di infezione primaria e raramente in caso di reinfezione. Per quanto riguarda la diagnostica della malattia, esiste un test che rileva la presenza nel sangue di anticorpi contro il citomegalovirus. La presenza di anticorpi specifici di tipo IgG con IgM assenti indica uno stato di immunità, mentre l'assenza di entrambi gli anticorpi indica che non c'è mai stato contatto con il citomegalovirus. Se la donna presenta IgG positive e IgM negative all'inizio della gravidanza, il test non si ripete più, mentre si ripete ogni 4-6 settimane se non c'è immunità (assenza di anticorpi in quantità protettiva). Le IgM sono la prima risposta dell’organismo all’infezione, indicano pertanto una condizione recente dato che si negativizzano entro 4 – 6 mesi. Quali i possibili danni per il bambino? In caso di infezione primaria, il 30-40% delle donne trasmette il virus al proprio bambino, il 10% dei feti infettati andrà incontro alla nascita a morte o a gravi conseguenze cerebrali con ritardo mentale . Del restante 90%, il 5-15% -asintomatico alla nascita-potrà sviluppare sordità di grado medio elevato. L’epoca gestazionale alla quale avviene l’infezione materna non influisce sull’incidenza della trasmissione del CMV, ma statisticamente sulla gravità delle conseguenze, dal momento che la maggior parte dei neonati sintomatici nascono da donne che hanno contratto il CMV nel primo trimestre. Alcuni danni fetali sono evidenziabili in utero mediante ecografia: questi sono ritardo nella crescita intrauterina, microcefalia, calcificazioni cerebrali, ventricolomegalia, ascite, cardiomegalia (miocardite). La valutazione generale deve tener conto in primo luogo del tipo di infezione materna (prima infezione o riattivazione), che rappresenta uno dei principali fattori prognostici: le possibilità che il bambino non presenti danni sono, infatti, sensibilmente più alte in caso di riattivazione della malattia nella mamma, rispetto ai casi di prima infezione della gestante. A partire dalla 22 esima settimana è possibile effettuare l'amniocentesi per avere un quadro maggiormente chiaro. Non è possibile prevedere se un feto con infezione accertata, ma senza segni ecografici di compromissione sarà sintomatico o meno alla nascita. Se l'infezione da citomegalovirus è tardiva (oltre le 24 settimane), esiste la possibilità della terapia farmacologica con gancyclovir (DHPG); inoltre esiste un vaccino contenente una forma di CMV vivo attenuato (ceppo Towne) con cui sono stati trattati con successo i pazienti a rischio (trapiantati o immunodepressi): l'immunità conferita da tale vaccino è sovrapponibile a quella post-infezione. photo credit: tom&oliver via photopin cc
Alla trentanovesima settimana, la gravidanza è davvero agli sgoccioli ed il piccolo potrebbe nascere da un momento all’altro. In questo momento il piccolo inizia ad abbassarsi sempre più nel bacino, il che vi alleggerirà nella respirazione, ma potrebbe rendere più difficile camminare o stare in piedi per troppo tempo. Durante questa settimana, potreste perdere il tappo mucoso, segno che l’utero inizia ad aprirsi ed a dilatarsi. In questo caso contattate subito il vostro ginecologo e recatevi in ospedale. Tenete pronta la borsa per andare in ospedale con le vostre cose e quelle del piccolo. Il bambino pesa circa 3 chili e misura 48 cm.
A diciannove settimane siete nel bel mezzo della gestazione. Da questo momento in poi i cambiamenti nel vostro corpo saranno molto rapidi e soprattutto continui. Potreste, infatti, notare delle piccole chiazze scure sul volto mentre la pelle dei capezzoli tende a scurirsi sempre di più. Nel piccolo, le impronte digitali sono già abbastanza definite e gli occhi iniziano a compiere dei movimenti casuali sotto le palpebre, ma sono ancora chiuse. Il piccolo ha le dimensioni di un pomodoro, con circa 13 cm, e pesa intorno al 140 g.
Alla quindicesima settimana di gravidanza siete già nel secondo trimestre da qualche settimana e in questa fase tutti i disturbi tipici del primo trimestre sono spariti. La stanchezza di prima sembra essere passata e vi sentite nuovamente in forma e piene di energia per affrontare le attività di tutti i giorni. Il piccolo in questo momento inizia a sentire i rumori esterni e soprattutto la vostra voce, dal momento che si è formata la parte interna dell’orecchio. Si iniziano a formare anche i primi follicoli piliferi. Il piccolo misura circa 7,4 cm, più o meno le dimensioni di una mela.
Il Gaviscon è un anti acido, che spesso viene utilizzato anche in gravidanza per calmare il bruciore di stomaco e le difficoltà digestive tipiche di questo periodo, che sono la naturale conseguenza della pressione che il piccolo esercita sul tubo digerente. Nelle donne che soffrono di gastrite, di reflusso o di dispepsia cronica, questi sintomi possono acuirsi durante la gravidanza e l’uso del Gaviscon può divenire fondamentale per alleviare i sintomi. Bisogna, comunque, contattare sempre il medico prima di assumere qualsiasi farmaco durante la gravidanza.
