Gli Angeli di Victoria's Secret sono un esempio dannoso
Dopo il calo di vendite e la cancellazione della sfilata, il 2020 inizia con un studio che mette sotto accusa il peso degli angeli
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Realistico e cinematografico: ecco l'inimitabile obiettivo del grande fotografo tedesco che amava la bellezza.
L'attrice spegne 44 candeline, e DireDonna vi svela i suoi segreti di bellezza.
È morta Marta Marzotto all'età di 85 anni. Icona, contessa, modella e stilista, famosa è la sua storia con il pittore Renato Guttuso, di cui divenene musa.
Cathryn, ribattezzata come "Nonna Angel", ha sessantuno anni ed è stata assunta dall'agenzia di escort d'elite "Samantha X Angels".
Una donna transgender è stata sfigurata dopo essere stata sottoposta ad operazioni di chirurgia plastica eseguite con cemento, sigillante e olio minerale.
Il fenomeno dei giovani ragazzi attratti da avvenenti signore mature, che prendono il nome di "milf" o "cougar" a seconda dell'età e dello status delle donne, è sempre esistito, ma studi recenti hanno appurato che il fenomeno è in netta crescita ed ha acquisito connotazioni diverse con il cambiare dei tempi. Analizzando circa 450 mila appuntamenti rilevati dal sito "EliteSingles" si è constatato che, soprattutto nel segmento anagrafico tra i 20 e i 29 anni, i ragazzi cercano donne più mature. Lo psicologo Sam Owen però, analizzando i casi odierni, ha riscontrato un cambiamento nelle motivazioni maschili riguardo a tale scelta: l'uomo giovane oggi, a differenza dei ragazzi delle epoche passate, è alla ricerca di donne mature e con maggiore esperienza non solo a fini didattici, ma anche per il ruolo di guida e il rapporto di potere che hanno conquistato nella società. Ventenni a parte, c'è però da sottolineare che la maggior parte degli uomini oggi continua a preferire le giovanissime, puntando sulle caratteristiche fisiche. Seguendo tali requisiti, l'età ideale per una donna si aggirerebbe quindi intorno ai 22 anni. Secondo un sondaggio emerge in maniera più specifica che per gli uomini lo scarto anagrafico ideale tra loro e le donne dovrebbe essere di undici anni, scarto che dovrebbe essere sempre maggiore con l'avanzare dell'età. Anche le donne preferiscono il ruolo di più giovane all'interno della coppia, ma auspicano ad un gap anagrafico che invece diminuisce con il passare del tempo, fino ad arrivare al massimo di sei anni di differenza.
Un posto per dormire in cambio di sesso: questo è il bed surfing, la nuova frontiera del viaggiare low cost lanciata da Ju Peng, una ragazza di 19 anni originaria della Cina, da non confondere però con il couch surfing, che non è altro se non un servizio di scambio di ospitalità tra viaggiatori. A suo tempo la ragazza aveva dichiarato sul social asiatico Weibo di essere alla ricerca di "partner temporanei”, e la sua iniziativa non poteva che rispecchiarlo appieno, dato che questi “compagni temporanei” diventavano automaticamente i padroni delle case che l’hanno ospitata durante il suo viaggio nell’est della Cina. Il tutto, ovviamente, alle sue condizioni: la ragazza ha dettato requisiti specifici come la bellezza, avere meno di 30 anni ed essere alti più di 1,75 centimetri. "Questi uomini dovranno finanziare il mio viaggio verso la loro città e tutte le mie spese durante il mio soggiorno, e dovranno essere generosi.” Avrebbe dichiarato Ju Peng secondo il tabloid Mirror, continuando: “in cambio possono trascorrere un’intera notte con me, con la mia assoluta attenzione e una chance per farsi vedere in giro in compagnia di una bella ragazza”. Uno scambio equo o Ju è una semplice meretrice? Secondo la stessa “Non è niente di cui