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Shampoo senza sale sì o no? Ecco cosa c'è da sapere su questo prodotto alleato della bellezza e della salute dei capelli.
Quando si parla di capelli e di come prendersene cura, uno dei primissimi aspetti da considerare riguarda la scelta dei prodotti giusti e maggiormente adatti alla propria tipologia di chioma, uno fra tutti lo shampoo, il principale alleato di benessere per i capelli, che ne garantisce detersione e salute. Ecco perché è bene capire quando è meglio utilizzare uno shampoo senza sale rispetto ad altre tipologie di prodotto.
Una scelta che deve essere fatta a seconda delle caratteristiche della capigliatura e dell’effetto che si vuole ottenere, purché si comprendano bene le ragioni e il ruolo che il sale ha all’interno degli shampoo che si utilizzano abitualmente. Per una hair routine e una detersione dei capelli più consapevole ed efficace.
Prima di scoprire perché in alcuni casi è bene e opportuno utilizzare uno shampoo senza sale, è importante comprendere quale sia il ruolo di questo ingrediente all’interno di uno dei prodotti maggiormente utilizzati per la cura della chioma.
Quando si parla di shampoo senza sale, infatti, si fa riferimento a tutti quei prodotti che non contengono solfati come l’acido solforico che, combinandosi con altri composti come il carbonato di sodio e l’alcol laurilico, produce sodio laureth solfato, un tensioattivo chimico che permette di detergere la chioma eliminando il sebo prodotto dal cuoio capelluto, poiché un grado di scogliere i grassi nell’acqua.
Ruolo principale del sale nello shampoo, quindi, è quello di eliminare eventuali impurità (per esempio nei capelli grassi), sia dalla cute che dalle lunghezze della chioma. Il sale è un componente che si trova nella maggior parte degli shampoo in commercio, anche per via del suo basso costo.
Ma perché, allora, nonostante l’offerta di shampoo nei supermercati sia per la maggiore incentrata su prodotti di questo tipo, non è bene o comunque non sempre opportuno utilizzare questo genere di cosmetici sui propri capelli?
Esattamente per le stesse ragioni appena descritte: il sale, come detto, elimina le impurità dalle cute e dai capelli, svolgendo una forte azione detergente e disinfettante. Azione che, però, va anche ad eliminare l’acqua dai capelli, disidratandoli e indebolendoli, fino anche ad irritare il cuoio capelluto. Un po’ come succede quando si va al mare, e ci si accorge che la chioma, dopo essere state nell’acqua salata, tende a seccarsi e i capelli sono rovinati, risultando opachi e sfibrati.
Se da una parte, quindi, è vero il sale nello shampoo pulisce i capelli e rimuove il sebo in eccesso (oltre al fatto che è questa sostanza a produrre la schiuma che a quasi tutte/i piace moltissimo) è vero anche che, se usato di frequente o su chiome che non necessitano di questa specifica azione anti sebo, può essere molto dannoso per la salute e la bellezza dei capelli.
Ecco perché è bene utilizzare uno shampoo senza sale, soprattutto quando si hanno i capelli naturalmente ricci o secchi e tendenti al crespo, oppure se la propria cute tende a irritarsi o seccarsi facilmente.
Questo prodotto, infatti, risulta essere anche privo di allergeni, parabeni, oltre che di cloruro di sodio e altri sali, risultando più delicato, tollerabile e benefico per la cute e la chioma. In più, vista la presenza tra i suoi componenti di cheratina bioattiva organica o idrolizzata, permette di prendersi cura di capelli, nutrendoli, rendendoli più morbidi, luminosi e più disciplinati. E risultando un perfetto alleato per le chiome secche, ricce o che tendono a sfibrarsi.
Preferendo uno shampoo senza sale, quindi, si vanno a tutelare queste tipologie di chiome, mantenendo idratazione delle fibre dei capelli a livelli adeguati, ed evitando di danneggiare la cute e la chioma stessa, potendo comunque ottenere una buonissima detersione ma senza aggredire i capelli con un componente di cui non si necessita.
Al momento dell’acquisto, quindi, è importante verificare che il vostro sia uno shampoo senza sale aggiunto. E questo lo si può fare solo in un modo: controllando l’etichetta e gli ingredienti o l’INCI (International Nomenclature of Cosmetic Ingredients), di cui è composto il prodotto da voi scelto.
Solitamente, il sale all’interno degli shampoo viene denominato con il termine Sodium Chloride, ovvero il normalissimo cloruro di sodio. Dannoso certo, ma non è lui il nemico numero uno dei capelli. Le diciture alle quali si deve prestare massima attenzione quando si acquista uno shampoo senza sale, infatti, sono altre due: SLS o Sodium Lauryl Sulfate e SLES o Sodium Laureth Sulfate.
Due tensioattivi, di cui vi abbiamo già accennato, responsabili della bellissima schiuma che avvolge la chioma durante il lavaggio. Ma responsabili anche dell’indebolimento e dello sfibrarsi dei capelli poiché troppo aggressivi sia su di essi che sulla cute. Oltre al fatto che sono proprio loro ad eliminare il sebo dalla cute, che se in quantità corrette è fondamentale per la salute e il benessere della chioma stessa.
Ecco perché è importante controllare l’ INCI dello shampoo senza sale che si sta comprando e verificare che sia davvero un prodotto privo di questi ingredienti, quindi, più salutare per la vostra chioma.
E le possibilità di trovarne di ottimi ci sono, basta avere un po’ di pazienza e meticolosità nel controllo delle etichette. Ma con la certezza di ottenere un risultato che vi farà pentire di non aver iniziato prima. Ecco, quindi, qualche esempio di shampoo senza sale che si può provare ad acquistare (anche in farmacia) optando per quelli migliori sul mercato e che sapranno soddisfare le vostre esigenze e quelle della vostra chioma. Tra questi ci sono senza dubbio:
Come dire, le opzioni ci sono, sta a voi decidere quale sia la migliore per voi e per i vostri capelli. Partendo fin da subito con una nuova hair routine più attenta al rispetto della cute e della chioma. E priva di quegli ingredienti che, in un modo o nell’altro, non vi fanno bene e non rispettano la salute e la naturale bellezza dei vostri capelli.
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