Pantaloni: gli abbinamenti per le feste
Total white, sovrapposizioni, trame preziose: sono solo alcune delle proposte per abbinare i pantaloni in maniera perfetta per le feste, non solo natalizie.
Total white, sovrapposizioni, trame preziose: sono solo alcune delle proposte per abbinare i pantaloni in maniera perfetta per le feste, non solo natalizie.
E’ rimasta nel’immaginario collettivo come grande portatrice di stile e bon ton. “Non si è mai troppo magre” diceva, in tempi in cui di anoressia evidentemente si parlava ancora molto poco e in cui la patologia era molto meno diffusa di oggi. Parliamo di Coco Chanel, la stilista francese che ha segnato indelebilmente il passo nello styling e sulla quale tanto è stato detto di tutto e sulla quale è stato fatto anche un film, uscito pochi anni fa “Coco avant Chanel”. Molto si è detto, ma forse non tutto dal momento che una nuova biografia choc avanza ipotesi scomode sulla vita della regina della moda francese. In questi giorni è in uscita negli Stati Uniti il libro del giornalista americano Hal Vaughan, “Sleeping with the enemy, Coco Chanel’s secret war”, che ha iniziato a far discutere e a richiamare l’attenzione dei media ancora prima di essere messo in commercio. L’autore ha dichiarato di aver consultato moltissimi testi e reperti negli archivi nazionali statunitensi e francesi e sarebbe giunto alla considerazione che Chanel sarebbe stata una spia nazista. E pensare che nell’immaginario di tutti Chanel è quella che ha liberato le donne dalla schiavitù del corsetto, aprendo gli sportelli del guardaroba femminile ai pantaloni. Nel 1940, all’età di 57 anni, la stilista francese sarebbe stata reclutata dall’Abwehr, il servizio d’intelligence militare tedesco con scopi difensivi: da quel momento sarebbe diventata l’agente F-7124, nome in codice Westminster, dal nome del suo amante e amico, il Duca di Westminster.
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Sempre più la moda sembra accorgersi di loro: sono signore che hanno superato i sessanta anni e in questo periodo, come poche volte prima d'ora, si trovano al centro dell'attenzione. Anziane signore si riscoprono e posano come modelle, come avrebbero fatto in gioventù. A partire da "Angela favolosa cubista", altre signore hanno voluto esporsi alla luce del sole nonostante la pelle non sia più tonica come una volta, abbattendo il tabù della vecchiaia. Iris Apfel, per esempio, è stata presa testimonial di Calvin Klein, dove viene fotografata in un primo piano in bianco e nero, chiaramente senza l'utilizzo di Photoshop. Anche Michele Lamy, musa e moglie di Rick Owens, ha posato questo mese per Vogue Francia. Anche nella campagna pubblicitaria della collezione di Lanvin per H&M, di cui abbiamo parlato poco tempo fa, tra le tante giovani modelle è presente una donna che già da molto tempo ha passato i 20 anni, ma che non sfigura assolutamente. Il video che presenta la collezione è cliccatissimo su YouTube. Altra donna di gran classe e attrice in "Manuale d'Amore" è Anna Orso, anche protagonista della community Live Young Evian. E chi ancora non ha raggiunto l'età, prova a imitarle. Vediamo infine una bella Angelina Jolie con dei lunghi capelli grigi, ma solo per esigenze di copione del suo ultimo film "Salt". Per chi vuole osservare le bellissime fotografie scattate ad anziane signore di gran classe può invece visionare il libro di Esther Haase "Rock'n'Old", che celebra le "nonnine di stile".
