Quali sono i sintomi del ciclo mestruale in arrivo
Ci sono dei segnali ben precisi che si ripresentano ogni mese (o quasi): vediamo quali sono.
Il ciclo mestruale (o ciclo ovarico) è un appuntamento fisso le donne in età fertile. Se da un lato svolge naturalmente un’azione antinvecchiamento, dall’altro porta con sé fastidi e dolori più o meno gravi a seconda dei casi.
Il ciclo mestruale dura dai 28 giorni ai 32 giorni quindi copre un arco temporale che potremmo definire mensile. In questo periodo, si susseguono delle fasi ben precise legate alla fertilità e alla produzione di ormoni femminili – estrogeni e progesterone – che modificano la probabilità di fecondazione dell’ovulo.
Ci sono dei segnali ben precisi che si ripresentano ogni mese (o quasi): vediamo quali sono.
Il ciclo mestruale rispecchia la salute psicofisica della donna: ecco perché può bloccarsi e come rimediare.
Dalle patologie agli squilibri ormonali, dallo stress all'alimentazione errata.
Le fasi funzionano così:
Il ciclo mestruale si ripete con queste cadenze dalla sua prima manifestazione – chiamata menarca – fino alla menopausa, quindi accompagna un arco piuttosto ampio della vita di una donna, dagli 11-16 anni fino ai 45-50 anni.
Durante la fase che precede l’inizio di un nuovo ciclo si manifesta in forma più o meno acuta la cosiddetta sindrome premestruale. Un fastidio che porta con sé
Generalmente un antidolorifico può bastare ma per alcune donne è necessario almeno un giorno di riposo e, infatti, questi sintomi possono risultare debilitanti.
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Spesso il ciclo può arrivare proprio in concomitanza di eventi importanti o di una partenza improvvisa. Esistono, però, dei metodi del tutto naturali per cercare di ritardare l’arrivo del ciclo. Tra questi c’è: intensificazione della pratica sportiva, evitare il cibo piccante, evitare cibi che “riscaldano” il corpo come ad esempio mango, papaya, ananas, datteri e verdure a radici, assumere tinture di centofoglie, consumare lenticchie chiare a zuppa. Ci sono poi anche degli altri espedienti per ritardare il ciclo come l’assunzione di ibuprofene prima dell’arrivo del ciclo, ma in questo caso bisogna essere più cauti.
Quando si cerca una gravidanza è importante riuscire a calcolare il proprio periodo fertile, ovvero il periodo dell’ovulazione durante il quale è possibile che avvenga il concepimento. Per le donne con un ciclo regolare cercare di calcolare il periodo fertile tramite il classico metodo del calendario non sortirebbe grandi risultati. È possibile, allora, misurare la temperatura, dal momento che questa aumenta di 0,5 gradi il giorno dopo l’ovulazione. Altri fattori da tenere in considerazione sono l’aumento della mucosa vaginale o i risultati di appositi test di ovulazione, che individuano i giorni più fertili durante i quali concepire.
Le false mestruazioni sono eventi che nelle donne si verificano spesso. Isintomi a esse correlate e che solitamente vengono collegate alla gravidanza consistono in un sanguinamento vaginale all’inizio della gravidanza. Generalmente le false mestruazioni vengono associate alla gravidanza perché un numero considerevole di donne sostiene le ha riscontrate all'inizio della gravidanza stessa. Le false mestruazioni si possono presentare con sanguinamento scarso senza la comparsa di altri sintomi oppure attraverso abbondanti perdite vaginali di sangue con relativi problemi annessi che, in tal caso, richiedono l’intervento di uno specialista il quale sottoporrà la donna ad un esame pelvico. In alcuni casi si è concluso che il sanguinamento vaginale, all’inizio della gravidanza, considerato come una sorta di false mestruazioni, porta ad un aborto spontaneo (Foto by InfoPhoto). Un sanguinamento lieve nel primo trimestre, senza complicazioni ulteriori, può essere causato dalla mancanza di progesterone. Tal fenomeno non genera alcun impatto negativo sulla gravidanza in corso. Solitamente si manifesta per 2/3 giorni.
