La tennista ucraina Elina Svitolina: "Scendo in campo per la mia nazione"
L'atleta, vestita di giallo e blu, ha affrontato l'avversaria russa Anastasia Potapova nel torneo messicano: "Ogni mia vittoria sarà molto speciale".
L'atleta, vestita di giallo e blu, ha affrontato l'avversaria russa Anastasia Potapova nel torneo messicano: "Ogni mia vittoria sarà molto speciale".
Vestita con i colori della sua Ucraina, la tennista Elina Svitolina, numero 15 del mondo, è scesa in campo per il primo turno del torneo WTA 250 di Monterrey, in Messico. Sul campo in cemento, l’atleta ha battuto per 6-2 6-1 l’avversaria russa Anastasia Potapova e, dopo la vittoria, ha dichiarato di essersi battuta non soltanto per ottenere la vittoria personale, ma soprattutto per il suo Paese, devastato dalla guerra.
“Penso che la mia missione sia unire la comunità tennistica per aiutare l’Ucraina. Sono qui per questo. Vado in campo per la mia nazione e faccio il massimo usando le mie risorse per invitare le persone ad aiutare la mia nazione”, ha detto Svitolina, intervistata dopo la partita. In più, la tennista ha promesso di donare tutti i montepremi dei prossimi tornei alla popolazione civile dell’Ucraina e per aiutare la resistenza contro l’invasione.
Un torneo, quello messicano, a cui Svitolina non era sicura di partecipare: se WTA e ATP non avessero preso posizione contro la Russia, all’indomani dell’invasione armata in Ucraina, si sarebbe rifiutata di giocare contro avversarie russe o bielorusse. Ma i vertici del tennis mondiale hanno deciso: gli atleti russi possono partecipare ai tornei, a condizione che non siano associati al nome del proprio Paese o alla sua bandiera. Perciò la 27enne ucraina ha cambiato idea, e di è battuta proprio contro un’avversaria russa.
“La mia avversaria non giocherà sotto la bandiera russa, andrò in campo e indosserò una divisa con i colori dell’Ucraina. È come se avessi la mia nazione sulle spalle. Nella comunità tennistica avremmo dovuto fare di più. Ormai siamo al sesto giorno di guerra, cose orribili stanno accadendo in Ucraina. Per quello avevo fatto questa mossa, perché non sentivo abbastanza sostegno. Noi ucraini non potevamo più restare in silenzio. Di sicuro, non sarà un match WTA come gli altri. Gioco per la mia nazione, per aiutare l’esercito ucraino, le persone bisognose di aiuto. Ogni mia vittoria sarà molto speciale”.
Con queste parole Elina Svitolina ha dichiarato le sue intenzioni, in un’intervista a ITV poco prima del match, giocato nella serata (ora italiana) del primo marzo. E, se per gli atleti ucraini si tratta di una situazione estremamente complicata, lo stesso si può dire per i giocatori russi. Prima della partita, infatti, anche Anastasia Potapova ha voluto dire la sua, con un post su Instagram:
“Fin da quando ero bambina, sognavo di giocare a tennis senza mai scegliere una partita, un Paese o un partner per il gioco. È difficile spiegare ai politici che per me non ci sono avversari da alcun Paese, che io gioco per la mia vittoria, per giocare al meglio, per il mio risultato. Sfortunatamente ora noi atleti professionisti siamo diventati ostaggi della situazione attuale”.
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