In gravidanza si può tranquillamente consumare gelato, ma con moderazione. Ricordiamo, infatti, che si tratta di un alimento ricco di zuccheri per cui va assunto in maniera saltuaria e in piccole quantità per evitare di accumulare troppo peso e di andare incontro a patologie legate all’alto tasso di glicemia nel sangue. Diversa la situazione, invece, per chi soffre di diabete gestazionale. In questo caso, infatti, il gelato deve essere completamente abolito, così come altri prodotti ad alto contenuto di zuccheri.
Ci sono dei sintomi che caratterizzano l’inizio di una gravidanza. Molti di questi riescono a dare sentore alla futura mamma di essere incinta. Tra i più diffusi c’è una nausea fastidiosa, che solitamente sparisce alla fine del primo trimestre di gravidanza, il seno teso e turgido, come quando sta per arrivare il ciclo mestruale, stanchezza e spossatezza, frequente stimolo a urinare a causa dell’azione del progesterone, stitichezza a causa del rallentamento dell’attività dell’intestino, umore altalenante che fa alternare momenti di euforia a momenti di ansia e irritabilità. Possono comparire anche alcune perdite ematiche dovute all'impianto dell’embrione nell'utero.
Durante la gravidanza si possono avere diversi tipi di perdite. Quelle dal colorito giallastro sono solitamente innocue e non sono altro che la normale leucorrea da gravidanza. È necessario però fare attenzione, perché se queste perdite diventano maleodoranti e sono accompagnate da bruciore e prurito possono essere il sintomo di un’infezione. In questo caso è meglio rivolgersi al proprio ginecologo per sottoporsi a una visita e capire come intervenire. Il medico saprà consigliare i prodotti da usare per l’igiene intima ed eventuali rimedi naturali o farmacologici a seconda dei casi.
Quando si inizia una gravidanza, uno dei grandi interrogativi è il sesso del nascituro per prevedere il quale, al momento, non esistono dei metodi scientifici. Esiste, però, il cosiddetto calendario cinese del concepimento, che permette - incrociando alcuni dati -di prevedere se il nascituro sarà un maschietto o una femminuccia. Basta incrociare il mese in cui è avvenuto il concepimento e l’età della mamma, ovviamente sempre al momento del concepimento, nell'apposito calendario per conoscere la risposta. Ovviamente, questo metodo non ha una validità scientifica, ma sono tantissimi coloro che lo consultano in attesa di conoscere il sesso del bambino.
Non si tratta di cambiamenti radicali, ma di piccole rinunce: esistono degli accorgimenti da seguire a tavola se siete in dolce attesa per tutelare la vostra salute e soprattutto quella del vostro bambino; la gravidanza diventerà anzi un'occasione per correggere qualche comportamento alimentare sbagliato e ripensare alla vostra dieta: ecco quindi quali solo i cibi da evitare in gravidanza. Bye bye, happy hour! Che l'alcool faccia male al bambino è ormai provato: nel primo trimestre, il rischio è quello di gravi malformazioni cardiache e neurologiche; nel secondo e nell'ultimo trimestre una madre che consuma alcolici espone suo figlio al rischio di parto prematuro, basso peso alla nascita, ritardi mentali, disturbi comportamentali e cognitivi. L'indicazione è quindi quella di astenersi completamente dal consumo di queste bevande e sostituirle con spremute centrifugati e succhi di frutta. Pericolo toxoplasmosi. La toxoplasmosi è una malattia infettiva, causata dal protozoo Toxoplasma gondii, parassita che vive in genere nel tratto intestinale del gatto, che si infetta cibandosi di carne di piccoli roditori. La coabitazione tra gatti e uomo non è un fattore di rischio importante per l'infezione di Toxoplasma, molto più pericoloso è cibarsi di carni crude o poco cotte (specie di agnello e suino), di insaccati, di verdure e frutta lavate male o di latticini non pastorizzati e latte crudo. Il primo trimestre è quello più a rischio di aborti, mentre dal terzo al sesto mese il feto può subire danni cerebrali, infezioni oculari, sordità, polmonite e malformazioni cardiache. Il divieto è quello di consumare qualsiasi tipo di "crudità" (incluse le carni poco cotte, come tagliate e fiorentine), mentre frutta e verdura andranno lavate molto accuratamente, perché potrebbero essere state contaminate da feci di animali infetti. L'attenzione è d'obbligo anche per chi ha già contratto la toxoplasmosi. E il sushi? Anche il consumo di sushi e crudo di mare in generale non è consigliabile in gravidanza: il rischio del consumo di pesce crudo sta nella presenza di un parassita noto come Anisakis, che risulta ugualmente pericoloso anche se non si è incinte, oltre a una tossi-infezione, che però si risolve nel giro di qualche ora con una comune dissenteria, senza arrecare danni al bambino. Vade retro, salmonellosi! Le