Come cucire un vestito: dal modello all'abito in 10 mosse
Come cucire un vestito: tutti i consigli e la guida passo a passo per creare un abito originale in sole dieci mosse.
Come cucire un vestito: tutti i consigli e la guida passo a passo per creare un abito originale in sole dieci mosse.
Anche i colori e i relativi abbinamenti richiedono una guida per essere sempre impeccabili e non sbagliare gli accostamenti: ecco alcuni suggerimenti.
Max Mara è un'azienda nota per i capi raffinati ed eleganti: ecco una selezione di 10 pezzi da non perdere e acquistare all'outlet.
Abiti da sogno per la rivisitazione di una delle favole più amate di sempre: la costumista vincitrice di un premio Oscar, Sandy Powell, veste di grande eleganza i personaggi della pellicola Cenerentola, live action del regista e sceneggiatore britannico Kenneth Branagh (“Thor”, “Jack Ryan – L’iniziazione”). È proprio lei che, quindi, ha rivisitato lo splendore degli abiti indossati durante la pellicola. Se bene la favola sia sempre senza tempo, la costumista ha deciso di dare ai vestiti, tipicamente del 19esimo secolo, un tocco in puro stile anni ’40 e ’50. Per questo motivo il doppio premio Oscar Cate Blanchett, che nella pellicola interpreta il ruolo della terribile matrigna, indossa dei capi di gusto decisamente in linea con il mood, con abiti, sì, sontuosi e alle volte anche voluminosi, ma sempre super dettagliati e con le stampe e colori più attuali: dal verde acceso a quello smeraldo fino a una stampa leopardata. La rivisitazione degli abiti vede anche una Cenerentola (interpretata da Lily James) in abiti che sembrano meno stracciati, come spesso viene descritto nei libri, per questo motivo, dichiara la costumista “ciò che le ho dato è un abito che all’inizio è molto carino ma che con il passare del tempo inizia a sbiadirsi e sembrare decisamente consumato. Questo fino al momento più atteso della favola quando la fata madrina – interpretata da Helena Bonham Carter – la trasforma in una delle principesse più belle in occasione del ballo a palazzo con un abito in uno splendido color ceruleo, con gonna voluminosa ricreata con molteplici strati di morbida e sottile seta nei toni del turchese, blu chiaro e lavanda. Un abito talmente maestoso che anche la stessa Lily James si è sentita “potente ma allo stesso tempo intimorita”, utilizzando questi suoi sentimenti per mostrare come si sarebbe sentito il suo personaggio in quel preciso momento. Una rivisitazione particolare è stata data anche all’iconica scarpetta di cristallo che Cenerentola perde a palazzo allo scoccare della mezzanotte: il prezioso modellino, ispirato ad una scarpa risalente al 1890 che la stessa stilista avrebbe trovato in un museo, è stato creato in collaborazione con Swarovski. Ultime ma non meno importanti anche le terribili sorellastre di Cenerentola - interpretate da Holliday Grainger (Grandi Speranze, Anna Karenina) e Sophie McShera - , le quali hanno indossato abiti nelle tonalità più moderne del giallo e del rosa, tipiche delle associazioni studentesche femminili degli anni ’50, proposte con stampa a pois, a fiori o con applicazioni brillantate.
