In cucina con Carla Bruni: ecco la sua ricetta per una pasta semplice e gustosa
In un video pubblicato su Instagram, la ex première dame di Francia ci mostra come preparare un piatto di penne ai pomodori ciliegini.
Il Vino rosso del Piemonte Barbaresco è considerato uno dei grandi vini italiani, come il Barolo o il Brunello di Montalcino. Famoso non solo in Italia, ma in tutto il mondo.
Il profumo caratteristico del Barbaresco è gradevole e intenso, dallo squisito profumo di violetta o rosa. Con l’invecchiamento si aggiungono sentori più complessi di terra, erbe, tartufo nero e liquirizia. Il gusto è asciutto, pieno, robusto, austero ma vellutato, armonico.
È considerato tra i migliori vini italiani da arrosto, ma si accompagna bene anche a selvaggina, pollame, brasati e formaggi stagionati o piccanti. Il Barbaresco si abbina bene a primi piatti ricchi e potenti, a base di tartufo bianco e funghi porcini.
Va servito ad una temperatura di 18°-20°C, stappando la bottiglia una o due ore prima di servire, in un bicchiere panciuto ed ampio, come vuole la migliore tradizione e come sanno gli esperti buongustai.
Il Barbaresco ha caratteristiche simili a quelle del Barolo, ma al suo confronto è ritenuto un vino meno austero, meno tannico e meno imponente. Rispetto al Barolo, è ritenuto un vino più “gentile” e raffinato.
Il Barbaresco, come tutto quello che fa parte del vivere quotidiano, ha le sue origini e una sua storia. Il Comune che gli ha dato il nome possiede circa la metà dei terreni che lo producono. Barbaresco già ai tempi dell’impero romano era punto strategicamente importante, posto in cima ad una collina, era un ottimo un ottimo punto di osservazione e sicuro rifugio da attacchi nemici.
Proprietario del castello e delle vigne circostanti divenne, dopo varie successioni, un enologo d’indiscusso valore, Domizio Cavazza. Il rigore tecnico e scientifico di Cavazza, direttore della Scuola Enologica di Alba a fine 1800, ha dato il via alla valorizzazione del vino Barbaresco, un vino che deriva dal vitigno Nebbiolo.
Il territorio è caratterizzato da filari che lo ricoprono quasi interamente infatti i suoi colli sono tra i più fittamente coltivati delle Langhe. Tra questi colli svetta sul paesaggio l’imponente torre del Bricco di Barbaresco (alta ben 36 metri) e simbolo del comune. Il comune ha origini antiche e con ogni probabilità il nome deriva da “barbarica silva” , un bosco di querce chiamato così dai romani e ritenuto sacro, in seguito, dai liguri.
Le annate eccezionali del Barbaresco sono: 2005, 2004, 2001, dal 1999 al 1995, 1990, 1989, 1985 e 1982.
Vitigni impiegati: esclusivamente Uve di Nebbiolo, nelle sottovarietà Lampia, Rosè e Michet. Il Nebbiolo è considerato il più nobile vitigno d’Italia ed è così denominato un po’ perché le zone nelle quali è coltivato sono avvolte nelle nebbie autunnali, un po’ per l’aspetto degli acini, ricoperti da una leggera pruina biancastra.
Sono molte le iniziative legate a questo grande vino che richiamano appassionati degustatori e turisti in ogni periodo dell’anno. Per gli amanti delle sagre e delle feste si ricorda la “Festa della vendemmia”, che si svolge la prima domenica di settembre.
In un video pubblicato su Instagram, la ex première dame di Francia ci mostra come preparare un piatto di penne ai pomodori ciliegini.
La città emiliana e la capitale dello champagne francese si uniscono in un gemellaggio: un evento esclusivo, in una location da sogno, per raccogliere fondi a favore dell'Emporio Solidale.
In un video su Instagram, la ex première dame di Francia ci insegna come preparare un'insalata di carciofi leggera e fresca, perfetta per un pranzo veloce.
A svelare il trucco per una cottura della carne al top è lo chef Gordon Ramsay: che sia al sangue o ben cotta non importa, basta che prima di servirla a tavola venga irrorata con il sugo di cottura.
Per evitare la diffusione del Covid-19 all'interno del villaggio olimpico, la cucina e il servizio ai tavoli sono stati affidati a macchine e intelligenze artificiali: un'idea innovativa e ultra tecnologica.