vergognarsi, è una sorta di autostop alternativo”. A tal proposito il web non poteva che dividersi: alla fine della fiera non avviene nessuno scambio di soldi, se non un - lauto - pagamento in “natura” come se fosse una sorta di ringraziamento per l’ospitalità, ma dove mettiamo i valori e soprattutto la sua integrità come persona? Per farci un’idea il tabloid inglese Mirror ha indetto un poll, dov’è risultato che più del 70% dei lettori reputavano come “prostituzione” il tour della ragazza. Un tour che probabilmente continuerà anche nel resto della Cina, data la volontà della ragazza nel visitare il suo paese, che finirà inevitabilmente con la stessa “esperienza”, dato che non avrebbe abbastanza denaro per pagarselo da sola. photo credit: athriftymrs.com via photopin cc
Lilli Carati, nome d'arte di Ileana Caravati, se n'è andata nella notte tra il 20 e il 21 ottobre, ad appena 58 anni d'età. A stroncarla un tumore al cervello, contro cui combatteva da diverso tempo. Ma la vita di Lilli è stata tutta una lotta, a cominciare dalla dipendenza dalle droghe, che la costrinsero a ritirarsi dalle scena e a finire in una comunità di recupero. La sua carriera cinematografica è essenzialmente legato al filone dei film e della commedia sexy degli anni Settanta, in cui il suo corpo, prima che lei stessa, fu protagonista di pellicole di genere rimaste celebri, fra cui il film girato insieme ad un'altra icona di quegli anni, Gloria Guida, "Avere vent'anni", di Fernando Di Leo. La Carati recitò anche in Di che segno sei? di Corbucci, Il compagno di banco di Laurenti, Il corpo della ragassa di Pasquale festa Campanile, Qua la mano con Adriano Celentano. Lilli fece scalpore e fece parlare di sé anche quando ad un certo punto decise di intraprendere la carriera nel mondo dell'hard. Già all'epoca aveva problemi di droga e probabilmente scelse di recitare nel porno proprio perché spinta dalla sua dipendenza - le occorreva il denaro per acquistare gli stupefacenti. La Carati ebbe modo di lavorare anche con un giovanissimo Rocco Siffredi, all'epoca all'inizio della sua carriera. Non riuscì ad andare avanti a lungo però perché dovette ritirarsi definitivamente e provare a disintossicarsi. Nonostante due tentativi di suicidio, negli ultimi anni sembrava che Lilli si fosse ripresa: era stata ospite in televisione per parlare della sua vicenda ed era tornata persino a recitare. #lillicarati Tweet
Avete mai provato a contare quante volte rispondete con una frase fatta? Sì, quando non sai cosa dire per uscire dalla conversazione c'è lei, la scorciatoia: che può essere un proverbio, una risposta di circostanza, l'idioma. E quante volte ce le ripetiamo da soli? Non è il periodo giusto? "Ciò che non ti uccide ti fortifica"; "Non c'è sconfitta nel cuore di chi lotta"; "La pazienza è la virtù dei forti"; "Gli ultimi saranno i primi" e una sfilza di luoghi comuni che non servono a nulla ma che nell'immediato ti salvano la vita. Incontri l'amico che ha avuto una giornata di merda ma non hai voglia di pensare ai fatti suoi, che già bastano i tuoi di problemi, eccola, una risposta confezionata che toglie l'imbarazzo. Lui è contento e tu sembri interessato. Il problema è che questo barile di proverbi e frasi di circostanza sono frutto di secoli, poco si adattano al continuo mutare della società, soprattutto ai giovani super tecnologici che "Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino" devono googlarlo e finiscono su un forum di gatti siamesi con la bronchite. E' giunto il momento di dare una rispolverata, aiutiamo le nuove generazioni con parole giovani e nerd. Non capirci un tubo= Non sapere come si configura. Batti il ferro finché è caldo= Fai