Laura Pausini e la dedica ai figli di Paolo Carta: "Voglio vedervi realizzare i vostri sogni"

Laura Pausini ha dedicato delle dolci parole alla sua famiglia: durante la prima data romana del suo tour, infatti, la cantante romagnola si è esibita sul palco in un medley per i figli di Paolo Carta, suo marito, avuti dall’uomo durante il suo precedente matrimonio.

“Le canzoni che vi ho appena cantato raccontano di come la nostra famiglia si sia formata e cresciuta insieme a delle persone che amo tantissimo: i figli di Paolo. Questa sera due di loro sono qui”, ha esordito l’artista, dopo aver cantato un originale medley composto dai brani Celeste, Il nostro amore quotidiano e Davanti a noi. Davanti a lei, tra gli spettatori, due dei figli del marito: Jader, di 28 anni, e Jacopo, di 27. Assente, invece, Joseph, di 23 anni, impegnato con Amici 23, dove è conosciuto con il nome d’arte ‘Holden’.

“So che non vi piace che lo faccia davanti a tutti ma ormai mi conoscete da 18 anni, mi sopportate da 18 anni, anch’io un po’ vi sopporto… Scherzo!”, ha continuato Laura Pausini dal palco. “È stato bellissimo crescere questi ultimi 18 anni vicino a voi, vedervi diventare uomini, vedervi crescere e mi dispiace che le persone col mio ruolo vengano chiamate ‘matrigne’. È un nome brutto, io sono una persona della vostra vita che non vuole farvi da mamma ma vuole essere al vostro fianco e vedervi realizzare i vostri sogni”.

Vi raccomandiamo...

Laura Pausini: "Piangevo sempre, pensavo fosse tutto finito. E invece no"

“Avete capito da subito che l’amore tra me e vostro padre era molto grande e sincero, stiamo insieme da 18 anni e questo amore non aveva bisogno di un documento, abbiamo sempre pensato di essere felici così, che andava bene così. Poi un giorno è arrivata vostra sorella Paola e ha detto: ‘Perché non siete sposati?’”, ha concluso la cantante, parlando del suo matrimonio. I due, infatti, sono convolati a nozze proprio pochi mesi fa, nel marzo 2023, dieci anni dopo la nascita della loro prima figlia insieme, la piccola Paola Carta.