La serie vede il presidente ucraino nei panni del protagonista, con una trama quanto mai simile alla realtà. Nonostante Netflix abbia provato ad accaparrarsela, è stato il canale di Andrea Salerno ad acquisirne i diritti.
Molta la concorrenza per aggiudicarsi la messa in onda di Servant of the People, la serie televisiva che vede come protagonista il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, un tempo attore satirico. L’attenzione mediatica per il presidente è più alta che mai a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, quindi la corsa ai diritti per la serie dove l’uomo ha recitato prima della carriera politica non ha sorpreso.
Il distributore più papabile era Netflix, che già negli Stati Uniti ha presentato la serie sulla sua piattaforma di streaming. In Italia, però, a grande sorpresa per tutti è stata LA7 ad aggiudicarsi Servant of the People. Così, il canale di Andrea Salerno, in prima linea sulle news e gli approfondimenti politici, accoglie nel suo palinsesto la serie con Zelensky, forse con l’idea che possa essere anch’essa un approfondimento sul presidente.
L’attuale leader ucraino, infatti, ha alle spalle un passato da comico e attore, e Servant of the People ha rappresentato il suo ultimo lavoro in queste vesti. Nel 2019, solo due mesi dopo la conclusione della serie, Zelensky ha prestato giuramento come presidente dell’Ucraina. La vicenda è quasi comica, se si pensa che nella serie televisiva l’uomo interpreta un semplice insegnante di storia del liceo, Vasyl Petrovych Holoborodko, che diventa inaspettatamente proprio capo di Stato dopo aver denunciato la corruzione nel Paese con un video.
La serie all’epoca aveva avuto talmente tanto successo che dal suo inizio nel 2015 sono state prodotte tre stagioni, per un totale di 51 episodi. Nata come fiction satirica, Servant of the People (in ucraino Sluha Narodu) si è rivelata essere assolutamente attuale: il personaggio di Zelensky infatti cerca di governare il Paese in maniera onesta e contro il sistema corrotto, caratteristiche che si sono ritrovate poi anche nella sua reale gestione dell’Ucraina e del conflitto iniziato a febbraio 2022.
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