Dieta a zona, come funziona la dieta dei blocchi
Cos'è la dieta a zona e come funziona questa strategia alimentare, molto nota, che promette benefici a tutto l'organismo? Scopriamolo insieme.
Cos'è la dieta a zona e come funziona questa strategia alimentare, molto nota, che promette benefici a tutto l'organismo? Scopriamolo insieme.
Tra i tanti regimi alimentari volti al recupero della forma fisica persa e alla diminuzione dei chili di troppo, uno dei più conosciuti e citati è senza dubbio la dieta a zona, una particolare strategia alimentare messa a punto dal biochimico americano Barry Sears che, studiando gli eicosanoidi (ovvero degli ormoni che agiscono in molteplici funzioni corporee fondamentali), ha scoperto come questi intervengano per mantenere il corretto equilibrio dell’organismo.
Proprio a fronte di questa scoperta, lo stesso Sears decise di mettere a punto una strategia alimentare per regolare la produzione di questi ormoni, garantendo una maggior salute a benessere a tutto il corpo: la dieta a zona appunto. Ma vediamo più nel dettaglio di cosa si tratta, come si esegue e con quali benefici e/o controindicazioni.
Come detto, la dieta a zona è nata come conseguenza alla scoperta di come, alcuni ormoni (eicosanoidi, insulina, glucagone), agiscono sull’organismo.
In particolare, gli eicosanoidi, svolgono un’importante funzione per:
Esistono, però anche degli eicosanoidi “cattivi” che a loro volta, se in eccesso, causano problemi come:
Allo stesso modo, poi anche insulina e glucagone possono influire notevolmente sul benessere generale del corpo, agendo nel controllo degli zuccheri nel sangue e regolando i livelli di glucosio nelle cellule (l’insulina ne permette l’utilizzo mentre il glucagone ne aiuta il rilascio).
Scopo alla base della dieta a zona, quindi, è quello di regolare e mantenere in equilibrio questi ormoni grazie all’alimentazione, garantendo al corpo salute e benessere a tutto tondo. Ma come funziona esattamente?
Per prima cosa è bene dire che la dieta a zona è un regime alimentare di tipo iperproteico e a basso contenuto di carboidrati (un po’ come la dieta ipocalorica o la dieta per il crossfit) e che, proprio in riferimento a quanto detto, si basa sul mantenimento di specifiche proporzioni per l’introduzione nel corpo dei vari macronutrienti.
Nello specifico, seconda la dieta a zona, in ogni pasto le quantità corrette sono: 40, 30, 30: il 40% carboidrati, 30% proteine e il restante 30% grassi. Percentuali che puntano a mantenere un equilibrio tra i diversi ormoni e, quindi, il benessere del corpo. In particolare gli alimenti consigliati sono:
Ma non solo: la dieta a zona, infatti, segue altre regole ben precise (esattamente come accade per altre tipologie di regimi alimentari, come la dieta frazionata) tra cui:
Oltre poi all’applicazione del sistema dei blocchi.
Nella dieta a zona, con il termine blocco si indica uno strumento che consente di abbinare nel modo corretto i diversi cibi, sia per quanto riguarda la loro quantità sia per ciò che concerne la qualità. I blocchi e le quantità di nutrienti possono variare in base alle caratteristiche personali del soggetto (età, sesso, stile di vita, ecc.).
Ognuno di questi blocchi completo è composto da 3 blocchi più piccoli, di carboidrati, proteine e grassi, che vanno applicati a ogni pasto della giornata (spuntino compresi) seguendo le proporzioni sopra citate. Nello specifico ogni blocco è composto da:
I quali si basano su delle tabelle che indicano quali alimenti per ogni macronutrienti poter mangiare.
A questo punto, per iniziare la dieta a zona e capire quanti blocchi e mini blocchi sono consentiti, è necessario calcolare il proprio fabbisogno alimentare giornaliero:
Un sistema non facilissimo almeno all’inizio e che necessita sempre di essere controllato, approvato e seguito da un medico specializzato (on line sono comunque disponibili dei calcolatori che in base a parametri personali misurano la quantità di macronutrienti e blocchi consentiti).
Ma vediamo meglio come si potrebbero comporre dei menu giornalieri in linea con i principi e le regole descritte della dieta a zona.
Colazione: latte con caffè, frollini di soia e avena.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: pasta al ragù, insalata, un frutto.
Merenda: frutta fresca di stagione e parmigiano.
Cena: bresaola con verdura, pane integrale, un frutto.
