Vostro figlio è a rischio obesità? Misurategli la circonferenza addominale.Ma cosa si intende per obesità pediatrica e grasso viscerale?
La funzione principale del tessuto adiposo è accantonare energia nelle cellule e rilasciarla quando serve all’organismo sotto forma di lipidi (grassi). Durante i primi dieci anni di vita, il contenuto lipidico delle cellule adipose viene rinnovato più di 6 volte. Ma nelle cellule degli obesi questo turnover è alterato e rallentato e in presenza di un introito calorico elevato le cellule adipose vanno incontro ad una iperplasia e ipertrofia.
Il professor Francesco Chiarelli, direttore della Clinica Pediatrica dell’Università di Chieti e presidente della Società Europea di Endocrinologia Pediatrica, ha spiegato: “Immaginiamo di aver organizzato una festa in un appartamento di 40 metri quadri con più di 50 persone. Ognuno avrà bisogno di una certa quantità di cibo e ossigeno, e ben presto la festa si rivelerà poco divertente. Allo stesso modo un eccessivo introito calorico determina una rapida espansione delle cellule adipose. Se le alterazioni persistono determinano una maggiore sensibilità all’insulina, un’infiammazione cronica dei tessuti e anche la morte delle cellule. Tornando alla nostra festa, alcuni ospiti riusciranno ad uscire per prendere aria (il grasso esce dalle cellule e si deposita intorno a organi come il fegato), altri andranno a casa delusi, altri rimarranno all’interno dell’appartamento e magari avranno un malore”.
E’ stato assodato che il grasso addominale, anche chiamato viscerale perché circonda gli organi interni, è un indicatore di rischio anche nella popolazione pediatrica. Oggi, infatti, il 22,1% dei bambini è in sovrappeso e il 10,2% in condizioni di obesità, con percentuali più alte nelle regioni del centro e del sud Italia. È quanto emerge dalla fotografia scattata nel 2012 dal Sistema di sorveglianza “OKkio alla Salute”, promosso dal Ministero della Salute e dal Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie.
Il grasso addominale può essere facilmente calcolato con la formula: circonferenza in cm diviso altezza in cm. Se il risultato è 0,5 o maggiore indica la presenza di obesità viscerale anche nei bambini di peso normale.
Spiega Chiarelli: “Il girovita è anche un affidabile indicatore della sensibilità all’insulina, a sua volta fattore di rischio per l’insorgenza del diabete. Come emerso nel recente Congresso Mondiale di Endocrinologia Pediatrica svoltosi a Milano, un risultato intorno allo 0,5 deve indurre a controlli ulteriori, perché rappresenta una sorta campanello di allarme. La definizione di sovrappeso è troppo sottovalutata, per questo preferiamo chiamarla pre-obesità. Ricordiamo, infatti, che l’obesità ha un ruolo importante nel timing della pubertà. Combattere sovrappeso e obesità infantile sono quindi importanti obiettivi di salute pubblica per contrastare una generazione di giovani adulti malati cronici”.