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A darle il nome d'arte fu il regista Damiano Damiani, sulla base di suggestioni dannunziane, per evitare l'omonimia con una celebre attrice.
Ha lavorato con registi come Woody Allen, Dino Risi, Luis Bunuel, Carlo Verdone, Adriano Celentano, John Landis e Marco Ferreri, e oggi spegne 65 candeline: stiamo parlando di Ornella Muti, probabilmente una delle attrici italiane più note in assoluto all’estero, grazie a una bellezza che non ha pari, frutto di una commistione genetica decisamente esotica.
Francesca Romana Rivelli, questo il suo vero nome, è infatti figlia di un giornalista napoletano e di Ilse Renate Krause, una scultrice estone. Nata a Roma nel 1955, il suo esordio nel cinema arriva in modo assolutamente precoce: a 14 anni infatti viene scelta per interpretare la protagonista di La moglie più bella, di Damiano Damiani. Sarà proprio lui a scegliere il nome d’arte Ornella Muti, a causa di un’omonimia con la celebre attrice Luisa Rivelli.
A meno di 20 anni il mondo del cinema le offre già innumerevoli parti: gira Il sole nella pelle e Un posto ideale per uccidere del cineasta Umberto Lenzi, quindi in Spagna viene chiamata per alcuni film come Un solo grande amore, Esperienze prematrimoniali, La segretaria, L’amante adolescente.
Pellicole che non richiedono grandi doti interpretative ma che si basano sulla sua avvenenza e su una fotogenia senza precedenti. Lo ha raccontato la stessa attrice in un’intervista, in cui ha parlato della sua carriera: “Fu un caso, l’ho fatto, dovevo fare bene, dovevo sorridere, dovevo essere bella. Per stare davanti alla macchina da presa devi in qualche modo lasciarti andare. Sono stati anni di paura, di far male, di fare qualcosa di sbagliato“.
A 19 anni incontra Mario Monicelli che le propone Romanzo popolare, film che la legittima presso un certo tipo di pubblico e le regala la notorietà vera. Seguono poi pellicole che l’avrebbero fatta recitare insieme a mostri sacri come Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Gérard Depardieu, mentre grazie a I nuovi mostri del trio Monicelli, Risi e Scola arriva persino a vedere l’Oscar, indirettamente, essendo l’opera candidata in quanto miglior film straniero del 1979.
Forse il suo ruolo più celebre rimane però quello della Principessa Aura del kolossal Flash Gordon, che apre il decennio degli anni ’80, caratterizzato da tantissime pellicole italiane come Il bisbetico domato, Nessuno è perfetto, Un povero ricco, Bonnie e Clyde all’italiana. Tutto internazionale il cast di Un amore di Swann, in cui recita al fianco di Jeremy Irons, Fanny Ardant e Alain Delon.
Ma non mancano le sortite in America, come per esempio nella commedia Oscar – Un fidanzato per due figlie, in cui divide il set con Sylvester Stallone, mentre arrivano poi anche le collaborazioni con due grandi autori di commedie drammatiche quali Francesco Nuti, che la vuole in Tutta colpa del Paradiso e Stregati, nonché Carlo Verdone che la sceglie per Io e mia sorella e Stasera a casa di Alice.
Più rarefatti gli impegni degli anni ’90, ma vale la pena citare un film come La domenica specialmente, firmato da Giuseppe Bertolucci, oppure Il conte Max di Christian De Sica, o ancora Panni sporchi di Monicelli, sul finire del decennio.
Piccole parti, ma molto significative, quelle che costellano gli anni Duemila. Francesca Archibugi la usa in Domani, mentre Eleonora Giorgi la vuole per Uomini & Lonne, amori e bugie, e ancora il grande regista britannico Peter Greenway la rende parte integrante del progetto Le valigie di Tulse Luper – La storia di Moab. Seguono alcuni ruoli di rilievo nei film di Asia Argento, Ingannevole è il cuore più di ogni cosa, o di Woody Allen To Rome with Love, per finire con Notti magiche di Paolo Virzì.
Ornella Muti è madre di Naike Rivelli, nata nel 1974 da padre tuttora ignoto e di Carolina e Andrea, nati dal matrimonio con Federico Fachinetti. È divenuta famosa per le sue ospitate televisive in cui ha parlato ampiamente della proprio fede buddhista e per una brutta vicenda giudiziaria del 2017, quando evitò di recitare a teatro a Pordenone per recarsi a un gala in Russia organizzato da Vladimir Putin.
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