un selfie finché sei figo. Carta canta=Screenshot canta. Non c'è trippa per gatti=Non c'è free wi-fi nel raggio di 5 km. Piantare in asso= Visualizzare e non rispondere. Chi ben comincia è a metà dell'opera = Aggiornamento 15 di 100.... Scavare il fondo del barile = Fare fotomontaggi con paint. Il mattino ha l'oro in bocca = Il mattino ha 50 notifiche su Twitter, 40 su Whatsapp, 20 su Facebook e 13 su Telegram. E' acqua passata = E' il modello vecchio, un 5S, forse anche un 4S. A caval donato non si guarda in bocca = A smartphone regalato non guardare i GB. Portare la propria croce = Fare video con una fotocamera da 2 MB. Salto nel buio = Uscire di casa col 10% di batteria. Chi lascia la via vecchia per la nuova, sa quel che perde ma non sa quel che trova = Se passi da iPhone ad Android sii cosciente del rischio. Chi è causa del suo mal pianga se stesso = Peggio per te che hai scelto wind. Non ci restano nemmeno gli occhi per piangere = Non ho installato nemmeno un plugin. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei = Dimmi chi chatti e dirò chi ti fai. Aiutati che il ciel t'aiuta = Se costa troppo prendi la versione craccata. Altezza mezza bellezza = Cover nuova mezza bellezza. A mali estremi estremi rimedi = Se si impalla, resetta tutto. Ambasciator non porta pena = "Non è nostra competenza, lo inviamo al centro assistenza". Scherza coi fanti ma lascia stare i santi = Scherza coi santi ma lascia stare Steve Jobs. L'apparenza inganna = Bel modello, sembra sottile ma è pesante. Chi si fa i cazzi suoi campa cent'anni = Chi si fa gli aggiornamenti suoi ha l'estensione di garanzia. Tra i due litiganti il terzo gode =Tra i due troll il terzo mangia i pop corn. Gallina vecchia fa buon brodo = Il Nokia 3310 resta l'indistruttibile. Gioco di mano, gioco da villano = Gioco di mano, bravo, dove l'hai imparato quello? Grande mossa. A tutto c'è rimedio fuorché alla morte = L'hai salvato con la memory card, vero? Noooooooooooo! photo credit: kjetikor via photopin cc
Chicco e Stroili presentano un nuovo Chicco di Felicità, una preziosa stella perfetta per celebrare il Natale. Un simbolo di felicità da condividere con le persone più care, solidale e glamour. “Il Natale è un momento importante da festeggiare insieme alla famiglia e agli affetti più cari. Con questo ciondolo offriamo la possibilità a tanti bambini di ricevere lo stesso calore familiare”, ha spiegato Francesca Catelli, Vice President Communication & Corporate Image Artsana Group. Il Chicco di Felicità Christmas by Stroili, infatti, è l’ultima creazione a sostegno del progetto “Chicchi di Felicità per bimbi speciali”, avviato da Chicco nel 2010 con Ai.Bi. (Associazione Amici dei Bambini). In questo modo si sostengono le adozioni di bambini “special needs”, garantendo sostegno psicologico, medico e legale prima e durante il momento dell’assegnazione alle famiglie. L’iniziativa si rivolge a bambini con più di 7 anni d’età o portatori di lievi handicap fisici o psichici, molti dei quali risolvibili nel tempo, oppure appartenenti a gruppi numerosi di fratelli che per queste ragioni spesso rischiano di veder sfumate le possibilità di adozione. Il Chicco di Felicità è realizzato in argento galvanica oro con cordino elastico color cioccolato. Reso per quest’occasione ancora più glamour dal delizioso pack a forma di stella, è perfetto da solo o per rendere ancor più preziosa una confezione regalo. Sono oltre 150mila le persone che già indossano i Chicchi di Felicità, contribuendo a rendere possibile l’adozione di 443 bambini speciali. Il Chicco di Felicità Christmas by Stroili Oro è disponibile in tutti i negozi Chicco e in tutte le gioiellerie Stroili Oro a 10 euro.
