Jean Paul Gaultier Haute Couture Primavera-Estate 2020

Allo Châtelet Théâtre di Parigi va in scena l'ultima sfilata couture dell'ex enfant prodige della moda

Jean Paul Gaultier  ha scelto lo Châtelet Théâtre di Parigi per festeggiare il suo cinquantesimo anniversario nella moda con una grande sfilata di Haute Couture: il suo ultimo show.

Già perché con questa Paris Fahion Week, l’ex enfant prodige della moda dice addio alle passerelle, dopo aver abbandonato anche le collezioni prêt-à-porter nel 2014, anche se – promette – ” Gaultier Paris andrà avanti, con un nuovo progetto di cui sono l’ideatore, e che vi verrà rivelato molto presto”.

Troppo deludente la frenesia che ha preso il mondo della moda per chi, fondata l’ etichetta omonima nel 1982, ha scioccato per anni l’industria introducendo gonne e kilt da uomo nell’abbigliamento maschile. Lo stilista, celebre per aver fuso l’identità di genere e aver dato così più potere alle donne, ha scritto un pezzo importante della storia del costume con il famoso bustier indossato da Madonna nel tour Blond Ambition, nel 1990. A ottobre del 2018 ha tenuto per settimane in scena alle Folies Bergère, il  Fashion Freak Show uno spettacolo molto piaciuto al pubblico in cui ha raccontato i  suoi 50 anni di vita e di carriera.

Teatro affollatissimo, con un parterre da grande evento che prevedeva non solo grandi nomi della moda come Christian Lacroix, Kenzo Takada, Nicolas Ghesquière e Christian Louboutin, ma top model del calibro di Ines De La Fressange, Laetitia Casta,  Carla Bruni, Eva Herzigova e Yasmin Le Bon; altrettanto ricca la schiera dei critici di moda, da Anna Wintour a Suzy Menkes fino a Avvistati tra i tanti anche Simon Le Bon, Madalina Ghenea e Mika.

Sul palco? Modelle e muse di sempre, a partire da Amanda Lear (impossibile non saltare sulla sedia nel vedere che gambe ha ancora dalla sua la signora Lear) e Dita von Teese, Rossy de Palma e Boy George, fino alla pop star francese Mylene Farmer.

Una la parola d’ordine per il suo commiato: ironia. Uno spettacolo strabordante, iniziato con una scena funebre, in cui sei modelli hanno sul palco/passerella una bara nera, al gran finale con Boy George che ha fatto ballare tutti con la sua Church of the Poison Mind; nel messo, 90 minuti di moda folle e appassionante, fatta dei personaggi del passato dello Gaultier, comprese modelle degli anni ’80 accanto a volti attuali come come Bella Hadid, Gigi Hadid, Winnie Harlow e Karlie Kloss.

Hot-pants in denim tagliato, un abito fluttuante con paracadute stampato in stile asiatico, un corsetto fatto di cinture, uno smoking monocromatico con frange e persino un abito ninja con un copricapo di piume hanno reso unico una sfilata di moda destinata a rimanere gli annali.  Il sipario si chiude, ma solo su questo capitolo: parola del terrible Jean Paul Gaultier.

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