Rendere unici i propri capi è semplice, basta avere creatività ed il gioco è fatto. Paillettes di qualsiasi forma, dimensione e colore, purché siano brillantate: questo è il metodo perfetto per rendere unico e scintillante uno dei capi che non possono mai mancare in qualsiasi guardaroba, di tutte le stagioni: una maglietta. Indipendentemente dal modello, a maniche corte, a tre quarti, lunghe, con forma svasata, rettangolare, a raglan, arricciata, a palloncino, a chimono oppure classica, la maglietta è indubbiamente un capo must have con la quale ci si può sbizzarrire, partendo con un modello base o con uno già importante o decorato, al quale si vuole donare un tocco particolare che andrà a rendere unici dei look sportivi ma anche quelli più eleganti e raffinati. Ogni kit per imbellire una maglietta in maniera “fa-da-te” ovviamente deve prevedere una maglietta, una matita o anche un gessetto nel caso vogliate applicare le paillettes in maniera precisa seguendo delle linee e, per ultime, ovviamente le paillettes. A questo punto, a seconda della tipologia scelta, si può decidere come applicarle. Paillettes termoadesive Importante: per questo metodo è indubbiamente essenziale che il capo scelto sia abbastanza resistente al calore, altrimenti si andrà a rovinare sia il lavoro che la maglietta. Una volta scelto come applicare le paillettes - che in questo caso saranno dotate di un filo termoadesivo -, facendo prima una prova per essere sicuri della fantasia, bisogna mettere un panno in cotone tra la maglietta ed il ferro, perché il calore diretto sulle paillettes potrebbe farle sciogliere. A questo punto basta passarvi sopra il ferro per qualche secondo e, se necessario, ripetere l’operazione, per poi togliere il panno in cotone. Paillettes con ago e filo Una maniera più semplice, ma che richiede più tempo, è la classica applicazione con ago e filo. Qui basterà disegnare la disposizione desiderata delle paillettes, che per questa versione saranno senza fascetta termoadesiva. Il metodo più classico per cucirle è quello che si utilizza per cucire un bottone, partendo dall’interno del capo, facendo fuoriuscire l’ago e il filo dal forellino della paillette e tornare al punto di partenza all’interno della maglietta, continuando con il procedimento per tre o quattro volte, fino a quando non si è sicuri di averlo fissato per bene. Un altro metodo potrebbe essere una cucitura “a catena” dove, partendo dall’interno della maglietta, si fa fuoriuscire l’ago e il filo dal forellino e, al posto di farli rientrare subito, si passa – dall’esterno – dentro il forellino della paillette di fianco, tornando poi nella parte interna della maglia e ripetendo il procedimento con tutte le paillette del disegno. Alla fine di entrambe i metodi basterà assicurare il tutto all’estremità dei fili con un paio di nodi, ovviamente nella parte interna della t-shirt. Paillettes con colla Uno tra i metodi più semplici per attaccare qualsiasi tipo di paillette è con la colla, scegliendone ovviamente una adatta per i tessuti. Prima di applicarle è consigliato mettere una base stabile sotto, evitando così che le due parti della maglia si incollino, ma anche che gli stessi strass si sovrappongano: per questo basterà un pezzo di cartone. Incollare quindi i lustrini a proprio piacimento facendo attenzione a non utilizzare troppa colla altrimenti c’è il rischio che questa fuoriesca e vada ad attaccare le paillettes l’una con l’altra. Una volta terminato il proprio lavoro, lasciare asciugare il tutto adeguatamente. Per evitare che le paillettes si incollino alle dita si possono utilizzare anche dei guanti. (photocredit: pixabay)
Se siete donne alte, i tacchi li indossate per sfizio, non per necessità; se invece siete più tendenti verso il basso (come la sottoscritta), allora i tacchi semplicemente vi servono. Per cosa? Bè, per apparire più slanciate, per disegnare una migliore linea sulle gambe, magari rotondette, oppure semplicemente per sentirvi più sicure e più sexy. Perchè di sicuro nell'immaginario collettivo, la donna sensuale non porta certo un paio di ballerine, tutt'al più potrebbe non indossare proprio nulla (e non soltanto sui piedi). Eppure c'è un prezzo altissimo da pagare per le nostre amatissime decoltè, soprattutto per tutte coloro che proprio non riescono a indossare il tacco 12 anche per una passeggiata in montagna: le scarpe alte fanno male. Fanno male alla pelle e alle ossa dei piedi, con un duplice risultato, uno a breve termine e uno a lungo termine: il primo è che finiamo