Le donne si lamentano da sempre dei centimetri di troppo che si ritrovano sparsi su glutei e fianchi, sempre alla ricerca di nuovi rimedi (naturali e non, siamo onesti), per ridurre le proprie misure e sembrare in perfetta forma, senza un filo di grasso e prive di cellule adipose su ogni parte del corpo. Beh, noi siamo sicuri che dopo questa notizia ci saranno donne che, addirittura, si vanteranno delle loro misure un po' over e di quelle rotondità che contraddistinguono il loro lato B! Tenetevi forte! Una ricerca condotta dall’Univeristà di Oxford ha dimostrato, infatti, che le signore (e signorine) con il fondo schiena pronunciato sono più intelligenti e sane di quelle con un lato b misero, ossuto e poco rotondeggiante. Perché? A quanto pare, avere un sedere grande richiede un eccesso di Omega3 che aiuterebbe ad accelerare lo sviluppo della mente. Inoltre, care donne, se pensate di far parte della categoria delle donne dai glutei paffuti, sappiate che rientrate nella cerchia di coloro che corrono anche un rischio minore di soffrire di diabete e di malattie cardiache, in quanto glucosio e colesterolo sono presenti in quantità molto più ridotte che nelle altre donne e, per questo, vivono più a lungo. D'altronde, siamo onesti, chi ha mai disdegnato il fondo schiena di Jennifer Lopez, famoso proprio per le sue forme provocanti e generose? E come non citare la recentissima immagine pubblicata su Instagram da Kim Kardashian, che si mette in mostra immortalando il suo procace e voluminoso lato b? A voi il giudizio donne! Dopo questa sensazionale news, a quale categoria preferite appartenere da oggi?
x malizia + 2 gambe + 1 fotocamera = x follower/amici/seguaci. Questa, gente, è l'equazione per il successo del vostro profilo Social. Mi spiego meglio: curiosando tra le bacheche e le timeline al femminile dei vari utenti Twitter, Facebook & co., mi sono accorta che tutte le influencer degne di tale appellativo hanno una foto dei loro bei cosciotti bovini nei loro album fotografici. Attenzione: non una semplice immagine delle proprie gambe (fosse così facile), bensì un attento studio fotografico dei loro arti inferiori immortalati in un ben preciso contesto ambientale (solitamente letto, divano, scrivania in ufficio, ma l'ultima tendenza è la spiaggia), con una determinata posa e, soprattutto, accompagnati da una frase che comunichi esattamente il messaggio "Ho le gambe, followami". Non importa se siete una cozza pazzesca: avete due gambe, e alla faccia dei peli che le adornano, metterle in mostra può aver sempre il suo vantaggio. Poco interessa se sono lunghe, cicciotte, sexy o assolutamente anonime, l'importante è che vengano mostrate in orizzontale, dall'alto e possibilmente con un accenno di tessuto in cima che ricordi a tutti che un inguine esiste, ed è lì, senza essere poi così irraggiungibile come voi credete. Basterebbe scostare quei 10 cm di gonna, e forse, se le seguite, chissà, un domani, per messaggio privato, ciò potrebbe accadere proprio con voi... Credeteci! Ma credeteci e basta perché tanto cliccare il tasto "Segui" equivarrà a firmare un consenso ad una lenta tortura cinese fatta di frasi ammiccanti, centimetri di pelle scoperti a caso ed ambiguità a go-go. Il risultato? Continuerete a seguirle, perché loro sono gatte morte e voi decreterete il loro successo facendo la figura dei morti di figa. Amen.
Si è spenta il 30 dicembre 2012 Rita Levi Montalcini, una delle donne simbolo del '900. Il suo nome potrà apparire molto facilmente in una delle tracce della prima prova della maturità di quest'anno, ad esempio nel tema di argomento scientifico. Alzheimer, dolore cronico, maculopatie: sono alcune delle applicazioni terapeutiche del fattore di crescita nervosa, che le valse il Nobel assieme a venti lauree honoris causa, innumerevoli riconoscimenti nazionali e internazionali, membro delle più prestigiose accademie scientifiche mondiali, senatrice a vita. La sua autobiografia, Elogio dell’imperfezione, venne pubblicata