Gabriele Salvatores: 70 anni del regista premio Oscar

Buon compleanno al regista italiano, vincitore del premio Oscar, che dirigerà il docufilm sul Coronavirus "Viaggio in Italia"

Gabriele Salvatores, il regista italiano vincitore del premio Oscar al Miglior film in lingua straniera con il film Mediterraneo nel 1991, compie 70 anni.

Napoletano di nascita ma milanese d’adozione, ha esordito in teatro e poi in tv in veste di regista e sceneggiatore prima di arrivare al successo con il cinema. Da Sogno di una notte d’estate al più recente Tutto il mio folle amore, Salvatores ha raccontato con audacia, intelligenza e sempre molta delicatezza l’Italia e gli italiani, con storie mai banali e sempre attuali.

La ricerca della felicità, un diritto che secondo il regista ci neghiamo spesso da soli, e della verità sono i pilastri della sua produzione. “Viviamo in un’epoca in cui si raccontano troppe bugie” ha dichiarato Salvatores. “Viviamo in tempi in cui il lieto fine sembra non arrivare mai; e così ho deciso di rievocarne il fantasma, almeno al cinema. ” Un lieto fine certamente sudato, ma meritato per alcuni personaggi portati sul grande schermo dal regista, senza buonismi.

Gabriele Salvatores (foto Getty Images)

Gabriele Salvatores: i 70 anni del regista premio Oscar

Fondatore della casa di produzione cinematografica Colorado Film, ha diretto quasi 20 film, ma anche video musicali, spot pubblicitari e persino un riadattamento dell’opera lirica La gazza ladra di Gioachino Rossini.

Salvatores considera i suoi film come dei suoi figli e non sa scegliere quale sia il suo preferito. Il premio Oscar Mediterraneo è stato seguito da film di grande successo, di pubblico e critica, quali Io non ho paura, Quo vadis, baby? e Il ragazzo invisibile.

Gabriele Salvatores agli Oscar 1992 (foto Getty Images)

Gabriele Salvatores: i primi anni dal teatro al cinema

Nato a Napoli il 30 luglio 1950, Gabriele Salvatores ha vissuto fin da bambino a Milano, dove è nata la sua passione per il teatro. Iniziò la sua carriera artistica fondando, insieme a Ferdinando Bruni, il Teatro dell’Elfo nel 1972. I due misero in scena molti spettacoli d’avanguardia.

Proprio uno di questi divenne nel 1983 il soggetto della prima regia cinematografica di Salvatores, Sogno di una notte d’estate. Ispirato alla nota opera di Shakespeare, il film era un esperimento ibrido che univa cinema, teatro, musica e danza dai richiami fiabeschi.

Uno dei suoi spettacoli teatrali più noti è Comedians, del 1985, che portava in scena giovani attori comici all’epoca ancora poco noti come Paolo Rossi, Claudio Bisio, Silvio Orlando. Nel 1989 decise di abbandonare definitivamente il teatro per dedicarsi al cinema.

Sul set di Marrakech Express del 1989 nacque il sodalizio, artistico e amicale, con Diego Abatantuono, con il quale nel 2004 ha fondato la casa di produzione Colorado Film.

Gabriele Salvatores (foto Getty Images)

Gabriele Salvatores: i film e il premio Oscar

Proprio Diego Abatantuono è stato il protagonista di Mediterraneo, al fianco di Claudio Bigagli, Giuseppe Cederna e Claudio Bisio. La pellicola ha vinto il premio Oscar per il Miglior film straniero nel 1992, insieme a tre David di Donatello, un Nastro d’argento e il Ciak d’oro per Abatantuono.

Il film racconta di otto soldati italiani che nel 1941, nel pieno della Seconda Guerra Mondiale, sbarcano su un’isola dell’Egeo, in gran parte deserta a causa della sanguinosa occupazione tedesca.

Puerto Escondido nel 1992 ha seguito il successo del precedente film, con ancora Abatantuono e Bisio nel cast, questa volta affiancati da Valeria Golino. Sud (1993) vinse diversi premi per la colonna sonora, mentre Nirvana (1997) è stata la prima pellicola di fantascienza del regista. Nonostante le critiche dell’epoca, è il film italiano di questo genere con i maggiori incassi di sempre.

Dopo Denti e Amnèsia, Salvatores è tornato al grande successo grazie a Io non ho paura del 2003. Tratto dal romanzo omonimo di Niccolò Ammaniti, anche questo film è stato scelto per rappresentare l’Italia agli Oscar. Il dodicesimo lungometraggio del regista è stato il thriller Quo vadis, baby?, altro successo di pubblico e critica.