Le abbiamo viste durante l'ultima fashion week milanese: ossute, pallide e tristi. La magrezza estrema è il punto cardine dell'industria della moda, che impone ragazze bellissime ma senza un centimetro di adipe su cosce e fianchi, dove fisiologicamente la donna è più arrotondata. Saranno anche fashion, ma queste donne non possono contare su una salute di ferro: una recente ricerca dimostra come le curve al punto giusto aumentino sensibilmente le aspettative di vita. A quanto pare, le cellule del tessuto adiposo di fianchi, cosce e glutei contribuiscono all'equilibrio metabolico dell'intero corpo femminile, garantendo una migliore distribuzione delle energie e, non ultimo, un sistema immunitario più forte agli attacchi esterni. Lo studio, condotto da Michael Jensen della Mayo Clinic di Rochester in Minnesota, ha inoltre rivelato alcuni interessanti dati sul sovrappeso. Nelle donne è possibile distinguere tra i grassi della parte superiore del corpo e quelli della parte inferiore. Quando si prende peso, le cellule adipose superiori tendono a espandersi, non aumentando di numero. Quelle inferiori, invece, mantengono le dimensioni originarie ma si moltiplicano esponenzialmente. Per questa ragione, avere un tronco magro e dei glutei più arrotondati si rivelerebbe un'ottima difesa per la salute: questa particolare configurazione è in grado di proteggere da infarti, malattie cardiovascolari e diabete. Questo perché le cellule a ingrandimento possono costituire un vero e proprio problema alla circolazione sanguigna, causando possibili stenosi di vene e arterie e riducendo flusso sanguigno. In definitiva, per vivere bene bisogna dire addio alle magre Kate Moss e Naomi Campbell, abbracciando invece la fisicità più tonda di Jennifer Lopez e Beyoncé.
Timida e introversa, mai sulle passerelle a prendersi i meritatissimi applausi, Catherine Walker, la stilista preferita di Lady Diana, è morta a 65 anni dopo una lunga lotta contro un cancro al seno. La notizia è stata diffusa dalla BBC e ripresa dalle fonti di informazione italiane. La Walker, diventata stilista di fiducia della principessa Diana, era nata in Francia, e si trasferì a Londra solo dopo aver incontrato il suo futuro marito, un avvocato, che la lasciò sola con due figlie piccole a seguito di un incidente. La sua attività nel mondo della moda è iniziata con una linea di abbigliamento per bambini, trasformata poi più tardi in una linea per donne e in particolare per occasioni speciali. Nel 1976 poi ha fondato la sua compagnia, la Chelsea Design Company , così chiamata perché la location del suo atelier si trovava in una stradina di Chelsea. Nominata due volte "designer dell'anno", prima nel 1990 per la Couture poi nel 1991 per Glamour, la Walker si ammalò di cancro al seno nel 1975, e ha combattuto contro questa tremenda malattia fino alla sua scomparsa, divenendo anche socia sostenitrice della Breast Cancer Haven, associazione del Regno Unito che gestisce centri di assistenza per persone affette da tumore al seno. Il contatto con Lady D. c'è stato nel 1981, tre mesi dopo il matrimonio della principessa con Carlo. Molti dei vestiti diventati icona di Lady D sono sue creazioni, compreso il vestito nero con cui la principessa è stata sepolta.
A conferma del celebre detto popolare "altezza mezza bellezza", lo scorso novembre la rivista australiana "Zoo" ha scoperto un'affascinante modella che, oltre a essere bella e con un corpo perfetto, è alta ben 213 centimetri. Rientra, oggi, a pieno titolo nel Guinness dei primati perché è la modella più alta del mondo. Lei è la californiana Amazon Eve, soprannominata, però "Babezilla" proprio per indicare il suo essere un gigante di bellezza. In tutti i sensi. La giunonica Amazon non ha sempre fatto la modella, si è laureata prima in Business e solo successivamente la rivista australiana si è accorta di lei dedicandole numerosi servizi fotografici. La categoria "oversize" a cui appartiene Amazon Eve non ci sorprende più di tanto perché, come si vede su riviste e giornali, sono sempre di più le modelle felici di mettere in mostra il "di più". Che si tratti di donne altissime o di graziose ragazze dalle forme generose e arrotondate, sembra che la tendenza all'abbondanza si stia lentamente diffondendo. Ovviamente, al polo opposto si collocano i canoni, tradizionali per così dire, che le case di moda impongono da sempre alle proprie modelle: taglia 38, corpi magri, vite strettissime e volti scarni. Il grande traguardo delle modelle oversize sta, allora, nella consapevolezza del proprio corpo e delle proprie forme, nella capacità di sentirsi uniche senza la necessità di uniformarsi ai modelli dominanti.