nel 1987, ampliata poi con Cantico di una vita(2000), che contiene alcune delle numerose lettere che scambiò negli anni con la sua famiglia e in particolare con l’amata gemella Paola. Una donna anziana, ma tremendamente moderna, che ha saputo vivere come voleva, senza mai farsi fermare dagli ostacoli che ha incontrato: la guerra, la sua origine ebraica, la diffidenza degli uomini. Anche molto anziana continuò la sua opera instancabile a favore della ricerca per le pari opportunità e per la diffusione della cultura intesa come base per costruire una società migliore. Vita e operato del personaggio: Nata in una famiglia ebrea sefardita, figlia di Adamo Levi, ingegnere elettrotecnico e matematico, e della pittrice Adele Montalcini, e sorella di Gino, scultore e architetto noto negli anni trenta, e Anna, nel 1909 Rita nacque insieme alla sorella gemella Paola, nota pittrice. Ha da sempre vissuto in un ambiente molto intellettuale dove ha potuto imparare ad apprezzare la cultura e la scienza: nonostante suo padre fosse convinto che una carriera professionale avrebbe interferito con i doveri di una moglie e di una madre, Rita decise nell'autunno del 1930 di studiare medicina all'Università di Torino; la scelta della facoltà fu determinata dal fatto che in quell'anno si ammalò e morì di cancro la sua amata governante Giovanna Bruatto. Nel 1936 il rettore dell'Università di Torino, Silvio Pivano, le conferì la laurea in Medicina e Chirurgia con 110 e lode, successivamente si specializzò in neurologia e psichiatria, ancora incerta se dedicarsi completamente alla professione medica o allo stesso tempo portare avanti alcune ricerche in neurologia iniziate durante gli studi. Durante lo scoppio della seconda guerra mondiale allestì un laboratorio domestico situato nella sua camera da letto per proseguire le sue ricerche, ispirate da un articolo di Viktor Hamburger del 1934 che riferiva sugli effetti dell'estirpazione degli arti negli embrioni di pulcini. Il suo obiettivo era quello di comprendere il ruolo dei fattori genetici e di quelli ambientali nella differenziazione dei centri nervosi. In quel laboratorio Rita Levi-Montalcini scoprì il meccanismo della morte di intere popolazioni nervose nelle fasi iniziali del loro sviluppo, fenomeno riconosciuto solo tre decenni più tardi (1972) e definito con il termine apoptosi. Nel 1943 l'invasione dell'Italiada parte delle forze armate tedesche li costrinse ad abbandonare il loro rifugio ormai pericoloso. L'8 settembre 1943, il fratello Gino si sposò e, dopo un breve viaggio di nozze a Oropa, decise di portare nel sud Italia tutta la famiglia: la madre, la giovane moglie e le sorelle. Iniziò un pericoloso viaggio che si concluse a Firenze, dove i Levi Montalcini rimasero divisi in vari alloggi, sino alla liberazione della città, cambiando spesso abitazione per non incorrere nelle deportazioni. Una volta furono salvati da una domestica, che li fece scappare appena in tempo. A Firenze, Rita fu in contatto con le forze partigiane del Partito d'Azione e nel 1944 entrò come medico nelle forze alleate. Dopo la liberazione, nel 1947 le venne offerta una cattedra alla Washington University di St.Louis dove, all’inizio degli anni Cinquanta, fece la sua scoperta più importante: la proteina del fattore di crescita del sistema nervoso (Ngf), studio che trent’anni dopo venne premiato con il Nobel, una ricerca fondamentale per la comprensione dei tumori e con ricadute importanti nella cura di malattie come Alzheimer e Sla. Una volta in pensione, nel 1977 ritornò in Italia, con la quale non aveva mai interrotto i rapporti – negli anni Sessanta e Settanta collaborò in numerose occasioni con il Cnr e non lasciò mai la nazionalità italiana per diventare cittadina statunitense. Nel 1987 ricevette dal presidente Ronald Reagan la Medal of Science, il più alto riconoscimento scientifico americano. Sebbene dichiaratamente atea, donò una parte del premio in denaro del Nobel per la costruzione di una sinagoga a Roma.