Ci sono diversi miti da sfatare riguardo il periodo più fertile per concepire. Il più comune, per esempio è quello legato alla possibilità di rimanere incinta in qualsiasi giorno del ciclo mestruale. In realtà, le maggiori probabilità che l'uovo venga fecondato avvengono quando si hanno rapporti 2-3 giorni prima dell'ovulazione; il difficile, però, consiste nel sapere quando abbia inizio l'ovulazione. L'OVULAZIONE Frequentemente si legge che l'ovulazione avviene il 14° giorno del ciclo mestruale (il 1° giorno è il giorno d'inizio delle mestruazioni), ma purtroppo si presenta un problema a questo proposito: non tutte le donne hanno l'ovulazione il 14° giorno. Di norma, l'ovulazione cade tra il 1o° e il 20° giorno, ma può tardare ulteriormente nei casi di ciclo irregolare. In questi casi, è necessario predire l'ovulazione ed è possibile farlo mediante diversi metodi: kit appositi; tenendo traccia della temperatura corporea. Tuttavia, i ginecologi consigliano di avere rapporti sessuali volti a concepire quando si nota la comparsa di una maggiore quantità di muco cervicale: secrezione che somiglia al bianco d'uovo e appare nei giorni precedenti l'ovulazione. OSSERVAZIONE DEL MUCO CERVICALE Secondo uno studio effettuato dal'Università della North Carolina, il miglior metodo per la predizione del giorno fertile consiste nel tenere traccia della temperatura corporea basale affiancata all'osservazione dei cambiamenti del muco cervicale. E' stato scoperto che, indipendentemente dal giorno in cui avveniva l'ovulazione, c'era più probabilità di rimanere incinta se la coppia avesse avuto rapporti sessuali in un giorno il cui il muco cervicale era presente. Ciò potrebbe accadere poiché quest'ultimo aiuta lo spermatozoo a sopravvivere e a raggiungere l'ovulo. IL FALSO MITO DELL'ASPETTARE L'OVULAZIONE L'ossessione di avere rapporti nel periodo fertile causa la nascita di un sentimento fastidioso nei confronti del sesso, in quanto visto come un obbligo e non più come un gesto naturale dell'amore. Inoltre, continuando a monitorare il tempo basandosi soltanto sull'ovulazione, porta un maggior rischio nel perdere la migliore opportunità: aspettando, i segnali dell'ovulazione potrebbero passare inosservati o, addirittura, presentarsi quando non vi è più la possibilità di avere rapporti. La maggior parte degli studiosi sostengono che avendo rapporti sessuali nei 6 giorni precedenti all'ovulazione, si può avere una maggiore probabilità di concepire. Inoltre, pianificando di fare sesso 2 o 3 volte a settimana, indipendentemente dai segnali di fertilità, consente di avere almeno un rapporto durante il periodo dei 6 giorni. Questa indicazione è sicuramente preferibile rispetto al provare a fare a sesso in un giorno particolare, in quanto lo stress è uno dei maggiori fattori che potrebbero impedirne la buona riuscita. PERIODO FERTILE PER L'UOMO Recentemente è stato dimostrato che dopo un'astinenza di 10 giorni, la qualità e la quantità dello sperma diminuisce notevolmente; i picchi di qualità e quantità di sperma si hanno di solito dopo 1 o 2 giorni di astinenza. Per tale motivo, fate attenzione: se avete atteso ad avere rapporti sessuali finché non avete visto i segni dell'ovulazione e non avete fatto sesso nei giorni precedenti, lo sperma potrebbe rischiare di non essere fertile. E' importante che entrambi vi troviate nel periodo fertile. A cura di Jessica Di Giacomo photo credit: super-structure via photopin cc
Il ritardo del ciclo mestruale è in grado di causare nella donna uno stato d'ansia notevole; a differenza dell'età, l'ansia è dovuta alla possibilità di essere incinta o di essere in menopausa. Molto spesso non c'è bisogno di preoccuparsi, in quanto questo ritardo può essere dipeso da tantissimi fattori. CAUSE FISIOLOGICHE Stress: un elevato stress, fisicio e psichico, è in grado di determinare un ritardo nelle mestruazioni, in quanto incide sul momento dell'ovulazione; uso di alcuni farmaci: farmaci per il sistema nervoso, farmaci antiulcera e cortisonici, poiché vanno ad alterano i livelli di prolattina nel sangue; cambiamenti di peso: lo squilibrio alimentare incide sul sistema ipotalamo-ipofisi-ovaie e sulla conseguente produzione