future mamme dovrebbero astenersi anche dal consumo di uova crude e di qualsiasi altro alimento crudo che le contenga, per evitare il rischio di salmonellosi, una tossinfezione dell'apparato digerente provocata dai batteri. Dunque attenzione alla maionese e ad altre salse fresche a base di uova preparate in casa, no anche a creme e dolci preparati soltanto con una breve cottura come mascarpone, tiramisù, crema pasticcera, gelato fatto in casa, creme brulé e zabaione. Formaggi? I formaggi a pasta molle – come brie, camembert e taleggio- e quelli con le venature bluastre come gorgonzola e roquefort vanno evitati perché sono poco acidi, quindi ambiente favorevole allo sviluppo della listeria, il batterio responsabile di una tossinfezione alimentare. I formaggi stagionati, o quelli freschi tipo mozzarella o i formaggini sono invece sicuri. Il pesce affumicato, il pollame, la carne ovina e bovina potrebbero contenerla, quindi è possibile consumarli solo se cotti. photo credit: Linh H. Nguyen via photopin cc
I sintomi della gravidanza variano da donna a donna e anche di gestazione in gestazione: non è facile distinguerli da quelli premestruali perché sono simili tra loro dato l'aumento in entrambi i casi del progesterone; inoltre alcune manifestazioni, erroneamente attribuite a una gravidanza, potrebbero avere cause del tutto diverse. L'unica certezza può essere data da un test di gravidanza: è possibile eseguire sia le analisi del sangue, sia un normale test domestico; entrambi misurano i livelli di Bhcg, la frazione beta della gonadotropina corionica umana detta anche ormone della gravidanza. Ecco a quali segnali è necessario prestare attenzione, premesso che in alcune possono essere addirittura assenti. Amenorrea. Si tratta della mancanza del ciclo mestruale; se verificate un ritardo di almeno 7 giorni, eseguite il test. Se il risultato è negativo, ma il ritardo persiste aspettate qualche giorno e ripetetelo. Ricordate però che un leggero spotting o una pseudo-mestruazione con un ciclo molto meno abbondante e più breve rispetto a quello normale può presentarsi anche in caso di gravidanza. Spotting da impianto. Dopo 5/8 giorni dal concepimento, l'embrione si impianta nella parete uterina: possono comparire piccole perdite. Lo spotting può essere però dovuto anche a piccole abrasioni o infezioni, mancata ovulazione, stress, forte dimagrimento, cambiamento di abitudini, interruzione della pillola e scompensi ormonali. Nausee mattutine e iperemesi. Scatenate dagli odori intensi, nelle prime 2/8 settimane dal concepimento le nausee sono fra i sintomi più diffusi. Crampetti addominali. Leggeri crampi a livello uterino possono indicare l'inizio di una gravidanza. Perdite vaginali trasparenti. Si tratta di perdite acquose e filamentose, causate da una maggior lubrificazione vaginale che continuerà per tutti i nove mesi. Tensione al seno. Per effetto del progesterone potreste avvertire un senso di tensione al seno, come d'altronde può accadere nel caso prendiate la pillola o in caso di sindrome premestruale. Stanchezza o sonnolenza. Non è un periodo stressante e non avete febbre? Se vi sentite stanche o assonnate e presentate qualcuno degli altri sintomi, potreste essere in dolce attesa. Stitichezza; è dovuta al fatto che il progesterone fa diminuire la motilità intestinale Sensazione di gonfiore. La ritenzione idrica può essere indotta dagli ormoni, che intrappolano una maggior quantità di acqua tra i tessuti. Bisogno più frequente di urinare. Questo perché, sin dalle prime settimane di gravidanza, aumenta la quantità di liquidi filtrati dai reni e quindi la quantità di urine. photo credit: LaoWai Kevin via photopin cc
Sarà un maschietto o una femminuccia? Se siete impazienti di conoscere il sesso del vostro bambino in arrivo, sappiate che con un ecografo ad alta risoluzione è possibile formulare un'ipotesi già a partire dalla 12° settimana di gravidanza; affidabile con una percentuale del 90%, questa stima si basa sull'inclinazione del tubercolo genitale rispetto all'asse del feto: se orizzontale si tratterà di una bambina, se verticale di un maschietto. Già intorno alla 15° settimana, aumentano le probabilità di sapere se dovrete dedicarvi a uno sfrenato shopping in rosa o in azzurro perché in alcuni casi favorevoli è possibile distinguere i genitali esterni; dalla 16° settimana in poi, il sesso del feto si può distinguere con chiarezza. Fra la 20° e la 22° settimana prevede in questo senso un appuntamento importante: quello con l'ecografia morfologica che studia l'anatomia fetale e, oltre al sesso del nascituro, è in grado di determinare dal 30% al 70% delle malformazioni fetali maggiori. Talvolta, però, anche questo accertamento non è in grado di determinare se il vostro bebè è maschio o