"Vuoi diventare una Femen italiana? Metti la tua foto in topless su Facebook? Bene, non basta. Non basterà mai. Le proteste Femen sono azione, coraggio, botte, sequele legali, energia, resistenza. Niente a che vedere con una foto ammiccante ad un obiettivo. Ma è un passo, un piccolo minuscolo passo. C'è molto dietro al topless delle Femen, molto dietro la nostra ideologia politica, tantissimo nelle nostre formazioni, un'enormità di esperienze da cui attingere. E tantissimo anche davanti, nei nostri seni". Questo il messaggio che appare, dopo un articolo pubblicato dal Corriere, sulla pagina ufficiale di Facebook (dalla quale è tratta l'immagine in cima al post) del gruppo Femen Italia. Come si diventa una di loro? Forse qualche giovane donna dallo spirito rivoluzionario se l'è già chiesto. Ecco dunque la loro risposta: si tratta di un percorso non facile che inizia con una semplice azione come postare una foto a seno nudo su un Social Network, e provare a capire se si è capaci di reggere i commenti offensivi o meno degli altri utenti. Un primo passo verso un cammino difficile che prevede un'esposizione sociale e mediatica molto forte che può portare conseguenze anche rilevanti. Per questo, si racconta nell'articolo del Corriere, le ragazze italiane non sono ancora scese in piazza nelle manifestazioni tenutesi sino ad ora nel nostro Paese: "Per le iniziative a San Pietro e contro Berlusconi non ci sentivamo ancora pronte e le hanno portate avanti le ragazze di Kiev e di Parigi", raccontano le studentesse aderenti al gruppo Francesca, Mari Chiara e Beatrice. Prima di una "prova di iniziazione", se così si può chiamare, è necessario affrontare un allenamento psico-fisico non indifferente, oltre a un buon gruppo di avvocati che ti ripari le spalle: "Bisogna essere preparate quando si viene bloccate dalla polizia. Tante volte siamo sbattute a terra. E magari capita che qualcuno ci picchi. Qui in Italia poi rischiamo una condanna dai 2 ai 7 anni. A pesare, oltre a manifestazione non autorizzata e resistenza a pubblico ufficiale, c'è il reato di atti osceni in luogo pubblico".
Bang With Friends. Cioè un'app che mi aiuta a trovare su Facebook amici per fare sesso. Decisamente essenziale come un colbacco a Ferragosto. Che io sappia basta mettere come foto profilo un mezzo busto con scollatura a V per esser rimorchiata via Social Network, ma evidentemente i creatori di questa utilissima applicazione e i 20mila utenti che già sono entrati a farne parte non se ne sono ancora accorti... A meno che non siano tutti uomini. Bang With Friends abbina soltanto persone che accettano tra loro di volersi conoscere e gli sviluppatori che hanno deciso di rimanere anonimi hanno confermato di aver messo a punto la loro idea per “Parlare di sesso, senza falsi moralismi, perché di questo parlano i giovani nella vita reale". Tra l'altro più che parlare di sesso, mi sembra che lo scopo dell'app sia ben altro (dove il vocabolo "scopo" cade a pennello), ma facciamo finta di non averlo ben capito. E così, se vi state annoiando mortalmente e anche Ruzzle ormai non rallegra più le vostre ore, ad instaurare una sana e duratura (ma anche no) trombamicizia che vi svolti la serata ci metterete un attimo. Basterà registrarvi dal vostro profilo Facebook e incominciare a cercare nei meandri di Bang With Friends l'iscritta che fa per voi. Una piccola pecca? La combinazione per ora è possibile soltanto tra eterosessuali, ma i progettisti specificano: “Siamo favorevoli alla tutela dei diritti dei gay, stiamo già lavorando anche per loro. Quella che abbiamo rilasciato è una versione da migliorare, perché vogliamo dare a tutti questa possibilità”.
Sygun Liebhart è stata arrestata lo scorso venerdì dalla polizia di Glastonbury, Connecticut, con l'accusa di prostituzione. La signora si pubblicizzava con "Anziana è meglio".
Lo sperma fa bene, lo sperma è un antidepressivo, lo sperma cambia la vita. Articoli online proposti ogni due mesi da testate varie ed eventuali inneggiano alle proprietà benefiche del liquido seminale con la speranza, di qualche sagace omino, di ottenere qualche ingoio in più. I fidanzati ve li inviano per posta elettronica, gli amanti ve ne parlano con qualche messaggino a base di sexting e l'idea di poter concedersi un aperitivo a base di Margarita inizia a diventare insostenibile. Ok, lo abbiamo capito, fa bene. Ma anche l'olio di ricino fa bene, anche la cicuta fa bene, stesso discorso vale per l'aglio crudo, ma non per questo passiamo le nostre giornate ad ingozzarcene. Esiste la semeterapia, ne prendiamo atto: i nipponici si curano con il seme maschile carico di zinco, magnesio e proteine nobili, ne ottengono effetti tonificanti, antidepressivi e ansiolitici, proenergetici, stimolanti ed equilibranti per il sistema immunitario. Ne siamo entusiaste, ma chiudiamola qui. A qualcuna piace, ad altre no, ma non si tratta di censura o repressione, si tratta solo che non tutte gradiscono e che voi uomini siete impostati sulla modalità "donazione" che, se non completata, vi reca insoddisfazione inconscia. Superatela dai, ci son cose ben più gravi, per esempio non ricevere proprio sesso orale. E la domanda sorge spontanea: cari machi, se davvero fa così bene, perché non ve lo bevete voi? photo credit: svensonsan via photopin cc
Diritti delle donne e dei gay: le Femen manifestano in Vaticano e vengono portate via dalla polizia, mentre una fedele colpisce ripetutamente un'attivista con un ombrello.
