Le più belle canzoni e frasi celebri di Francesco De Gregori

Canzoni e frasi celebri di Francesco De Gregori: leggere e ascoltare la poesia in musica del prolifico cantautore.

Poesia e risvolti sociali, figure retoriche e immagini intense. Difficile condensare in poche parole l’arte musicale di Francesco De Gregori: non solo il cantautore ha scritto per sé, ma ha collaborato anche con altri colleghi, da Lucio Dalla a Fabrizio De André. Tra il 1972 e i 2024 ha pubblicato 22 album in studio più altri 17 dal vivo. Ma per capire meglio, è necessario affidarsi alle sue stesse parole.

Le frasi più intense tratte dai testi di De Gregori

La poesia è dappertutto nei brani di De Gregori, basta sfogliarne i testi per coglierla:

  • Ma se i tuoi occhi fossero ciliegie, io non ci troverei niente da dire, e non c’è niente da capire.
    (da Niente da capire)
  • E la vita Caterina, lo sai, non è comoda per nessuno, quando vuoi gustare fino in fondo tutto il suo profumo, devi rischiare la notte, il vino, e la malinconia, la solitudine e le valigie di un amore che vola via.
    (da Caterina)
  • Ho dormito troppo a lungo: la montagna era stregata da un poeta che suonava il pianoforte. Ho sognato le mie mani che sparivano nel buio mentre Dio me le stringeva un po’ più forte
    (da Marianna al bivio)
  • Al di là delle bottiglie che ti portano lontano, al di là della pazienza che ti fa morire piano, al di là dei pomeriggi in cui fabbrichi il tuo mondo, che ti tradirà, nasceranno bambini vestiti di cielo, suonatori di flauto
    (da Suonatori di flauto)
  • Tu non credere se qualcuno ti dirà che non sono più lo stesso ormai. Pioggia e sole abbaiano e mordono, ma lasciano, lasciano il tempo che trovano. E il vero amore può nascondersi, confondersi, ma non può perdersi mai. Sempre e per sempre dalla stessa parte mi troverai.
    (da Sempre e per sempre)
  • Due buoni compagni di viaggio non dovrebbero lasciarsi mai. Potranno scegliere imbarchi diversi, saranno sempre due marinai.
    (da Compagni di viaggio)
  • I matti vanno contenti sull’orlo della normalità, come stelle cadenti nel mare della tranquillità, trasportando grandi buste di plastica del peso totale del cuore, piene di spazzature e di silenzio, piene di freddo e rumore.
    (da I matti)

Le canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana

Molte canzoni di De Gregori hanno fatto la storia della musica italiana. Eccone alcune tra le più celebri:

  • E con le mani amore, per le mani ti prenderò. E senza dire parole nel mio cuore ti porterò. E non avrò paura se non sarò come bella come vuoi tu, ma voleremo in cielo in carne e ossa, non torneremo più. E senza fame e senza sete, e senza ali e senza rete voleremo via.
    (da La donna cannone)
  • Alice guarda i gatti e i gatti girano nel sole, mentre il sole fa l’amore con la luna.
    (da Alice)
  • Generale, dietro la stazione, lo vedi il treno che portava al sole?
    (da Generale)
  • E qualcosa rimane fra le pagine chiare e le pagine scure e cancello il tuo nome dalla mia facciata e confondo i miei alibi e le tue ragioni i miei alibi e le tue ragioni.
    (da Rimmel)
  • Buonanotte, buonanotte fiorellino, buonanotte tra le stelle e la stanza. Per sognarti devo averti vicino, e vicino non è ancora abbastanza.
    (da Buonanotte fiorellino)
  • Ora le tue labbra puoi spedirle a un indirizzo nuovo, e la mia faccia sovrapporla a quella di chissà chi altro ancora.
    (da Rimmel)
  • Nino, non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo, dalla fantasia.
    (da La leva calcistica della classe ’68)

Citazioni e riflessioni poetiche di De Gregori

Nelle interviste, De Gregori lascia spesso spazio a riflessioni poetiche molto profonde:

  • Io a un artista sul palcoscenico ciò che chiedo è la sincerità, cioè che in quel momento mi restituisca quello che sta succedendo nella sua testa. La sua testa non può essere quella di quarant’anni prima. L’evoluzione di una canzone è peggiore? Pazienza, mi becco la peggiore.
  • Spesso fare il cantante non viene considerato un lavoro, i commenti che senti sono del tipo ‘sempre meglio che lavorare’. A parte che non è così, e non vorrei più sentire di queste cose, ci si dimentica sempre che oltre ai cantanti c’è chi fa promozione, chi stampa i dischi, chi monta i palchi, chi si occupa delle luci… ci sono moltissime persone che lavorano in questo settore, ed è indispensabile rispettarle e tutelarle. Quando la musica va in crisi non patiscono solo i cantanti che vendono meno dischi, ma soffrono tutti quelli che lavorano intorno a loro.
  • Fa parte delle esigenze di noi uomini interrogarsi su un mistero come quello della morte. Soprattutto per un laico come me, uno che non “crede” nel senso tradizionale del termine. Uno che non ha un’idea consolidata dell’aldilà, che non si aspetta un paradiso cattolico. Nella canzone il mistero viene risolto dalla figura di un angelo che “viene a sciogliere e non a legare”, scusa se mi cito. Il senso è vedere la nostra fine come un momento di scioglimento dolce, non una frattura, non una cosa di cui aver paura. Una canzone che dovrebbe riconciliarci con l’idea della morte che in occidente è sempre bandita. Soprattutto nelle canzoni, perché poi nessuno si scandalizza se un film o un romanzo trattano l’argomento. In una canzone è inusuale.
  • È una forma d’espressione atipica, quella dei cantautori. Spesso funziona più un’esecuzione grezza e improvvisata di un’altra tecnicamente impeccabile.

Playlist essenziale per riscoprire Francesco De Gregori

Qui di seguito una playlist di 15 brani per riscoprire Francesco De Gregori:

  • La donna cannone;
  • Rimmel;
  • Generale;
  • La lega calcistica della classe ’68;
  • Alice;
  • Titanic;
  • Buonanotte fiorellino;
  • Viva l’Italia;
  • Il bandito e il campione;
  • Viaggi e miraggi;
  • Atlantide;
  • Bell’amore;
  • Buffalo Bill;
  • La valigia dell’attore;
  • Stella stellina.
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