Cos'è la "faccia da aereo" e come prenderti cura della pelle del viso quando voli
Disidratazione e alta quota compromettono la salute e l’aspetto della nostra pelle, ecco come rimediare e scongiurare la “faccia da aereo”
Disidratazione e alta quota compromettono la salute e l’aspetto della nostra pelle, ecco come rimediare e scongiurare la “faccia da aereo”
La chiamano “plane face” che letteralmente significa “faccia da aereo”, una definizione che indica l’insieme di condizioni che alterano la nostra pelle durante un volo. Perché tecnicamente, la pressione e l’altezza hanno un effetto tangibile sui nostri visi. Senza contare il ricircolo dell’aria, che in volo viene riciclata fino al 50%.
C’è chi accusa di più questi fattori e chi meno ma in sostanza quando si atterra la nostra pelle ha appena fatto i conti con alcune difficoltà, date dai 30.000 piedi di altezza e dall’umidità presente nella cabina dell’aereo, che mediamente scende anche al 20%.
Partiamo proprio dall’umidità, un fattore importantissimo ed essenziale per la salute della nostra cute. Secomdo specialisti ed estetisti la pelle del nostro corpo si sente a proprio agio con valori di umidità che oscillano tra il 40% e il 70%. Va da sé che in aereo la pelle si scontra con una forte disidratazione.
Anche se sostanzialmente si tratta di questioni piuttosto soggettive, le conseguenze di questa disidratazione generalmente possono manifestarsi attraverso precisi disturbi, come:
Si tratta di una sorta di meccanismo di compensazione che la pelle mette in atto per difendersi dalla condizione in cui si trova.
Tutto ruota attorno all’acqua, e ai livelli “alterati” dal microclima che si crea nella cabina di un aereo. Come rimediare allora alla faccia da aereo? Cosa possiamo fare per prenderci cura della nostra pelle quando si vola?
Prima di partire, se già non le si usano, si può pensare di adattare la propria beauty routine utilizzando sostanze che favoriscono l’umidità e l’idratazione della pelle, tra queste ci sono:
Al di sopra delle nuvole i raggi UV diventano ancora più aggressivi e forti: questo significa che non si può rinunciare alla protezione solare quando si viaggia in aereo di giorno. La luce del sole infatti attraversa i finestrini e di conseguenza potrebbe affaticare ulteriormente la nostra pelle, che sta già facendo i conti con tutti gli altri disagi dovuti al volo. Imprescindibile quindi l’uso di una protezione pari almeno a SPF30. Esistono anche integratori alimentari antiossidanti che possono proteggere il corpo e la pelle degli effetti dei raggi UV partendo dall’interno.
Si tratta di quelle imbevute di sieri idratanti: sono molto efficaci al fine di idratare la pelle, proprio perché agiscono per compensare i livelli di umidità cutanea. Quando usarle? In via preventiva si può applicare qualche giorno prima come trattamento casalingo, ma chi accusa maggiormente gli effetti della faccia da aereo può anche applicarne una a metà volo, chiaramente se la situazione a bordo lo permette.
L’idratazione non deve fermarsi solo in superficie ma partire anche dall’interno: per questo è importante continuare a idratarsi per tutta la durata del volo, bevendo acqua.
Chi ha la pelle particolarmente sensibile e soggetta a imperfezioni, dovrebbe tenere a mente che il ricircolo dell’aria a bordo di un aereo potrebbe far proliferare batteri nell’aria, che a loro volta potrebbero tradursi in imperfezioni sulla pelle. Ecco perché vaporizzare sul viso una soluzione spray idratante potrebbe schermare e contenere questo effetto.
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