Uova fresche: quanto durano e come conservarle
Come conservare le uova fresche e in che modo capire se queste sono ancora buone da mangiare o se stiamo mettendo in pericolo la nostra salute? Proviamo a scoprirlo.
Il Grignolino d’Asti DOC è un vino dalla personalità netta e decisa, straordinario e unico nel suo genere: “testabalorda, anarchico e individualista” lo definiva Luigi Veronelli negli anni Sessanta in una delle sue prime “Guide all’Italia Piacevole”.
Zona di produzione e vitigni
Il Grignolino d’Asti DOC si produce in 35 comuni della provincia di Asti, proprio nel cuore dell’Astigiano, patria universalmente riconosciuta del Barbera e del Moscato. Il vino Grignolino d’Asti DOC dev’essere ottenuto esclusivamente da uve Grignolino. Possono concorrere alla produzione le uve provenienti dal vitigno Freisa fino a un massimo del 10%.
Caratteristiche organolettiche
Il Grignolino d’Asti DOC si presenta con colore rosso rubino più o meno tenue con riflessi granata; profumo delicato con sentore fruttato e di sottobosco e spesso con caratteristici sentori di pepe bianco; sapore raffinato, asciutto per la tipica presenza di tannini con retrogusto gradevolmente amarognolo.
Il Grignolino d’Asti DOC a tavola
Vino da tutto pasto, si adatta ad antipasti e ai primi, a piatti leggeri moderatamente grassi. Ottimo con i salumi, le minestre asciutte e in brodo, le torte di verdura, arrosti di carne bianca, l’anatra e il pollame pregiato, le fritture, le frittate e altri piatti di mezzo tipici del Piemonte. A molti piace con il pesce. Si serve giovane a temperatura ambiente. La giusta temperatura di degustazione può variare tra i 15° e i 18°. Particolarmente indicato per fritto misto alla piemontese, agnolotti, fave, formaggi semi-duri, spiedini.
Un po’ di storia
Il vitigno Grignolino trova le sue origini nella zona del Monferrato, tra Asti e Casale, ma in seguito si è diffuso in altre aree del Piemonte e della Lombardia, dove un tempo era conosciuto anche come Barbesino. Giuseppe Acerbi ne parla nel 1825 nel suo celebre trattato di viticoltura. Nel 1891 ne elogiò l’alta qualità Umberto I di Savoia, in occasione della sua venuta ad Asti all’Esposizione e Fiera dei vini nazionali. Infatti, il Grignolino era un vino molto usato alla corte dei Savoia, che avevano l’abitudine di berlo soprattutto con il pesce. Per questo era chiamato il vino delle regine, come recita lo slogan della festa del Grignolino che si svolge a Migliandolo nel mese di maggio. La fine dell’Ottocento rappresenta uno dei momenti di gloria nella storia del Grignolino
Curiosità
Il suo nome è forse dovuto all’elevato numero elevato di vinaccioli, che in dialetto si chiamano “grignole”.
Del Grignolino Mario Soldati ha detto: “Il Grignolino, tra tutti i vini piemontesi è certamente il più delicato. Insomma, non si adatta assolutamente alla brutalità del consumismo”.
NOTA
Il Grignolino d’Asti DOC è promosso e tutelato dal Consorzio di Tutela Vini d’Asti e del Monferrato.
photo credit: Ristorante Cannon d’Oro & Vecchio Castagno via photopin cc
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