femmina: può accadere se il bambino è podalico, girato a pancia in giù, se tiene le gambine incrociate o chiuse, se il liquido amniotico è poco o se la futura mamma è in sovrappeso. Se il feto è podalico, si può ricorrere a una ecografia transvaginale. Di solito, non esiste un obbligo a conoscere il sesso del proprio bambino, ma esistono alcune patologie genetiche che si manifestano solo nei maschi i solo nelle femmine. Si tratta per lo più di malattie legate a una predisposizione genetica e di cui le coppie a rischio sono quindi informate: in questi casi la conoscenza del sesso è un passo fondamentale nella diagnosi prenatale e si prospetta quindi come obbligatoria. Oltre che con l'ecografia, l'indicazione del sesso del nascituro proviene da esami del corredo cromosomico fetale, come l'amniocentesi o la villocentesi: l'indicazione è riportata sul referto. photo credit: foshydog via photopin cc
Una domanda che molte gestanti si pongono è: "a quante settimane di gravidanza sono?" Questa domanda mette spesso in crisi e si vorrebbe avere un abaco per facilitare i conteggi dell'esatto periodo. Ecco alcuni consigli utili per calcolare in fretta le settimane di gravidanza. Vediamo qual'è la corrispondenza tra settimana e mese. 4+3 settimane corrispondono alla fine del primo mese 8+5 settimane corrispondono alla fine del secondo mese 13+1 settimane corrispondono alla fine del terzo mese 17+4 settimane corrispondono alla fine del quarto mese 21+6 settimane corrispondono alla fine del quinto mese 26+2 settimane corrispondono alla fine del sesto mese 30+4 settimane corrispondono alla fine del settimo mese 35+0 settimane corrispondono alla fine del ottavo mese 40+0 settimane corrispondono alla fine del nono mese Come leggerla? Il primo numero indica le settimane, il secondo numero indica i giorni. Quindi, ad esempio, 26 settimane + 2 giorni corrisponde alla fine del sesto mese… E così via. I ticker per calcolare le settimane di gravidanza: Online esistono vari ticker free utili per effettuare il calcolo preciso dei giorni e delle settimane di gravidanza. photo credit: treyevan via photopin cc
Le ecografie permettono di scoprire l’evoluzione del feto all’interno dell utero materno. Le più importanti sono quattro: mini-morfologica, genetica, morfologica e biometrica. Il servizio sanitario nazionale ne prevede tre gratis. Ecografia mini-morfologica (6-11 settimane): serve a verifica la presenza di una gravidanza , il battito cardiaco del bambino e di cui calcola l’età e la data di nascita; Ecografia genetica o morfologica precoce (11-13 settimane): si rivalutano i parametri della mini-morfologica, ossia la crescita del feto e la morfologia, in particolare la translucenza nucale e l’osso nasale; Ecografia morfologica (20-22 settimane): la più importante. Si effettua un controllo completo: misura del diametro della testa e controllo organi (cuore, testa, colonna vertebrale, braccia, gambe, fegato e reni), posizione della placenta e la quantità di liquido amniotico. E’ già possibile individuare il sesso. Ecografia biometrica (30-32 settimane): Si valuta il corretto sviluppo del feto e le funzioni degli organi. La valutazione si basa sulla misurazione di alcuni dati (circonferenza della testa, lunghezza del femore) che vengono confrontati con valori standard. photo credit: Daquella manera via photopin cc
Durante la gravidanza, l'alimentazione deve essere tenuta sotto controllo, al fine di garantire a sé stesse e dal nascituro un corretto apporto di sostanze nutritive e di energia. Per evitare di contrarre infezioni, si dovrà fare molta attenzioni a tutto ciò che si mangia, perché certi cibi possono essere nocivi per noi e per il nostro bambino. Ecco quali sono le situazioni a rischio. Fra le malattie trasmesse dagli alimenti, abbiamo la toxoplasmosi e la listeriosi che sono tra le più gravi, per evitare che ciò accada eccovi una lista dei cibi che vanno evitati. - Carne cruda , carni conservate uova crude. - Pesci affumicati e a rischio mercurio, latte crudo e formaggi a latte crudo - Salumi, come pasticci di carne, paté e prodotti in gelatina. - Croste dei formaggi. - Alcool e caffeina. - frutta e verdura non ben lavata. In ogni caso, cerca di prendere precauzioni di rigorosa igiene per quanto concerne la conservazione e la manipolazione degli alimenti. Durante la gravidanza, bisogna evitare il consumo eccessivo di alimenti troppo calorici. Infatti, l'obesità materna moltiplica i rischi per mamma e bambino: ipertensione arteriosa, gestosi, diabete, infezioni urinarie, eventi tromboembolici. L'aumento di peso durante la gravidanza deve quindi essere limitato: per questo è necessario sottoporsi a controlli medici più che regolari. photo credit: KevThaBass via photopin cc
