Chanel rinuncia alla cassa integrazione e dona 1,3 milioni contro il Coronavirus

La maison ha anche stanziato delle donazioni agli ospedali pari complessivamente a 1,3 milioni di euro

L’alta moda fin da subito si è mobilitata per sostenere l’Italia e supportarla nella sua lotta al Coronavirus attraverso donazioni agli ospedali più colpiti dall’allarme.

In una nota ufficiale, Chanel ha voluto comunicare in modo specifico i dettagli della sua politica di solidarietà responsabile nei confronti innanzitutto delle aziende italiane: “In seguito alla decisione presa da Chanel in Francia di non ricorrere alla cassa integrazione, Chanel srl, filiale Italiana della maison francese, nonché le società industriali e i centri di distribuzione e coordinamento italiani dell’azienda, hanno adottato la medesima decisione per l’Italia di fronte alla crisi economica e sanitaria senza precedenti che ha colpito il paese. Questa decisione mira a non gravare sui conti pubblici, in modo che lo Stato italiano possa dare priorità agli aiuti rivolti alle aziende più vulnerabili“.

La maison ha, quindi, garantito l’intero salario a tutti i suoi dipendenti: “Con un approccio responsabile e civico, queste aziende si impegnano a mantenere al 100% gli stipendi dei loro 1.100 dipendenti, fino alla fine di Aprile. Nello spirito di uno sforzo reciproco per prepararsi alla fine della crisi e per mantenere i salari, pienamente supportati da queste società durante questo periodo, è stato domandato ai collaboratori di partecipare a questa iniziativa di solidarietà“.

La casa di moda ha anche stanziato delle donazioni pari complessivamente a 1,3 milioni di euro che saranno indirizzate alla Protezione Civile Italiana, all’Ospedale Sacco di Milano e all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Inoltre la Società Roveda e il Centro di distribuzione di Vittuone, che già hanno fornito apparecchiature informatiche ai pazienti ricoverati, effettueranno una donazione alle strutture ospedaliere e a quelle di pronto soccorso situate nelle vicinanze.

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