Mai sentiro parlare delle Olimpiadi nudiste? Quest'anno tornano il 20 gennaio, in Australia, con gare sportive per adulti e bambini.
Come ogni inizio d'anno che si rispetti, anche in questo 2013 spopolano i calendari femminili a luci rosse. Abbiamo una Cecilia Rodriguez tette al vento spalmata su una spiaggia per For Men Magazine, un Pirelli d'autore firmato Steve McCurry, una mis-conosciuta Elena Colombo strizzata in un trikini per Barracuda, un Max che in tempi di crisi risparmia sul budget e ripropone vecchie glorie immortalate negli scorsi anni. Niente di nuovo: culi sorridenti e facce misto cefalo lesso-pantera vibrante. Sono molto più originali, come spesso accade, gli americani. Loro non spalmano la modella sull'automobile, l'elefante o il divano di turno. Loro spalmano la modella. Di merda. Letteralmente. L'idea è di una fondazione, la Fertile Earth Foundation, che ha una sola mission: informare e stimolare l'utilizzo del concime naturale per un minore impatto sull'ambiente. Nasce così il Ladies of Manure 2013 Calendar (il calendario delle "Signore del letame"): una serie di scatti che ritraggono delle gentil donzelle semi-nude e tutte contente di essere ricoperte di profumatissima cacca. Il sorriso a 36 denti non tradisce alcuno schifo, anzi, è talmente naturale che premierei le modelle per le notevoli doti attoriali (oltre che per il coraggio) e la voglia. Tra carta igienica alla mano e vasche piene di materiale di fertilizzante naturale, il premio best shit-photo va alla signorina seduta sul wc, mutandine abbassate e tanto tanto materiale organico sotto di lei. La domanda sorge spontanea: avrà mangiato pesante il giorno prima?
Le Sexxxtons sono madre e figlia che fanno film porno insieme: hanno un sito Web di successo e ora sta uscendo il DVD. Le polemiche ovviamente sono esplosive.
Riccardo Schicchi, il re del porno italiano, è morto ieri sera a soli 60 anni per una grave forma di diabete. Con la sua agenzia aveva lanciato Ilona Staller, Moana Pozzi ed eva Henger.
Max Knoblauch è un ragazzo di 23 anni e ha voluto fare un esperimento bizzarro vestendosi per una settimana come il principe George d'Inghilterra.
La citano in continuazione: i politici, i comici, i giornalisti, ma pochi forse sanno il perché la casalinga di Voghera sia tanto in voga (e scusate il gioco di parole!). Le signore della cittadina in provincia di Pavia, sono diventate così famose grazie ad un’inchiesta avviata nel 1966 dal Servizio Opinioni della RAI per capire quante, tra le parole utilizzare tra gli approfondimenti giornalistici di attualità politica, fossero pienamente comprensibili dall'italiano medio. Durante le interviste i cittadini italiani dovevano spiegare il significato di parole come “scrutinio”, “leader”, “referendum”, etc. e tra i componenti del campione scelto, le casalinghe di Voghera risultarono essere le più ignoranti in materia. Con l’andar del tempo l’espressione si è sedimentata nei modi di dire italiani diventando una frase idiomatica che indica quella fascia della popolazione piccolo-borghese, dal basso livello di istruzione e che possiede un lavoro generalmente molto semplice o umile. Solitamente non assume connotazioni negative, ma semplicemente un’impronta di tipo nazional-popolare. photo credit: loungerie via photopin cc