degli romani che regolano il ciclo mestruale. In alcune patologie, come la bulimia o l'anoressia, possono persino farlo saltare per alcuni mesi. sbalzi termici improvvisi: un periodo particolarmente freddo o caldo improvviso, può alterare il normale equilibrio ormonale; utilizzo della pillola del giorno dopo: si tratta di un anticoncezionale caratterizzato da un mix di ormoni, contenente al suo interno anche il progesterone, che ne influenza i normali livelli; sospensione o assunzione della pillola anticoncezionale: l'assunzione può comportare, in alcuni soggetti, dei lievi ritardi; allo stesso modo, la sospensione comporta a ritardi, da considerarsi normali; ovaio multifollicolare: si verifica nelle ragazze giovani e si tratta di una condizione benigna che determina la presenza di numerosi follicoli varici, anziché la normale presenza di un ovaio soltanto. DOPO IL PARTO prima mestruazione dopo il parto: si chiama "capo-parto" e si presenta, generalmente, dopo 40 giorni dal parto, ma può variare da soggetto a soggetto. Tali possibilità possono essere dovute a variazioni fisiche e psichiche accadute durante la gestazione. allattamento: allattando al seno, il capo-parto può comparire molto in ritardo, poiché l'organismo produce alti livelli di prolattina, inibendo così l'azione degli estrogeni; CAUSE PATOLOGICHE Le cause elencate fino ad ora possono definirsi fisiologiche tuttavia, se i ritardi sono continui, potrebbero esserci anche delle cause patologiche. Disturbi ormonali: si verificano. nella maggior parte dei casi, nelle donne tra i 20 e i 40 anni e sono dovute alla carenza di progesterone. Le cui cause principali sono: iperplolattina: presenza patologia, nel sangue, di alti livelli di prolattina; ipotiroidismo: disfunzione della tiroide che determina un rallentamento di tutti i processi metabolici; insufficienza ovarica: bassa stimolazione dell'ipotalamo e dell'ipofisi (ghiandola situata alla base del cranio) con conseguente produzione scarsa di ormoni; iperandroginia: eccessiva produzione di ormoni maschili che porta alla generazione di un'anomalia ovarica; Mancanza di ovulazione: il disturbo viene associato ad infertilità e irregolarità mestruale; Sindrome dell'ovaio politeistico (PCOS): è la causa più comune dell'infertilità; è legata all'assenza di ovulazione che causa ritardi mestruali che arrivano persino a superare i 3 mesi (amenorrea). Utero fibromatoso: caratterizzato dalla presenza di fibromi (tumori benigni), che possono determinare squilibri del ciclo. Fibroma uterino: tumori benigni trai più frequenti nelle donne fertili; si manifestano con perdite tra un mestruo e l'altro e ipermenorrea. QUANDO PREOCCUPARSI Se il ritardo è sporadico, non c'è alcun bisogno di preoccuparsi. Se, invece, si presenta spesso, rivolgetevi al vostro ginecologo: basta effettuare un'ecografia pelvica e un'analisi del sangue. Ricordatevi che lo stato d'ansia e d'allarme non fa altro che aumentarne il ritardo. A cura di Jessica Di Giacomo photo credit: Anna Marie Gearhart via photopin cc
Le perdite di sangue marroni prima del ciclo, possono essere spesso dovute a semplice sfaldamento e preparazione alla mestruazione. Ma potrebbero essere dovute anche a cause disfunzionali, come alterazioni ormonali causate ad esempio dallo stress o disturbi alimentari. La cause, possono tuttavia essere anche, organiche (cisti ovariche, vaginiti, ectopia del collo dell’utero, polipi, fibromi, endometriosi…). Per escludere tali patologie e per comprendere la cause è necessario effettuare analisi del sangue, pap-test, ecografia e consultare il proprio ginecologo. photo credit: mahalie via photopin cc
Le perdite bianche vaginali possono manifestarsi talvolta abbondanti prima del ciclo o anche quando una donna è incinta. Nelle donne le perdite vaginali bianche sono un problema comune. La variazione di tali perdite dipende dal ciclo mestruale, tra l'altro risulta più abbondante nel periodo precedente all'ovulazione. Solitamente la consistenza del liquido è di tipo elastica e diventa più chiaro durante l'ovulazione. Questo tipo di perdite sono un avvenimento normale, tuttavia ciò che dovrebbe destare preoccupazione è se vi fosse formazione di cattivi odori, prurito e dolore. Questo flusso permette alle cellule e ai lipidi di essere espulse attraverso la vagina stessa mantenendola protetta e pulita. Se la normale secrezione vaginale è di colore bianco, potrebbe essere dovuta anche ad una vaginite batterica o un'infezione. Se queste dovessero essere abbondanti è necessario contattare un ginecologo. photo credit: ALERAI {subsidiary&book exercises} via photopin cc