L'equitazione è uno degli sport per eccellenza nelle famiglie reali: richiama l'agilità e il portamento, ma anche il lusso e l'eleganza. E quale binomio migliore, se non Gucci, la maison italiana famosa da sempre in tutto il mondo, e la bella principessa Charlotte Casiraghi, figlia di Carolina di Monaco e campionessa di salto a ostacoli. Il legame di Gucci con il mondo delle corse a cavallo esisteva già un tempo, ma dopo un' interruzione di quasi venti anni, è pronto a riallacciarsi in occasione del Global Champions Tour edizione 2010 e 2011, che vedrà la principessa Casiraghi, vestita di tutto punto dalla casa di moda fiorentina, gareggiare per il titolo. Gli abiti di Charlotte, come pubblicato su Vogue.it, sono stati disegnati personalmente da Frida Giannini, anche lei cavallerizza fin dalla tenera età, e appaiono come il perfetto compromesso tra eleganza e praticità, su cui si fondono perfettamente simboli culto della maison e tessuti tecnici. In merito a questa collaborazione, il direttore creativo di Gucci dichiara: Non ho avuto dubbi quando è stato definito il progetto di questa collaborazione. Anche io vado a cavallo da quando ero bambina, quindi condivido la passione di Charlotte. Quando mi sono seduta con Charlotte per disegnarle il guardaroba per le gare di equitazione c'è stata subito tra noi un'intesa naturale che ha reso il nostro lavoro insieme una passeggiata. Charlotte dimostra un incredibile impegno e una forte determinazione a entrare nel mondo del salto a ostacoli professionistico. Quando gareggia, si distingue per la sua maturità e postura. Ha la capacità di unire le tradizioni di famiglia con uno spirito del tutto moderno. È naturale che Gucci sostenga una persona e uno sport così affini alla ricca storia di questo marchio. E anche Charlotte Casiraghi conferma: Sono entusiasta della collaborazione con Gucci e molto felice di fare parte del loro ritorno al mondo dell'equitazione. È un periodo molto emozionante per le gare e sono onorata di avere Gucci dalla mia parte per il Global Champions Tour. Desidero fare un ringraziamento speciale a Frida e al suo team per aver sposato appieno questo progetto e per avere messo la loro energia in questi prodotti davvero bellissimi. La manifestazione sportiva, che ha avuto inizio il 7 maggio a Valencia, si sposterà ad Amburgo, Torino, Montecarlo, Estoril, Chantilly e Valkenswaard per poi concludersi il 29 agosto nella magnifica cornice di Rio de Janeiro.
Saranno la tendenza dell'estate, sono indossati da modelle in passerella e riempiono già le vetrine dei negozi, ma ai podologi non piacciono affatto. Sono i clogs, gli zoccoli di legno con tacchi alti e vertiginosi, amati da moltissime donne ma sconsigliati dagli esperti in salute dei piedi. Il perché è presto detto. Il tacco troppo alto spinge il corpo in avanti sbilanciando il baricentro e costringe i metatarsi, ovvero l'avanpiede, a sostenere tutto il peso corporeo, che può variare dai 50 ai 100 kg. Altro difetto: i clogs stretti in punta stringono troppo le dita e lasciano completamente libero il tallone, non sostenendo il peso neppure lateralmente. Il presidente dell'Aip (Associazione italiana podologi), Mauro Montesi, ci sconsiglia quindi di portare assiduamente questo tipo di scarpa, e ci invita a lasciarla in una parte del nostro armadio per tirarla fuori soltanto per serate particolari o comunque per occasioni che ci costringono a stare in piedi per poco tempo. L'uso prolungato regala callosità plantari e digitali, metatarsalgie, e favorisce l'alluce valgo. Basta non esagerare, il piede altrimenti vi chiederà il conto. Ma il no dei podologi va anche a un altro tipo di scarpa, per la quale fanno le stesse raccomandazioni: la ballerina di gomma, di nuovo di moda e tanto amata da teenager e non solo. Questa infatti, soprattutto se indossata d'estate, costringe il piede a stare in un clima umido decisamente poco salutare. Montesi quindi si raccomanda di non pensare solo alla moda trascurando la salute dei nostri piedi perché questi possono presentarci il conto a tutte le età.