È importante sentirsi bella in gravidanza, per se stesse e per il proprio compagno. La bellezza va coccolata: solo alcuni trattamenti sono da evitare, mentre altri si posso effettuare senza timore, anzi vanno incentivati. Iniziamo dalla depilazione. La gravidanza rallenta la crescita del pelo, ma non in modo tale da rinunciare temporaneamente alla depilazione. Allora come depilarsi? Le creme depilatorie andrebbero evitate, perché possono provocare delle reazioni allergiche. In gravidanza l’organismo si può comportare in modo diverso rispetto ai trattamenti che fino al giorno prima non provocavano alcunché. “La cera tiepida, che ormai ha sostituito la calda, non è assolutamente vietata. Basta farla in modo delicato”, spiega Daniela Natalini, co-proprietaria di un centro estetico in Toscana. Nella depilazione definitiva, invece, non è ancora stato riscontrato l’uso di elementi chimici dannosi per il feto. Nonostante ciò gli esperti consigliano di non rischiare e di rimandare il trattamento al post-parto. Passiamo ai trattamenti per il corpo. Dall’estetista, “i massaggi dolci linfodrenanti manuali - spiega Daniela Natalini - sono una delle cose più importanti da fare. Facilitano lo sgonfiarsi delle gambe, rilassano e drenano. Un trattamento molto interessante è la maschera per il corpo con olio Manoi, che noi facciamo nel nostro centro estetico. Si avvolge tutto il corpo della donna per circa 20 minuti dopo averlo cosparso di burri al Monoi di Tiarè. Segue un massaggio linfodrenante dolce con creme idratanti”. Vanno bene anche lo shiatsu e l’idromassaggio, basta che ci si senta bene, non si soffra di nausee o sbalzi di pressione e non si abbiamo infezioni cutanee in corso. A casa, invece, “tutte le donne in gravidanza – consiglia l’estetista - dovrebbero usare creme antismagliature per la pancia e creme idratanti elasticizzanti per tutto il resto del corpo. Anticamente si usavano estratti di olii di mandorle dolci, oggi esistono prodotti all’avanguardia già confezionati. E’ consigliata l’esecuzione periodica di soft-scrub al fine di rendere la pelle più liscia”. Per le smagliature, fin dalle prime settimane di gravidanza, bisogna nutrire e ammorbidire la pelle due volte al giorno tramite prodotti specifici che mantengano i tessuti elastici e idratati. Usare creme che favoriscono la microcircolazione, che può anche essere stimolata effettuando spugnature fredde dopo il bagno o la doccia. Ci sono anche alcune indicazioni che riguardano lo stile di vita. Una ginnastica dolce (camminate a passo svelto, ginnastica posturale dolce, stretching) è altamente indicata in gravidanza, perché favorisce la circolazione sanguigna e l'elasticità tissutale. L'alimentazione deve essere varia e bilanciata: in particolare è opportuno assicurare all'organismo un frequente apporto di frutta e verdura, acqua e cibi proteici. Per quanto riguarda i trattamenti per il viso, beh, durante la gravidanza di solito la pelle diventa più bella e lucente, perché la nuova situazione ormonale e circolatoria rende normali le pelli grasse e migliora l’acne, anche se spesso fa diventare la cute più sensibile e un po’ secca. Anche i capelli appaiono più soffici, puliti e facili da pettinare, perché il progesterone fa diminuire la produzione di grasso nel cuoio capelluto. L’unico neo possono essere le macchie o maschere gravidiche, in modo particolare su zigomi, labbro superiore e fronte. A partire dal terzo mese è anche possibile notare la comparsa di una linea scura che scende in mezzo all’addome, dall’ombelico all’osso del pube, la “linea alba”. Il fenomeno è dovuto, come nel caso delle macchie gravidiche, agli ormoni che stimolando i melanociti, i quali portano a produrre una maggiore quantità del pigmento. “Le maschere gravidiche sono destinate a sparire dopo alcuni mesi dal parto. In istituto si possono fare trattamenti illuminanti antimacchia per il viso, sia prima che dopo il parto, accompagnati dall’uso di una crema solare schermante ad alto potere protettivo o una crema da giorno, che contenga protezione 15. Ne è consigliato l’uso anche in inverno, soprattutto se si vive in città. L’esposizione al sole è ovviamente vietata”, spiega l’estetista. Infine, occhio alle tinture per i capelli, via libera invece per i cosmetici: trucchi, smalti per unghie, profumi, saponi e deodoranti non contengono sostanze pericolose per il feto, basta che siano privi di allergeni, agenti chimici e conservanti. Cosa evitare? Le lampade e i macchinari ad uso estetico. Al limite è concessa una lieve pressoterapia, ma occorre sempre sentire il parere del ginecologo. In linea generale in gravidanza vanno evitati tutti i trattamenti estetici che prevedono l’uso di elettricità e che possono provocare contrazioni, per esempio l’elettrostimolazione, e quelli che impiegano i farmaci.