spesso per non riuscire a spostarci dal tavolo al bagno del ristorante; il secondo è che i piedi potrebbero rovinarsi col tempo, riportando danni clinici non indifferenti. Ma, senza arrivare alla tragedia, il fatto di non riuscire a rimanere in piedi sui tacchi per più di dieci minuti risulta invalidante in molte situazioni. Il compromesso? Portare i tacchi alti solo quando si sa di poter rimanere sedute a lungo. Anche se mi chiedo: a quel punto cosa cambia fra un tacco 15 e un'infradito? Tuttavia, questi problemi potrebbero essere in procinto di scomparire: secondo la gettonatissima shoe designer Penelope Chilvers, amata fra le altre da Claudia Schiffer e Kate Middleton, non è più necessario infatti indossare i tacchi alti per apparire sexy o comunque eleganti. E il principio varrebbe anche per i famigerati matrimoni. Secondo la Chilvers basterebbe saper abbinare i colori e i gioielli alla scarpa bassa, per farla risultare adatta a qualunque occasione, anche la più formale. Santa Penelope! Ci libererebbe davvero da tutta una sfilza di fastidiosi obblighi, secondi soltanto alla ceretta. Dovrebbe sparire però anche la convinzione atavica secondo cui l'altezza è mezza bellezza, perchè una gamba corta e rotondetta, senza tacco rimarrà in eterno tale, senza possibilità di redenzione. Tutto frutto del condizionamento sociale; se tuttavia altri stilisti cominciassero a diffondere simili principi, si potrebbe auspicare un futuro pieno di scarpe raso-pavimento. Voi che ne pensate? photo credit: Hamed Saber via photopin cc
Per il periodo più magico dell'anno, Du Pareil au même ha creato una collezione interamente dedicata. Per la notte o una giornata casalinga ci sono morbidi pigiamini a tutina o due pezzi, con divertenti stampe a tema per aspettare il tanto atteso arrivo di Babbo Natale. Per le feste, i pranzi di famiglia e il Capodanno, abitini in velluto e completi per petit monsieur, camicie in cotone a pois con dettagli ricamati e pantaloni in velluto a coste. Le classiche tonalità natalizie del rosso e del blu intenso sono spesso impreziosite da strass e paillettes… un’ispirazione che arriva dal celebre Albero.
State già preparando il look per i vostri bambini per la notte più spaventosa dell'anno? Invece che uscire, potete organizzare un simpatico e divertente pigiama party... Du Pareil au même, ad esempio, ha creato una collezione di pigiami ispirati ai personaggi più amati delle fiabe e ai classici costumi di Halloween, per una serata all'insegna del "trick or treat". Alle streghette è dedicata una camicia da notte con copricapo (3-12 anni), mentre il pigiama in velluto con tanto di mascherina consentirà ai piccoli avventurieri di spacciarsi per una volpe birichina. Ecco alcune proposte:
Miuccia Prada ha presentato 4 dei 40 bozzetti che ha preparato per i costumi de Il grande Gatsby in collaborazione con Catherine Martin.
Capodanno è il giorno ideale per lasciare spazio al proprio gusto in fatto di moda. Qualche consiglio per non sbagliare.
Etnia Barcelona è il coloratissimo brand di eyewear che ha deciso di dare un tocco di vita agli occhiali da vista e, a partire dalla prossima estate, anche a quelli da sole.
Lemuria sconvolge il concetto di moda: inventa l'abito trasformabile, un capo che può racchiudere ben dieci forme diverse.
La lingerie è da sempre simbolo di seduzione e femminilità. A esaltare il corpo delle donne, quest'anno è tornata in voga la sottoveste, capo d'indiscussa di sensualità.
Intimissimi mette a disposizione un minisito per lo shopping della lingerie in pelle nera: uno spazio tutto dedicato in cui l'acquisto diventa semplice e intuitivo.
H&M propone la lingerie modellante per tutte le taglie: un intimo tecnologico e molto femminile.
Zara ha vinto la causa intentata da Christian Louboutin per la suola rossa brevettata dai francesi ma usata anche dalla catena low cost.
Total white, sovrapposizioni, trame preziose: sono solo alcune delle proposte per abbinare i pantaloni in maniera perfetta per le feste, non solo natalizie.
Total white, sovrapposizioni, trame preziose: sono solo alcune delle proposte per abbinare i pantaloni in maniera perfetta per le feste, non solo natalizie.
Saranno uno dei must della stagione invernale: corti, lunghi, di pelle o di morbido camoscio: i guanti si trasformano in un accessorio indispensabile, ottimo per completare le mise dell'inverno.
Total white, sovrapposizioni, trame preziose: sono solo alcune delle proposte per abbinare i pantaloni in maniera perfetta per le feste, non solo natalizie.
