In cucina con Carla Bruni: ecco la sua ricetta per una pasta semplice e gustosa
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Il più famoso di questi eccezionali cereali di particolare pregio alimentare e gustativo è il farro della Garfagnana, un territorio dove da sempre il farro è la base di alcuni dei principali piatti tradizionali, in particolare minestre o torte salate. Anche se proibito in casi di celiachia in quanto contiene glutine. Il farro si presenta in diverse varietà: integrale, decorticato, semiperlato, perlato e intero. Oggi vi propongo una ricetta con il farro secco.
Mettete i fagioli in acqua fredda e lasciateli a mollo per una notte intera, scolateli e teneteli pronti per il successivo impiego.
Preparate in una pentola capace un soffritto con olio e un battuto di aglio e cipolla con una foglia d’alloro e un ciuffo di salvia.
Quando il tutto ha preso colore, versate i fagioli, mescolate e lasciate insaporire per qualche minuto togliendo infine la salvia e l’alloro.
Aggiungete ora il farro lavato sotto l’acqua corrente, unitevi il prosciutto tagliato a pezzettini, regolate di sale e pepe e completate con l’acqua necessaria a coprire il tutto.
Lasciate bollire per 3 ore, quindi servite cospargendo la minestra con dell’ottimo parmigiano grattugiato.
Riesling Italico (Lombardia)
Potigliano Bianco (Toscana)
4 ORE + 12 DI AMMOLLO
DIFFICOLTÀ:
NESSUNA
PER PORZIONE
CALORIE 480
DOSI PER 4 PERSONE
INGREDIENTI
200 g di farro
400 g di fagioli
1 cipolla
1 spicchio d’aglio
1 foglia d’alloro
qualche foglia di salvia
150 g di prosciutto crudo tagliato in un solo pezzo
olio q.b.
sale – pepe
parmigiano grattugiato
Il farro è povero di aminoacidi essenziali, in particolare di lisine, e per una corretta alimentazione è consigliabile associarlo a legumi. Poiché controindicato in caso di allergie, le prime volte che il farro viene somministrato a neonati va fatto con molta prudenza e sempre assicurandosi che i piccoli non soffrano di allergie o intolleranze alimentari. Il farro è ricco di fosforo, potassio e magnesio, di vitamine A, B2 e B3. Per ogni 100 gr di farro 350 kcal circa, l’1,5% di grassi e l’11% di proteine.
Il zuppa di farro. Con il farro si possono preparare torte salate, ma anche pane, pasta e dolci.
Il farro va consumato preferibilmente entro la data di scadenza riportata sulla confezione e va conservato chiuso, al riparo da umidità e in un posto fresco. Durante la cottura, poi, è consigliabile rimuovere le impurità presenti sulla superficie dell’acqua prelevandole con una schiumarola. Il farro della Garfagnana per la sua particolarità non ha bisogno di ammollo. Si consiglia, quindi, di passarlo sotto l’acqua corrente per togliere le scorie rimaste.
La coltivazione del farro nel nostro Paese viene praticata soprattutto, come detto, nella Garfagnana, ma anche nell’area umbro-laziale, tra l’Umbria ed il Reatino che comprende l’alta valle del Corno e l’alta Valnerina in Umbria, sulll’altopiano di Leonessa (Rieti) e in altri territori di confine tra la provincia di Rieti e l’Abruzzo.
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