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Non poteva mancare il vino della domenica: oggi è il turno del Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG, il delizioso nettare pugliese festeggiato con un francobollo emesso nel marzo 2012 da Poste Italiane per la serie tematica “Made in Italy”, dedicata alle eccellenze enogastronomiche italiane.
Il francobollo è stato stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, in rotocalcografia, su carta bianca, patinata neutra, autoadesiva, non fluorescente: un vigneto e un grappolo d’uva tipici dei vini DOCG, come da immagine in alto.
Zona di produzione del Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG è il territorio che comprende Avetrana, Carosino, Erchie, Faggiano, Fragagnano, Grottaglie, Leporano, Lizzano, Manduria, Maruggio, Monteparano, Oria, Pulsano, Roccaforzata, San Giorgio Jonico, San Marzano di S.Giuseppe, Sava, Torre S. Susanna, Torricella e le isole amministrative del comune di Taranto.
Il Primitivo di Manduria Dolce Naturale DOCG si ottiene solo da uve del vitigno autoctono Primitivo di Manduria e, come recita il DPR del 30/10/1974, che ne riconosce la sua DOC, deve avere peculiari caratteristiche: colore rosso tendente al violaceo ed all’arancione con l’invecchiamento, aroma leggero caratteristico, sapore gradevole, pieno, armonico, tendente al vellutato con l’invecchiamento. Il Primitivo è il vitigno autoctono più importante della Puglia.
Il colore è rosso, intenso, con sfumature violacee che tendono ad attenuarsi con l’invecchiamento, volgendo al granato. Profumo deciso e intenso di frutta rossa e nera matura mora, mirtillo, ciliegie e lampone, con note evolute di vaniglia, rabarbaro, spezie come pepe nero, cannella, mirto e timo: un ricco bouquet di profumi. Sapore secco, asciutto, caldo, sapido, corposo ma al contempo morbido.
Ottimo da fine pasto, si accompagna a formaggi pecorini stagionati, mandorle tostate, fichi, castagne, pasticceria secca. Va servito ad una temperatura di 10° – 14°C in bicchieri da dessert.
La vite e il vino in Puglia esistono dai tempi dell’Antica Roma: già allora Plinio e Orazio ne elogiavano le virtù. Pare che il vitigno sia stato introdotto dai Fenici o dai Greci ai tempi della colonizzazione.
Il suo nome deriva dal fatto che la pianta fiorisce in anticipo e i suoi grappoli maturano precocemente, circa due-tre settimane rispetto ad altri tipi di vite.
Foto Collezione Colnect serie Made in Italy
Num. Catalogo: Michel IT 3521
https://www.diredonna.it
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