Ci voleva uno studio “ufficiale” per confermarmi che avevo ragione quest’estate, quando sostenevo che in spiaggia gli uomini guardano le donne e le donne guardano le donne. E non solo in spiaggia. Evidentemente se ne sono accorti anche all’Università del Nebraska, dove hanno “scoperto” che uomini e donne dirigono lo sguardo nelle stesse direzioni, ma con motivi differenti.
Pare infatti che sia gli uomini che le donne guardino con una certa insistenza le curve, le zone genitali e i tratti del viso delle donne; gli uni per attrazione, le altre per “motivi sociali” (invidia, competizione femminile, insano confronto, ricerca spasmodica del difetto fantasma, etc, etc).
Ci sarebbe un’unica differenza fra lo sguardo maschile e quello femminile in questo caso: gli uomini guarderebbero più volentieri le donne formose, mentre le donne non farebbero distinzione, anzi. Aggiungerei che spesso e volentieri le donne guardano maggiormente le magre, sempre per una questione di sopravvivenza ed evoluzione (o involuzione) della specie.
Ne ho avuto conferma giusto negli ultimi giorni: gli spogliatoi femminili (in palestra, in piscina, alle terme) sono un covo di occhi saettanti, che liquidano automaticamente i difetti altrui relegandoli nel dimenticatoio dell’insignificanza, ma che si concentrano su quelli che il senso estetico comune considera come segni distintivi di bellezza.
Negli spogliatoi maschili invece tutto ciò non accade. Gli uomini non si guardano fra loro e non capiscono affatto la nostra ossessione al confronto e al massacro psicologico. Proprio non si sognerebbero mai di perdere tempo e risorse per capire quanto siano probabilmente più belli i loro compagni di doccia. Tutt’al più cercherebbero di sbirciare dallo spioncino dello spogliatoio femminile. E non certo per invidia.
Anche questo è uno di quei casi in cui siamo noi venusiane a dover imparare dai marziani: loro vivono molto meglio di noi così. La loro competizione si gioca più che altro su una sicurezza caratteriale vera o presunta, che potrebbe non avere nessuna corrispondenza con la realtà e soprattutto con l’aspetto fisico. Ma questo poco importa.
Sono davvero solo il maschilismo e l’irresponsabilità della nostra società a spingerci verso il mostro dell’insicurezza fisica e quindi psicologica oppure la colpa è soltanto la nostra, incapaci di non subire il fascino maledetto della presunta perfezione estetica?!?
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