Colazione: un toast prosciutto cotto, una sottiletta e una tazza di tè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: pesce spada ai ferri, verdura, pane integrale, frutto di stagione.
Merenda: frutta fresca e parmigiano.
Cena: passato di verdure, tacchino ai ferri, verdure, pane integrale, frutto di stagione.
Colazione: latte con caffè, frollini di soia e avena.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: salmone affumicato, carpaccio di pere e grana, pane integrale. Un frutto.
Merenda: frutta fresca e parmigiano.
Cena: insalatona con germogli di soia, gamberetti, formaggio magro, pane integrale, un frutto.
Colazione: ricotta con frutta fresca, un caffè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: bresaola con verdura, pane integrale, un frutto.
Merenda: frutta fresca di stagione e parmigiano.
Cena: un piatto di minestra con avena, prosciutto magro e insalata, un frutto.
Colazione: ricotta con frutta fresca di stagione, un caffè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: pollo alla piastra, verdure, pane integrale, frutto.
Merenda: frutta fresca di stagione e parmigiano.
Cena: minestrone con riso, fesa di tacchino con verdura mista, frutto di stagione.
Colazione: un toast con prosciutto e una sottiletta, una tazza di tè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: sogliola e verdura, pane integrale, frutto di stagione
Merenda: frutta fresca e parmigiano.
Cena: minestra di verdura con formaggio magro, pane integrale, frutto di stagione.
Colazione: ricotta con frutta fresca, un caffè.
Spuntino: yogurt bianco scremato.
Pranzo: risotto di mare, bresaola con verdura, frutto di stagione.
Merenda: frutta fresca e parmigiano
Cena: minestrone con pasta, manzo e insalata frutto.
Il tutto provando a ricette sempre nuove e diverse per non cadere nella monotonia. Ma sempre tenendo presente il sistema a blocchi sopra descritto. Ecco qualche esempio di ricetta per la colazione:
Ingredienti:
Basterà frullare tutto insieme per ottenere una colazione davvero gustosa ed equilibrata.
Ingredienti:
Per prepararla si devono tagliare le pere a pezzettini e metterle a macerare insieme all’uva sultanina, il succo di un limone e qualche goccia di dolcificante, per circa 30 minuti. In un recipiente a parte si mescolano le farine, unite al il lievito, alla cannella e infine alle pere macerate e al formaggio spalmabile.
Da qui si aggiungono all’impasto gli albumi montati a neve con un pizzico di sale mescolando il tutto. Versare in uno stampo di circa 26 cm. di diametro e mettere a cuocere in forno preriscaldato a 160/170° per circa 1 ora.
Ricette semplici e gustose da inserire nella dieta a zona, assicurandosi così tutti i benefici promessi dalla stessa e dal suo ideatore.
Tra questi, proprio grazie al bilanciamento degli ormoni citati all’inizio, al controllo dei livelli di glicemia e alla distribuzione degli alimenti nell’arco della giornata è possibile ottenere:
Un insieme di benefici che portano a un miglioramento del proprio benessere e, quindi, della qualità della propria vita. Ma attenzione. Perché anche la dieta a zona, come qualsiasi altra tipologia di strategia alimentare può avere delle controindicazioni a cui è bene prestare attenzione.
Le principali sono senza dubbio quelle legate all’equilibrio e al bilanciamento di tutti i principi nutritivi necessari al funzionamento del corpo. In particolare all’eccesso di proteine a discapito dei carboidrati. Punto di maggior dibattito anche tra nutrizionisti e da cui sono scaturiti diversi studi.
Le proteine infatti, se introdotte prevalentemente da alimenti di origine animale, possono avere effetti collaterali importanti sui livelli di colesterolo nel sangue e sull’aumento di patologie come tumori, oltre a causare danni a lungo termine su fegato e reni (sconsigliatissimo quindi se si soffre di patologie legate a questi organi).
In più, la mancanza delle corrette quantità di carboidrati può andare a limitare la capacità di concentrazione del soggetto, provocando anche la compromissione delle funzioni ormonali.
Nonostante anche in rete si possano trovare testimonianze di grandi appassionati a questa strategia alimentare (come l’attrice Renée Zellweger) prima di intraprenderla è sempre necessario consultarsi con un medico e/o nutrizionista in grado di valutare caso per caso la fattibilità della dieta e di consigliare quali alimenti preferire anche in base alle diverse caratteristiche di ciascuno, garantendosi sempre e comunque una sana e corretta alimentazione e un benessere concreto e duraturo.
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