Aiutatemi, vi prego. Un mese fa ho sognato di fare l'amore con Henry Cavill (mi spiace, ma Justin Bieber proprio no, non riesco a pronunciarlo, mi viene una cosa qui, alla bocca dello stomaco, un senso di nausea, e poi sono realistica: oltre a rischiare una denuncia per pedofilia, non riuscirei a sognarlo neanche a seguito di una botta in testa), mi sono svegliata tutta bagnata, e da allora non mi "vengono le mie cose". Sono convinta di essere incinta, oddio, come devo fare? Ora il mio fidanzato penserà che sia suo, ma poi vedrà gli occhi azzurri e capirà di sicuro che è di Cavill. Come posso disincintarmi? No, vi giuro, non sono sotto l'effetto di acidi, ma sto semplicemente scimmiottando le domande che le vostre figlie, nipotine, cuginette in fase più o meno pre-adolescenziale propongono a vostra insaputa su Yahoo Answer. Sì, perché se fate una ricerca su Internet, uno dei quesiti maggiormente posti sul famoso motore di ricerca è proprio questo: "È possibile che io sia rimasta incinta di Justin Bieber?" Idiozie da ragazzine 2.0, o peggio, da "Bieberine", ovvero fan di Justin Bieber. Bellezze mie, ora io posso anche credere al fatto che tutto ciò sia una presa in giro tra di voi, posso supporre che vi testiate l'un l'altra la vostra conoscenza (o ignoranza) in fatto di educazione sessuale e che qualcuna si diverta a leggere le risposte più o meno serie (talvolta tanto offensive) che vi rimbalzate, ma non riesco a non chiedermi: ma non vi sentite un branco di cretine? E vi meravigliate anche di essere chiamate "bimbeminkia? Sorvoliamo sull'uso della grammatica italiana, perché rischiamo l'ulcera; tralasciamo la questione "sex symbol", probabilmente, e anche giustamente, siete tutte follemente innamorate di un cantante teenager piuttosto truzzo perché è forse direttamente proporzionale alla vostra età, statura, peso della materia grigia, ma io a 12 anni mai mi sarei sognata di rimanere incinta di Di Caprio pomiciando con il suo poster. Quindi, mamme, una preghiera: trascorrete qualche ora in più al giorno con le vostre bimbe cresciute, ripassate con loro un po' di grammatica che non fa mai male e, soprattutto, fatele studiare un po' di educazione sessuale: sia mai che inciampino sullo spirito cinematografico di Rocco Siffredi.
In questo periodo tante sono le mamme in dolce attesa. Perché allora non pensare un po' a se stesse? Lush presenta una gamma di prodotti sicuri, delicati e naturali per le donne in gravidanza. Per detergere con delicatezza la pelle del corpo sotto la doccia, perfetta la Vellutata Dream (15,50 euro). Pensata per la pelle ultra sensibile, ha un’azione calmante e idratante grazie all’azione combinata della camomilla blu, del gel di aloe vera e della lavanda. Il profumo tenue e fresco è adatto anche a chi soffre di nausee. Per mantenere la pelle elastica e idratata e per prevenire l’insorgere delle smagliature, Lush ha ideato il praticissimo Copacabana (da 8,95 euro), uno scrub-balsamo da usare sotto la doccia. Mentre il trito di riso e mandorle esfolia la pelle, il burro di cacao e il burro di karité la idratano e nutrono in profondità. Perfetto anche per preparare i capezzoli all’allattamento! Per rilassare mente e corpo, c’è la Butterball (3,85 euro), dal delizioso profumo di tenera vaniglia e intrigante ylang ylang. Buttata nella vasca frizza che è un piacere e le sue sfiziose scagliette di burro di cacao idratano la pelle. E quando il gioco (e il pancione) si fa duro e la pelle necessita della massima idratazione, ecco Parole di Burro (9,25 euro), un balsamo corpo da usare sulla pelle bagnata appena uscite dalla vasca, prima di indossare l’accapatoio. Con burro di cacao idratante, banane emollienti, proteico avocado, ricco karité, olio di mandorle elasticizzante e infuso d’avena lenitivo, dona alla futura mamma una pelle morbida e setosa. Per il viso c'è il ricco siero Amore (14,95 euro), con murumuru per elasticizzare e olio di rosa, calamina, camomilla e burro di cupuaçu per lenire la pelle. E i capelli? Se c’è bisogno di coprire qualche capello bianco, con gli Hennè Lush (12,50 euro) ci si può fare la tinta anche in gravidanza. Disponibili in 4 tonalità e privi di sali metallici, colorano e ristrutturano. Per rinforzare i capelli, invece, c'è Radici (17,95 euro), con ortica, che mantiene sano il cuoio capelluto e dona luce ai capelli, infuso di menta, miele e olio d’oliva. Basta applicarlo prima dello shampoo su radici e lunghezze e tenerlo in posa 20 minuti.