Il drammatico Come Dio Comanda del 2008 racconta una dura storia tra padre e figlio, tra violenza, alcol e malattia mentale, con un ottimo Filippo Timi come protagonista e la grande rivelazione dell’esordiente Alvaro Caleca.

Tra i film successivi ricordiamo Happy Family (2010) con Fabio De Luigi, l’acclamato Educazione Siberiana (2013), e il secondo film fantascientifico del regista Il ragazzo invisibile (2014). Il protagonista è un giovanissimo eroe anti bulli, con un resa realista e introspettiva adatta al pubblico adolescenziale di oggi. Il film ha avuto anche un seguito nel 2018.

L’ultima pellicola diretta da Gabriele Salvatores è il toccante Tutto il mio folle amore. Ispirato a una storia vera racconta di Willy (Claudio Santamaria) e Vincent (Giulio Pranno), padre e figlio autistico, che compiono un lungo viaggio per ricostruire il loro rapporto.

Ludovico Girardello e Gabriele Salvatores alla prima di ‘Il Ragazzo Invisibile – Seconda Generazione’ (foto Getty Images)

Il documentario sul Coronavirus

Gabriele Salvatores ha deciso di intitolare Viaggio in Italia il film documentario che dirigerà sul tema Coronavirus nel nostro paese. Prodotto da Indiana Production e Rai Cinema, sui canali social delle due società è stato lanciato un appello per la raccolta di materiali inediti, girati in casa, che raccontino i fatti e le emozioni dei drammatici mesi drammatici vissuti durante la pandemia. Attraverso il linguaggio del cinema, il regista vuole raccontare come gli italiani hanno trascorso i mesi di reclusione forzata in casa, tra lockdown e paura di contagio. Il cambiamento dei ritmi di vita quotidiana, la perdita del lavoro, lo smart working, i timori, le riflessioni, i pensieri della gente. Un vasto staff di collaboratori è al lavoro per selezionare il materiale idoneo per Viaggio in Italia. Interviste a gente comune e personaggio famosi, esperti e politici, un ritratto di un’Italia nuova, differente.

“Il servizio pubblico, anche nel settore cinematografico, vuole e deve essere presente in un momento in cui il nostro Paese ha bisogno di sentirsi coeso” ha dichiarato Paolo Del Brocco, amministratore delegato di Rai Cinema. “Abbiamo scelto di affidarci allo sguardo e all’esperienza di un grande autore come Gabriele Salvatores, con il quale abbiamo già condiviso l’avventura del film collettivo Italy in a day. Questo progetto rappresenterà anche l’occasione per dare un’opportunità di lavoro a tante persone, soprattutto giovani, che operano nel mondo del cinema, e sarà un modo per reagire concretamente e positivamente alla drammatica esperienza di questi giorni che resterà scolpita nella memoria di tutti noi“.

Gabriele Salvatores (foto Getty Images)

Gabriele Salvatores, la vita privata e la compagna

Gabriele Salvatores è legato da molti anni a Rita Rabassini, ex moglie di Diego Abatantuono (dal quale la donna ha avuto una figlia, Marta). Il regista invece, non è mai stato sposato e non ha figli, il suo rimpianto più grande.

Aver fatto il regista ha condizionato la mia vita privata” ha raccontato Salvatores a Repubblica. “Per esempio non ho avuto figli, ma ho fatto tanti film con bambini e considero il Teatro dell’Elfo di Milano il mio vero bambino. Chissà, poi, se sarei stato capace di fare il padre. Magari la prossima vita. È che una volta alla reincarnazione ci credevo“.

La sua più grande paura? Restare da solo. “La sera tornare a casa e non trovare nessuno comincia a pesarmi” ha aggiunto il regista nella sua intervista con il quotidiano. “Rita preferisce la campagna e vive a Lucca. Ma non posso lamentarmi, perchè non ho nemmeno fatto niente per avere una famiglia. Sono fatto un po’ così“.

Gabriele Salvatores e Rita Rabassini (foto Getty Images)

5 curiosità su Gabriele Salvatores

Concludiamo la scheda su Gabriele Salvatores snocciolando alcune curiosità inedite sul grande regista:

  • è tifoso dell’Inter;
  • a 30 anni gli è stata diagnosticata una malattia cronica, la policitemia;
  • suo padre voleva che facesse l’idraulico;
  • sua madre l’aiutava durante gli anni teatrali battendo a macchina i copioni e scegliendo i costumi;
  • è cresciuto con i film americani anni ’70, ai quali si ispira per le sue pellicole on the road.
Gabriele Salvatores coronavirus film
Gabriele Salvatores (foto Getty Images)
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