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Il Gattinara DOCG è un vino rosso da pasto prodotto anche nella tipologia Riserva. È una vera perla del panorama enologico mondiale, un nobile vino di lunga tradizione, che sembra fosse prodotto già da popolazioni celtiche ancor prima che la zona diventasse presidio dell’Impero Romano.
Zona di produzione e vitigni
Il Gattinara DOCG, a denominazione di origine controllata e garantita, si produce nelle terre dell’Alto Piemonte, sulle colline che separano le pianure del Vercellese e del Novarese dalle Prealpi nord-orientali e attraversano le tre province di Biella, Vercelli, Novara da ovest a est: sono le terre del Nebbiolo, vitigno da cui si ricava la prestigiosa DOCG Gattinara. Dev’essere ottenuto da uve provenienti da vitigno Nebbiolo dal 90 al 100% o anche da uve provenienti da vitigni Vespolina per un massimo del 4% e/o Uva Rara (Bonarda di Gattinara), purché questi vitigni complessivamente non superino il 10% del totale.
Caratteristiche organolettiche
Il “Gattinara” ha colore rosso granato con leggere sfumature aranciato; odore fine, gradevole, speziato con lievi sentori di viola; sapore: asciutto, armonico, con caratteristico fondo amarognolo. Il “Gattinara” riserva ha colore: rosso granato tendente all’aranciato; odore: fine che ricorda quello della viola, specie se molto invecchiato; sapore: asciutto, armonico, con caratteristico fondo amarognolo. Titolo alcolometrico volumico totale minimo: 12,5%. Invecchiamento: minimo 35 mesi, di cui 24 in legno, secondo il disciplinare. La tipologia “Riserva” richiede un periodo di invecchiamento più lungo: 47 mesi, di cui 36 in legno.
Il Gattinara DOCG a tavola
Si accompagna a carni rosse grigliate, arrosti e stufati, brasato, filetto, bollito; a formaggi molto stagionati, pollame comune e nobile. Ottimo con i primi piatti soprattutto il risotto e con paste asciutte al ragù di carne. La DOCG Gattinara è anche un ottimo vino “da meditazione”. Se invecchiato, accompagna egregiamente piatti di selvaggina (capriolo e lepre). Temperatura di degustazione 18°-20°C, stappando qualche ora prima di servire.
Un po’ di storia
Recenti reperti archeologici dimostrano che in questa zona si produce vino fin dai tempi dei romani. Inoltre, negli archivi vescovili di Vercelli si trova scritto che già ai tempi di Carlo Magno sulle colline di Gattinara prosperavano le vigne. Si dice che il Marchese di Gattinara cardinale Mercurino Arborio, Cancelliere di Carlo V e amante del vino delle sue terre, lo presentò alla Corte del Re di Spagna. Così sembra che il vino di Gattinara debba il suo nome a questo famoso diplomatico, che lo riteneva un efficace mezzo di trattativa diplomatica. Il Gattinara DOCG conobbe un periodo di grande splendore nell’Ottocento, tanto che il Consiglio Comunale volle rendere il territorio di produzione del Gattinara la prima stazione enologica sperimentale del Regno dei Savoia.
Il Gattinara ottenne la DOC nel 1967 e nel 1991 la DOCG. Ancora oggi la DOCG è prodotta unicamente nel territorio di Gattinara.
Curiosità
*Per promuovere le delizie del Gattinara DOCG e degli altri vini della zona è stata istituita nel 1999 l’Enoteca regionale di Gattinara e delle Terre del Nebbiolo del nord Piemonte, con sede a Villa Paolotti, una splendida casa padronale ottocentesca dove vengono promossi i vini locali, insieme ai sapori della tradizione e alle tipicità culturali e storiche.
*Del Gattinara DOCG scriveva Mario Soldati in uno dei suoi brevi racconti dedicati ai luoghi del Piemonte a lui cari: “Un sorso di Gattinara. Purché vero, s’intende. Non chiedo di più!”
photo credit: Roberto Cilenti via photopin <a
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