Come capire se il piccolo che portate in grembo sia maschio o femmina? I metodi si rincorrono da decenni. L'ultimo salito agli onori della cronaca riguarda la, a dir poco bizzarra, teoria della giornalista Jena Pincott, secondo la quale basterebbe misurare l'aumento di volume del seno durante la gravidanza. Sul sito futura-sciences.com, la giornalista spiega che quando una donna aspetta una bambina il suo seno aumenta in media di otto centimetri, invece se è in attesa di un maschietto non supererebbe i 6,3 centimetri. A giocare un ruolo determinante sarebbe il testosterone: la sua produzione da parte del maschietto, che viene immessa in circolo nell'organismo materno, rallenterebbe la crescita del seno. Ovviamente la teoria non è confermata da alcun studio clinico o scientifico. Ancora oggi, gli unici metodi realmente efficaci per conoscere il sesso del bambino sono l'ecografia morfologica, un esame che viene eseguito intorno alla 21esima settimana, e l'amniocentesi, che viene effettuata a partire dalla 16esima settimana di gestazione. credit image by brennaval via photopin cc
Molte donne in gravidanza sono giustamente restie ai farmaci. Da dove nasce questa paura? Fino a pochi decenni fa, era opinione comune che la placenta avesse funzione di barriera protettrice del feto verso gli agenti nocivi. Ma negli anni Sessanta la tragedia della talidomide, con la nascita di molte migliaia di bambini severamente malformati, mise in evidenza che i farmaci assunti dalla madre possono attraversare la placenta, con conseguenze molto gravi sul feto. La farmacista Elisa Pericchi spiega": La N-ftalidomido-glutarimmide (più nota come talidomide) veniva utilizzato negli anni Cinquanta come sedativo, antinausea e ipnotico, rivolto in particolar modo alle donne in gravidanza per contrastare i primi sintomi di vomito. A causa della tossicità di uno dei due enantiomeri, fu ritirata dal commercio. Le donne che assumevano il farmaco, infatti, partorivano bambini affetti da gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti. Questo caso accese i riflettori sull'argomento e da quel momento diventò fondamentale determinare quali farmaci e quali no potevano essere presi in gravidanza, anche a seconda dello stato di salute della donna". Ma, allora, quali farmaci si possono assumere? Durante il primo trimestre di gravidanza è consentita un'opportuna integrazione di ferro e di acido folico per la prevenzione della spina bifida. Superati i primi tre mesi, in un'ipotetica graduatoria tra i farmaci utilizzabili (in termini di rapporto tra possibili rischi e benefici), gli antibiotici certamente occuperebbero uno dei posti più favorevoli. E' buona norma utilizzare quelli più adatti al singolo caso. In ogni caso sono permessi: penicilline naturali, come amoxicillina, ampicillina, associazioni con acido clavulanico; eritromicina, spiramicina e josamicina, considerate farmaci ragionevolmente sicuri. Tra gli antinfiammatori: acido acetil salicilico, ma sconsigliato negli ultimi 90 giorni di gravidanza a meno che l'uso sia specificatamente prescritto dal medico; paracetamolo, analgesico-antipiretico, che è considerato tra i farmaci di prima scelta in gravidanza. Tendenzialmente non ci sono controindicazioni nella maggior parte dei prodotti che vengono somministrati per via topica (unguenti, gel, creme, paste): sì alle creme a base di arnica per l'azione lenitiva o usata dopo traumi o contusioni; preparati a base di escina e bromo melina; per tromboflebiti, ematomi, infiammazione delle varici è consigliata una pomata a base di glicosaminoglicanopolifosfato. Invece, quali farmaci sono vietati? Ormoni androgeni e progestinici di sintesi derivati dal nortestosterone possono provocare una mascolinizzazione del feto della femmina più o meno grave. Farmaci citostatici (antitumorali), in particolare antagonisti dell'acido folico (methotrexato, aminopterina), aminoglicosidi come actinomicina D, adriamicina, vincristina, che hanno un'azione embriotossica e abortigena. Poi ancora, tetracicline e misoprostolo, perché può indurre aborti spontanei. E no alla vitamina A ad alto dosaggio (sola o in associazione multivitaminica) e i suoi analoghi: si sono dimostrati particolarmente pericolosi dal punto di vista teratogeno. Quindi è importante tenere sotto controllo anche l'assunzione di integratori durate la gravidanza: la quantità di vitamine e composti presenti nel prodotto potrebbero sommarsi con quelli assunti normalmente con la dieta. Nei primi due mesi di gravidanza è da tenere sotto controllo l'utilizzo di prodotti fitoterapici, omeopatici, preparati erboristici, preparazioni galeniche e prodotti naturali. La maggior parte delle donne, infatti, non è consapevole del rischio di assumere CADs (definiti come prodotti costituiti da erbe o di origine naturale): possono avere effetti collaterali anche il semplice olio di mandorla e la propoli, usati per prevenire la formazione di smagliature e trattare il mal di gola. La somministrazione di purganti drastici è vietata. Sconsigliati i cerotti transdermici antidolorifici-antinfiammatori perché la quota di farmaco che viene liberata dalla matrice attraversa derma e ipoderma e raggiunge la circolazione sistemica. Vietatato l'isotretinoina, derivato della vitamina A, utilizzato per il trattamento dell'acne nelle forme più gravi, come l'acne vulgaris. credit image by selva via photopin cc