Chiara Ferragni è una ragazza appassionata di moda e una blogger. Gode di gran seguito sul Web e, per chi non lo sapesse, il suo blog, The Blonde Salad, è stato citato anche dal sito Vogue.fr. Ciò che la accomuna a tante fashion addicted è l'amore per lo shopping e la volontà di condividere i suoi outfit con il mondo. Sul suo sito troverete un archivio immane di scatti che la ritraggono nei momenti più disparati della giornata, da sola o in compagnia, ma sempre avvolta da vestiti all'ultima moda e accessori ricercati. La giovane IT girl è diventata però famosa anche grazie a un intervento televisivo chiaccheratissimo sul Web. Ospite dello show Chiambretti Night è stata chiamata a giudicare in stile un'icona dei tabloid come Mischa Barton, la tormentata Marissa del serial The O.C.. Durante la puntata la Ferragni, in completo da cowgirl chic corredato da scarpe con coda di cavallo, dava voti di eleganza alle mise di un'esterrefatta Mischa. Da qui un exploit sempre maggiore di odio, o amore totale, da parte di fan e detrattori della ragazza. Nascita di gruppi su facebook, post su forum di ogni tipo, campagne di accorato sostegno o pesante stroncatura. È di questi giorni, infatti, la notizia della cancellazione di numerosi gruppi su Facebook che la ridicolizzavano, e il successivo inasprimento delle critiche da parte di chi, a dispetto della sua innegabile bellezza e leggerezza, proprio non la sopporta. Ma cosa fa la Ferragni per attirarsi tutto quest'ardore? In realtà nulla di speciale. Posta con doviziosa regolarità le foto delle sue gite fuori porta o dei pomeriggi con gli amici, parla di sé, dello studio e di ciò che più le piace: la moda. Certo non si può dire che grandi domande o profonde riflessioni scaturiscano dalla lettura del suo blog, ma forse la chiave che ha determinato il suo successo è proprio la leggerezza e la totale incorporeità dei messaggi. Una bella giornata di sole, una borsa nuova, un weekend fuori porta: la totale ingenuità dei suoi contributi ha conquistato i lettori bisognosi di parole semplici e pensieri puliti. C'è una gran voglia di sfuggire alla pesantezza del quotidiano nei messaggi dei suoi fan, probabilmente e malinconicamente attratti dalla giovinezza che fu e che il suo diario di ragazzina cresciutella gli ricorda. Un po' come riguardare le foto delle vacanze e ricordarsi solo delle feste in spiaggia e mai delle scottature. Fatto sta che, con un colpo di spugna, i gruppi più malevoli sono spariti da Facebook. Che l'angelica biondina stia affilando le unghie e si prepari a una guerra con chi non la venera? O saranno state le accuse di vestire capi fake che l'hanno fatta infuriare? Alcuni sono rinati alla stessa velocità con cui i primi sono scomparsi, e ciò preannuncia una guerra fredda che avrà lunga durata sui social network. Scopriremo presto se sono più quelli che la amano o quelli che la odiano. Per chi volesse addentrarsi ulteriormente nel mondo delle studentesse/fashion blogger, di seguito troverete il link al blog di Veronica, amica di Chiara e neo adepta del verbo della moda. Sarà cominciata un'invasione?