E’ rimasta nel’immaginario collettivo come grande portatrice di stile e bon ton. “Non si è mai troppo magre” diceva, in tempi in cui di anoressia evidentemente si parlava ancora molto poco e in cui la patologia era molto meno diffusa di oggi. Parliamo di Coco Chanel, la stilista francese che ha segnato indelebilmente il passo nello styling e sulla quale tanto è stato detto di tutto e sulla quale è stato fatto anche un film, uscito pochi anni fa “Coco avant Chanel”. Molto si è detto, ma forse non tutto dal momento che una nuova biografia choc avanza ipotesi scomode sulla vita della regina della moda francese. In questi giorni è in uscita negli Stati Uniti il libro del giornalista americano Hal Vaughan, “Sleeping with the enemy, Coco Chanel’s secret war”, che ha iniziato a far discutere e a richiamare l’attenzione dei media ancora prima di essere messo in commercio. L’autore ha dichiarato di aver consultato moltissimi testi e reperti negli archivi nazionali statunitensi e francesi e sarebbe giunto alla considerazione che Chanel sarebbe stata una spia nazista. E pensare che nell’immaginario di tutti Chanel è quella che ha liberato le donne dalla schiavitù del corsetto, aprendo gli sportelli del guardaroba femminile ai pantaloni. Nel 1940, all’età di 57 anni, la stilista francese sarebbe stata reclutata dall’Abwehr, il servizio d’intelligence militare tedesco con scopi difensivi: da quel momento sarebbe diventata l’agente F-7124, nome in codice Westminster, dal nome del suo amante e amico, il Duca di Westminster.
Ogni tipologia di chioma e di pelle predilige una certa gamma di colori, che permette di esaltare al meglio la nostra bellezza: ecco alcuni consigli.
Tutti gli abiti delle due protagoniste di Sanremo 2011, dall'esordio in lungo fino ai mini abiti delle ultime serate.
Utili consigli per scegliere la calza migliore per le proprie gambe, pur rimanendo alla moda.
Sempre più la moda sembra accorgersi di loro: sono signore che hanno superato i sessanta anni e in questo periodo, come poche volte prima d'ora, si trovano al centro dell'attenzione. Anziane signore si riscoprono e posano come modelle, come avrebbero fatto in gioventù. A partire da "Angela favolosa cubista", altre signore hanno voluto esporsi alla luce del sole nonostante la pelle non sia più tonica come una volta, abbattendo il tabù della vecchiaia. Iris Apfel, per esempio, è stata presa testimonial di Calvin Klein, dove viene fotografata in un primo piano in bianco e nero, chiaramente senza l'utilizzo di Photoshop. Anche Michele Lamy, musa e moglie di Rick Owens, ha posato questo mese per Vogue Francia. Anche nella campagna pubblicitaria della collezione di Lanvin per H&M, di cui abbiamo parlato poco tempo fa, tra le tante giovani modelle è presente una donna che già da molto tempo ha passato i 20 anni, ma che non sfigura assolutamente. Il video che presenta la collezione è cliccatissimo su YouTube. Altra donna di gran classe e attrice in "Manuale d'Amore" è Anna Orso, anche protagonista della community Live Young Evian. E chi ancora non ha raggiunto l'età, prova a imitarle. Vediamo infine una bella Angelina Jolie con dei lunghi capelli grigi, ma solo per esigenze di copione del suo ultimo film "Salt". Per chi vuole osservare le bellissime fotografie scattate ad anziane signore di gran classe può invece visionare il libro di Esther Haase "Rock'n'Old", che celebra le "nonnine di stile".