Spesso i sintomi di una gravidanza e quelli pre mestruali possono confondersi, perché molto simili. Pensiamo alla sonnolenza, alla nausea e al dolore al seno. Vediamo allora come distinguerli. I sintomi pre mestruali anticipano più o meno di 4 giorni il ciclo e sono causati proprio dai cambiamenti ormonali in atto. I sintomi più diffusi sono stanchezza, gonfiore, dolore addominale, ritenzione idrica, leggero aumento del peso, tensione al seno, dolore alle articolazioni, acne, perdite fluide biancastre. E ancora irritabilità, malinconia e tristezza, sbalzi d’umore e difficoltà a mantenere la concentrazione. Oltre a questi, nelle prime settimane di gravidanza potrete avere i capezzoli sensibili, improvvise vampate di calore o lo spotting da impianto, piccole perdite di sangue, notare uno scurimento della mammella o la comparsa dei tubercoli di Montgomery (i capezzoli sono ricoperti di piccoli rigonfiamenti granulari, che corrispondono a piccole ghiandole). Ma il sintomo più evidente per capire se state o meno aspettando un bambino è l’amenorrea, cioè la mancanza delle mestruazioni. Inoltre spesso la donna cambia i propri gusti, anche senza soffrire di alcun disturbo digestivo o nausea. I cibi che una volta si amavano vengono odiati, e si sviluppano i noti poteri olfattivi, che possono manifestarsi in disappunto per alcuni piatti, profumi, per il vino, il fumo o il caffè. Se non riuscite a fare mente locale tra i vari sintomi, fate ordine e ascoltate il vostro corpo. Se siete ancora incerte, fatevi alcune domande: quando ho avuto l'ultimo rapporto? E l'ultimo ciclo mestruale? E iniziate a segnare tutto in un'agenda segreta (buona abitudine da insegnare alle proprie figlie). Se siete impaurite e volete fare comunque un test (ma almeno dopo 10 giorni da un rapporto non protetto), fatelo di mattina, subito dopo la sveglia, quando l'urina è più concentrata. credit image by Raul Garcia Piñero via photopin cc
Gravidanza gemellare in arrivo? È possibile capirlo ascoltando attentamente gli indizi del proprio corpo, prima ancora di fare l'ecografia.
Non parla mai della sua vita privata Malika Ayane, discreta per natura, difficilmente si lascia andare a confessioni personali. Aveva suscitato parecchio scalpore la notizia della rottura con Cesare Cremonini, una relazione che sembrava molto consolidata. Come un fulmine a ciel sereno, il gossip parla di questo allontanamento, anche di questo Malika Ayane non ha raccontato molto. Ed altrettanto all’improvviso si viene a sapere del suo matrimonio con Stefano Brugia, anche in questo caso non c’è stata possibilità di saperne di più. La cerimonia è stata celebrata a Milano, un originale bouquet fatto di piante grasse e cactus ed un altissimo tacco 14, pochi invitati e rigorosamente lontano dal gossip: E’ capitato, non so neanch’io come, che un giorno abbiamo deciso di sposarci. Ancora prima di fidanzarci. È successo tutto nel giro di pochi giorni. Non ho la minima idea di come possa accadere, ma è successo. Forse cambiano le aspettative sui sentimenti, o forse smetti di avere aspettative. Ho avuto una figlia da un uomo con cui ho vissuto per anni. Ci siamo conosciuti e innamorati, dopo venti giorni vivevamo insieme, dopo sei mesi ero incinta e non è andata. L’amore passionale l’ho avuto ed è finito, come finiscono milioni di storie. Sinceramente, che cosa avrei dovuto aspettare? Stare lì ad annusarsi, perché? E comunque dopo che hai alle spalle, diciamo così, delle “prove”, sai già, in una relazione, che cosa può innervosirti. Tutto questo Malika Ayane lo racconta al settimanale Diva e Donna, parla anche delle sue passate storie d’amore, un matrimonio dal quale è nata una figlia, poi Cesare Cremonini, del quale quasi non parla. Poi l’incontro con il regista e la decisione di sposarsi, forse aveva la consapevolezza che fosse l’uomo giusto. È cambiato tutto nella vita di Malika Ayane, anche il suo look, abbandonati i toni scuri, la raffinata cantante è tornata al suo pubblico con capelli biondissimi.
In gravidanza e allattamento occorre fare attenzione a introdurre nell'organismo tisane e infusi senza il controllo di un medico, lo dice il ministero della Salute.
Gravidanza in alta montagna: quali sono le complicazioni per una gestante che decide di raggiungere l'alta quota?
Incinta a Natale 2011? Ecco qualche idea simpatica e originale per annunciare a tutti il lieto evento durante le feste natalizie.
La salute in gravidanza è determinante, specie quando si verifica lo spotting: perdite da impianto, mestruazioni o minacce d'aborto?