Spesso i sintomi di una gravidanza e quelli pre mestruali possono confondersi, perché molto simili. Pensiamo alla sonnolenza, alla nausea e al dolore al seno. Vediamo allora come distinguerli. I sintomi pre mestruali anticipano più o meno di 4 giorni il ciclo e sono causati proprio dai cambiamenti ormonali in atto. I sintomi più diffusi sono stanchezza, gonfiore, dolore addominale, ritenzione idrica, leggero aumento del peso, tensione al seno, dolore alle articolazioni, acne, perdite fluide biancastre. E ancora irritabilità, malinconia e tristezza, sbalzi d’umore e difficoltà a mantenere la concentrazione. Oltre a questi, nelle prime settimane di gravidanza potrete avere i capezzoli sensibili, improvvise vampate di calore o lo spotting da impianto, piccole perdite di sangue, notare uno scurimento della mammella o la comparsa dei tubercoli di Montgomery (i capezzoli sono ricoperti di piccoli rigonfiamenti granulari, che corrispondono a piccole ghiandole). Ma il sintomo più evidente per capire se state o meno aspettando un bambino è l’amenorrea, cioè la mancanza delle mestruazioni. Inoltre spesso la donna cambia i propri gusti, anche senza soffrire di alcun disturbo digestivo o nausea. I cibi che una volta si amavano vengono odiati, e si sviluppano i noti poteri olfattivi, che possono manifestarsi in disappunto per alcuni piatti, profumi, per il vino, il fumo o il caffè. Se non riuscite a fare mente locale tra i vari sintomi, fate ordine e ascoltate il vostro corpo. Se siete ancora incerte, fatevi alcune domande: quando ho avuto l'ultimo rapporto? E l'ultimo ciclo mestruale? E iniziate a segnare tutto in un'agenda segreta (buona abitudine da insegnare alle proprie figlie). Se siete impaurite e volete fare comunque un test (ma almeno dopo 10 giorni da un rapporto non protetto), fatelo di mattina, subito dopo la sveglia, quando l'urina è più concentrata. credit image by Raul Garcia Piñero via photopin cc
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Quando ci si appresta a fare i prelievi per il colesterolo, l'ansia sale a chiunque, tuttavia le donne devono prestare più attenzione rispetto a gli uomini. Una ricerca ha mostrato che nelle donne in età fertile i valori del colesterolo e dei trigliceridi variano durante le fasi del ciclo mestruale. Si tratta di una variazione del 5-8%, che, anche se minima, può essere sufficiente a spostare il valore al di sopra o al di sotto della soglia considerata normale. La ricerca, partita dall'Università del North Carolina e diretta dalla dottoressa Sunny Mumford, ha coinvolto 260 donne alle quali sono stati eseguiti dei prelievi durante le diverse fasi del mese. Il risultato è stato che, se il prelievo viene fatto subito dopo le mestruazioni, il 14% delle volontarie presenta colesterolo totale più alto. Se invece il prelievo viene fatto prima del ciclo, i livelli sono più bassi dell'8%. La causa di queste oscillazioni sono gli estrogeni. Solitamente durante l'ovulazione gli estrogeni raggiungono il loro picco, questo causa un aumento delle HDL, il colesterolo buono, e di conseguenza un calo delle LDL, il colesterolo cattivo. Diversamente nella fase prima del ciclo, quando gli estrogeni sono a livelli più bassi, abbiamo un aumento dei trigliceridi e del colesterolo cattivo. Le conseguenze di questa scoperta non sono da sottovalutare. Se fino a ora le ricerche riguardo ai rischi cardiovascolari legati al colesterolo non avevano preso in considerazione la variabile del ciclo, d'ora in avanti non si potrà fare a meno di considerarla, se si vogliono ottenere risultati quanto più veritieri possibili. Il consiglio della Mumford è: Piuttosto che ripetere questi esami in altri momenti del ciclo sarebbe meglio stabilire valori standard in relazione alle diverse fasi.