Le abbiamo viste durante l'ultima fashion week milanese: ossute, pallide e tristi. La magrezza estrema è il punto cardine dell'industria della moda, che impone ragazze bellissime ma senza un centimetro di adipe su cosce e fianchi, dove fisiologicamente la donna è più arrotondata. Saranno anche fashion, ma queste donne non possono contare su una salute di ferro: una recente ricerca dimostra come le curve al punto giusto aumentino sensibilmente le aspettative di vita. A quanto pare, le cellule del tessuto adiposo di fianchi, cosce e glutei contribuiscono all'equilibrio metabolico dell'intero corpo femminile, garantendo una migliore distribuzione delle energie e, non ultimo, un sistema immunitario più forte agli attacchi esterni. Lo studio, condotto da Michael Jensen della Mayo Clinic di Rochester in Minnesota, ha inoltre rivelato alcuni interessanti dati sul sovrappeso. Nelle donne è possibile distinguere tra i grassi della parte superiore del corpo e quelli della parte inferiore. Quando si prende peso, le cellule adipose superiori tendono a espandersi, non aumentando di numero. Quelle inferiori, invece, mantengono le dimensioni originarie ma si moltiplicano esponenzialmente. Per questa ragione, avere un tronco magro e dei glutei più arrotondati si rivelerebbe un'ottima difesa per la salute: questa particolare configurazione è in grado di proteggere da infarti, malattie cardiovascolari e diabete. Questo perché le cellule a ingrandimento possono costituire un vero e proprio problema alla circolazione sanguigna, causando possibili stenosi di vene e arterie e riducendo flusso sanguigno. In definitiva, per vivere bene bisogna dire addio alle magre Kate Moss e Naomi Campbell, abbracciando invece la fisicità più tonda di Jennifer Lopez e Beyoncé.
Timida e introversa, mai sulle passerelle a prendersi i meritatissimi applausi, Catherine Walker, la stilista preferita di Lady Diana, è morta a 65 anni dopo una lunga lotta contro un cancro al seno. La notizia è stata diffusa dalla BBC e ripresa dalle fonti di informazione italiane. La Walker, diventata stilista di fiducia della principessa Diana, era nata in Francia, e si trasferì a Londra solo dopo aver incontrato il suo futuro marito, un avvocato, che la lasciò sola con due figlie piccole a seguito di un incidente. La sua attività nel mondo della moda è iniziata con una linea di abbigliamento per bambini, trasformata poi più tardi in una linea per donne e in particolare per occasioni speciali. Nel 1976 poi ha fondato la sua compagnia, la Chelsea Design Company , così chiamata perché la location del suo atelier si trovava in una stradina di Chelsea. Nominata due volte "designer dell'anno", prima nel 1990 per la Couture poi nel 1991 per Glamour, la Walker si ammalò di cancro al seno nel 1975, e ha combattuto contro questa tremenda malattia fino alla sua scomparsa, divenendo anche socia sostenitrice della Breast Cancer Haven, associazione del Regno Unito che gestisce centri di assistenza per persone affette da tumore al seno. Il contatto con Lady D. c'è stato nel 1981, tre mesi dopo il matrimonio della principessa con Carlo. Molti dei vestiti diventati icona di Lady D sono sue creazioni, compreso il vestito nero con cui la principessa è stata sepolta.
A conferma del celebre detto popolare "altezza mezza bellezza", lo scorso novembre la rivista australiana "Zoo" ha scoperto un'affascinante modella che, oltre a essere bella e con un corpo perfetto, è alta ben 213 centimetri. Rientra, oggi, a pieno titolo nel Guinness dei primati perché è la modella più alta del mondo. Lei è la californiana Amazon Eve, soprannominata, però "Babezilla" proprio per indicare il suo essere un gigante di bellezza. In tutti i sensi. La giunonica Amazon non ha sempre fatto la modella, si è laureata prima in Business e solo successivamente la rivista australiana si è accorta di lei dedicandole numerosi servizi fotografici. La categoria "oversize" a cui appartiene Amazon Eve non ci sorprende più di tanto perché, come si vede su riviste e giornali, sono sempre di più le modelle felici di mettere in mostra il "di più". Che si tratti di donne altissime o di graziose ragazze dalle forme generose e arrotondate, sembra che la tendenza all'abbondanza si stia lentamente diffondendo. Ovviamente, al polo opposto si collocano i canoni, tradizionali per così dire, che le case di moda impongono da sempre alle proprie modelle: taglia 38, corpi magri, vite strettissime e volti scarni. Il grande traguardo delle modelle oversize sta, allora, nella consapevolezza del proprio corpo e delle proprie forme, nella capacità di sentirsi uniche senza la necessità di uniformarsi ai modelli dominanti.
