Parto: 7 cose che nessuno vi ha mai detto
Il parto può essere un'esperienza incredibile, ma anche poco piacevole: ci sono cose, infatti, che nessuno vi ha mai detto, eccone 7 da sapere.
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Il Natale è la festa dei bambini, di quelli che ancora lo sono e di tutti coloro che amano tornare all'età dell'infanzia e dell'innocenza. E qual è uno dei modi migliori per tornare bambini e riportare alla mente i ricordi magici dei Natali trascorsi? Sicuramente le poesie, quelle apprese a scuola, che portavano via giornate intere per essere imparate a memoria, che erano recitate difronte ai parenti per poi ricevere in dono soldini da mettere da parte. Sono le poesie che ancora si ricordano, a distanza di tanti anni, perché nel frattempo i figli le hanno imparate a loro volta. Fra gli autori che hanno contribuito maggiormente alla creazione di poesie di Natale rimaste scolpite nella memoria c'è Gianni Rodari, uno degli scrittori per bambini e ragazzi più famoso e amato in assoluto. Sono sue, infatti, molte delle poesie che indicate come le più belle sul Natale e che i bambini potrebbero divertirsi a recitare. Imparare poesie non è solo un esercizio valido per allenare la mente: è la costruzione di un bagaglio fatto di esperienze ed emozioni che restano impresse nella memoria e si conservano per tutta la vita. Non è un caso, infatti, se quasi tutti i più grandi poeti e scrittori hanno dedicato testi memorabili al periodo di Natale e se, ancora oggi, la tradizione è portata avanti con forza e tenacia. Ecco le 10 poesie di Natale per bambini più belle di sempre. 1. A Gesù Bambino - Umberto Saba La notte è scesa e brilla la cometa che ha segnato il cammino. Sono davanti a Te, Santo Bambino! Tu, Re dell’universo, ci hai insegnato che tutte le creature sono uguali, che le distingue solo la bontà, tesoro immenso, dato al povero e al ricco. Gesù, fa’ ch’io sia buono, che in cuore non abbia che dolcezza. Fa’ che il tuo dono s’accresca in me ogni giorno e intorno lo diffonda, nel Tuo nome. 2. È nato! Allelulia - Guido Gozzano È nato il sovrano bambino, è nato! Alleluia, alleluia! La notte che già fu sì buia risplende di un astro divino. Orsù, cornamuse, più gaie suonate! Squillate, campane! Venite, pastori e massaie, o genti vicine e lontane! Non sete, non molli tappeti, ma come nei libri hanno detto da quattromill’anni i profeti, un poco di paglia ha per letto. Da quattromill’anni s’attese a quest’ora su tutte le ore. E’ nato, è nato il Signore! E’ nato nel nostro paese. Risplende d’un astro divino la notte che già fu sì buia. E’ nato il Sovrano Bambino, è nato! Alleluia, alleluia! 3. Il mago di Natale - Gianni Rodari S'io fossi il mago di Natale farei spuntare un albero di Natale in ogni casa, in ogni appartamento dalle piastrelle del pavimento, ma non l'alberello finto, di plastica, dipinto che vendono adesso all'Upim: un vero abete, un pino di montagna, con un po' di vento vero impigliato tra i rami, che mandi profumo di resina in tutte le camere, e sui rami i magici frutti: regali per tutti. Poi con la mia bacchetta me ne andrei a fare magie per tutte le vie. In via Nazionale farei crescere un albero di Natale carico di bambole d'ogni qualità, che chiudono gli occhi e chiamano papà, camminano da sole, ballano il rock an'roll e fanno le capriole. Chi le vuole, le prende: gratis, s'intende. In piazza San Cosimato faccio crescere l'albero del cioccolato; in via del Tritone l'albero del panettone in viale Buozzi l'albero dei maritozzi, e in largo di Santa Susanna quello dei maritozzi con la panna. Continuiamo la passeggiata? La magia è appena cominciata: dobbiamo scegliere il posto all'albero dei trenini: va bene piazza Mazzini? Quello degli aeroplani lo faccio in via dei Campani. Ogni strada avrà un albero speciale e il giorno di Natale i bimbi faranno il giro di Roma a prendersi quel che vorranno. Per ogni giocattolo colto dal suo ramo ne spunterà un altro dello stesso modello o anche più bello. Per i grandi invece ci sarà magari in via Condotti l'albero delle scarpe e dei cappotti. Tutto questo farei se fossi un mago. Però non lo sono che posso fare? Non ho che auguri da regalare: di auguri ne ho tanti, scegliete quelli che volete, prendeteli tutti quanti. 4. Lo zampognaro - Gianni Rodari Se comandasse lo zampognaro che scende per il viale, sai che cosa direbbe il giorno di Natale? Voglio che in ogni casa spunti dal pavimento un albero fiorito di stelle d’oro e d’argento . Se comandasse il passero che sulla neve zampetta sai che cosa direbbe con la voce che cinguetta? