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Il Bardolino Superiore DOCG è un eccellente vino rosso del Veneto, prodotto nella zona del Lago di Garda. L’uso di uve Corvina e Rondinella rende il Bardolino Superiore un vino molto profumato, con una leggera speziatura, adatto a piatti saporiti a base di carne.
Si produce nei pressi del Lago di Garda, in una quindicina di comuni in provincia di Verona. È un vino che nasce dall’armonico incontro tra uve Corvina Veronese (35-65%), Rondinella (10-40%), Molinara, Rossignola, Barbera, Sangiovese, Merlot, Cabernet Sauvignon (massimo 20%). La Corvina contribuisce essenzialmente a dare corpo e colore al vino, la Rondinella dona un tipico e ricercato sentore erbaceo, mentre gli altri vitigni concorrono a fornire freschezza e morbidezza al vino.
È un vino che va consumato preferibilmente entro 2-3 anni dalla vendemmia, altrimenti perde in fragranza e freschezza.
Un po’ di storia
Questo vino prende il nome dal paese omonimo situato sulle verdissime coste orientali del lago di Garda. Nella zona di produzione del vino Bardolino la vite viene coltivata fin dall’età del bronzo, come testimoniano alcuni semi ritrovati nelle palafitte di Peschiera, Lazise, Cisano, Pacengo e Bor. Secondo la leggenda, il nome potrebbe derivare da Bardali, figlia del re Axuleto e nipote di Manto, fondatrice di Mantova e cantata dal poeta latino Virgilio e da Dante Alighieri nella Divina Commedia.
Nel periodo medievale la produzione del Bardolino fu continuata dai Monaci della Chiesa di San Colombano, che salvarono questo vino dalla sua scomparsa.
Fino al 1800, per produrre il Bardolino, era diffusa l’usanza di far fermentare il mosto in alcune cavità in zone impermeabili del terreno coperte da lastre di pietra. Con decreto del 1 agosto 2001 è stata assegnata la denominazione di origine controllata e garantita (docg) al vino Bardolino Superiore.
Le uve destinate alla produzione del Bardolino Superiore devono provenire da vigneti ubicati in terreni asciutti, collinari o pianeggianti, ma ben esposti alla luce solare. Ciascun ettaro di vigna non può produrre più di 9 tonnellate di uve, con un titolo alcolico naturale pari ad almeno 11% vol. Questi sono limiti che si discostano di molto da quelli previsti per il Bardolino DOC (13 ton/ha e 9.5% vol), che anticipano un vino con una struttura ed una concentrazione maggiori.
Il disciplinare di produzione del Bardolino Superiore non dà indicazioni rilevanti circa le tecniche di vinificazione, salvo la generica formula che limita le operazioni di cantina a quelle “pratiche enologiche locali, leali e costanti, atte a conferire al vino le sue peculiari caratteristiche”. Al contrario, per quanto riguarda l’affinamento, il disciplinare impone un periodo di invecchiamento di almeno un anno, pur non indicando se questo debba svolgersi in botte, in vasca di acciaio od in bottiglia.
Il Bardolino Superiore DOCG è un vino rosso mediamente alcolico (12% vol) che si presenta alla degustazione con un bel colore rosso rubino, tendente al granato con l’invecchiamento e profumo delicato, fragrante e fruttato, con piacevoli note di ciliegia e frutti di bosco, ed una tipica speziatura, che ricorda i chiodi di garofano, la cannella ed il pepe nero. Il sapore è asciutto ed armonico, abbastanza caldo e vi si ritrovano tutte le sensazioni fruttate percepite al naso, accompagnate da un finale leggermente amarognolo, piuttosto persistente.
Il Bardolino Superiore è un eccellente vino a tutto pasto e generalmente si abbina a piatti saporiti e profumati: primi piatti al ragù, minestre di legumi, arrosti di carne rossa e carne di maiale, selvaggina in umido e formaggi stagionati e stravecchi.
Abbinamenti e temperatura di servizio
Questi vini si servono alla temperatura di 18°C. La versione Riserva, se particolarmente invecchiata, può richiedere di essere travasata in una caraffa per decantare: in tal caso si può servire a tavola in caraffa, oppure, dopo aver avvinato la bottiglia svuotata dei depositi, ricolmarla con il vino e portarla in tavola.
photo credit: angelocesare via photopin cc
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