Dopo le tante trasmissioni che hanno trasformato brutti anatroccoli in graziosissimi cigni, arriva un docu-reality che insegnerà alle donne italiane come evitare scivoloni di stile. Questa nuova trasmissione si chiamerà "Io Donna Buccia di Banana" e sarà condotta dalla famosissima giornalista di moda Giusy Ferrè, già nota in televisione per aver partecipato come giudice a Italia's Next Top Model. Affiancheranno la Ferrè due stylist che, ogni settimana, si sfideranno per riuscire a trasformare due persone senza gusto in esempi di classe. Al termine del programma verrà poi proclamato il campione di stile. Durante ogni puntata Giusy Ferrè dispenserà consigli e informazioni riguardo al mondo degli abiti e degli accessori, così che le telespettatrici potranno imparare i segreti per essere sempre all'altezza della situazione. L'appuntamento è ogni giovedì sera alle 21.00, sul Canale 125 di SKY.
Dura la vita per una donna in carriera, soprattutto se ti chiami Anna Wintour e sei il direttore della rivista di moda più fashion del mondo: Vogue America. Le perturbazioni climatiche devono aver influenzato anche le anticipazioni sull'immancabile settimana della moda milanese, che si è ridotta a un week end nemmeno troppo lungo: prima tre giorni, ora forse sembrano diventati quattro. Motivo di tanta agitazione è la "presenza - non presenza" proprio di Anna Wintour, che ha dichiarato di volersi fermare a Milano per non più di 2 giorni. Per alcuni è stato segno di grande snobbismo, a partire dal presidente della Camera della Moda, Giulio Boselli: Noi abbiamo rispetto per il lavoro della signora Wintour, ma lei non sembra rispettare il lavoro altrui. A Milano è la benvenuta, ma se viene per un arrogante mordi e fuggi, allora forse è meglio che resti a casa. I più moderati invece concedono il beneficio del dubbio alla signora Wintour, che ha un'agenda fittissima di appuntamenti: a Milano Moda Donna dal 26 al 28 febbraio, a Hollywood per la serata degli Oscar il 7 marzo e, tra i due eventi, le sfilate di Parigi. Il caos è scattato a Milano perché, diffusa la notizia, sembra che molti stilisti vogliano concentrare la presentazione delle loro collezioni solo alla presenza della signora Wintour, il che materialmente non è possibile. Fortunatamente Fendi si è dichiarato disponibile ad anticipare le sfilate dei propri capi, a condizione che anche un altro big lo segua. E quest'ultimo pare sia Prada. Solo Diego Dalla Valle, tra le case di moda, ha fatto sentire la sua voce: Quel che sta avvenendo è gravissimo per il sistema Moda, per la leadership indiscussa del nostro made in Italy che non può perdere il suo valore e la sua immagine di fronte a mercati emergenti come la Cina e l'India che ci tengono in alta considerazione [...] è il momento per difendere le nostre eccellenze. Non possiamo apparire come fashonisti in conto terzi. Ci vorrebbe la determinazione di un'altro direttore, Miranda Priestly, meglio conosciuta come "Il Diavolo veste Prada" per informare la signora Anna Wintour (che il concetto di tour evidentemente ce l'ha solo nel cognome) che con o senza di lei, il made in Italy mantiene la sua forza e il suo valore, e terminare la comunicazione con l'immancabile "È tutto!".
La Twilight-mania dilaga anche nel campo dell'abbigliamento. La protagonista Bella, interpretata nella saga cinematografica da Kristen Stewart, e più precisamente il suo look decisamente casual, ha ispirato una linea di abbigliamento targata BB Dakota, grazie alla quale tutte le fan potranno vestirsi come il loro personaggio preferito. Aspettiamoci dunque camicie a quadrettoni, la famosa giacchetta, felpe col cappuccio, pantaloni comodi, t-shirt e maglie ampie e tutte quegli abiti che ricalcano lo stile esibito da Kristen nei film della saga. Con la Stewart a fare da testimonial, tale linea sarà disponibile negli Stati Uniti in autunno, ma ancora non ne è stata resa nota una data relativa al nostro territorio. Molto probabilmente non slitterà poi di tanto rispetto all'uscita negli USA, considerando il momento decisamente propizio per Twilight. Nel frattempo, la BB Dakota ha già reso disponibile la giacca blue con il cappuccio che Kristen indossa spesso in Twilight, acquistabile al prezzo di 70 dollari circa e disponibile in quattro colorazioni (blue, verde, grigio e nero).