L'equitazione è uno degli sport per eccellenza nelle famiglie reali: richiama l'agilità e il portamento, ma anche il lusso e l'eleganza. E quale binomio migliore, se non Gucci, la maison italiana famosa da sempre in tutto il mondo, e la bella principessa Charlotte Casiraghi, figlia di Carolina di Monaco e campionessa di salto a ostacoli. Il legame di Gucci con il mondo delle corse a cavallo esisteva già un tempo, ma dopo un' interruzione di quasi venti anni, è pronto a riallacciarsi in occasione del Global Champions Tour edizione 2010 e 2011, che vedrà la principessa Casiraghi, vestita di tutto punto dalla casa di moda fiorentina, gareggiare per il titolo. Gli abiti di Charlotte, come pubblicato su Vogue.it, sono stati disegnati personalmente da Frida Giannini, anche lei cavallerizza fin dalla tenera età, e appaiono come il perfetto compromesso tra eleganza e praticità, su cui si fondono perfettamente simboli culto della maison e tessuti tecnici. In merito a questa collaborazione, il direttore creativo di Gucci dichiara: Non ho avuto dubbi quando è stato definito il progetto di questa collaborazione. Anche io vado a cavallo da quando ero bambina, quindi condivido la passione di Charlotte. Quando mi sono seduta con Charlotte per disegnarle il guardaroba per le gare di equitazione c'è stata subito tra noi un'intesa naturale che ha reso il nostro lavoro insieme una passeggiata. Charlotte dimostra un incredibile impegno e una forte determinazione a entrare nel mondo del salto a ostacoli professionistico. Quando gareggia, si distingue per la sua maturità e postura. Ha la capacità di unire le tradizioni di famiglia con uno spirito del tutto moderno. È naturale che Gucci sostenga una persona e uno sport così affini alla ricca storia di questo marchio. E anche Charlotte Casiraghi conferma: Sono entusiasta della collaborazione con Gucci e molto felice di fare parte del loro ritorno al mondo dell'equitazione. È un periodo molto emozionante per le gare e sono onorata di avere Gucci dalla mia parte per il Global Champions Tour. Desidero fare un ringraziamento speciale a Frida e al suo team per aver sposato appieno questo progetto e per avere messo la loro energia in questi prodotti davvero bellissimi. La manifestazione sportiva, che ha avuto inizio il 7 maggio a Valencia, si sposterà ad Amburgo, Torino, Montecarlo, Estoril, Chantilly e Valkenswaard per poi concludersi il 29 agosto nella magnifica cornice di Rio de Janeiro.
Saranno la tendenza dell'estate, sono indossati da modelle in passerella e riempiono già le vetrine dei negozi, ma ai podologi non piacciono affatto. Sono i clogs, gli zoccoli di legno con tacchi alti e vertiginosi, amati da moltissime donne ma sconsigliati dagli esperti in salute dei piedi. Il perché è presto detto. Il tacco troppo alto spinge il corpo in avanti sbilanciando il baricentro e costringe i metatarsi, ovvero l'avanpiede, a sostenere tutto il peso corporeo, che può variare dai 50 ai 100 kg. Altro difetto: i clogs stretti in punta stringono troppo le dita e lasciano completamente libero il tallone, non sostenendo il peso neppure lateralmente. Il presidente dell'Aip (Associazione italiana podologi), Mauro Montesi, ci sconsiglia quindi di portare assiduamente questo tipo di scarpa, e ci invita a lasciarla in una parte del nostro armadio per tirarla fuori soltanto per serate particolari o comunque per occasioni che ci costringono a stare in piedi per poco tempo. L'uso prolungato regala callosità plantari e digitali, metatarsalgie, e favorisce l'alluce valgo. Basta non esagerare, il piede altrimenti vi chiederà il conto. Ma il no dei podologi va anche a un altro tipo di scarpa, per la quale fanno le stesse raccomandazioni: la ballerina di gomma, di nuovo di moda e tanto amata da teenager e non solo. Questa infatti, soprattutto se indossata d'estate, costringe il piede a stare in un clima umido decisamente poco salutare. Montesi quindi si raccomanda di non pensare solo alla moda trascurando la salute dei nostri piedi perché questi possono presentarci il conto a tutte le età.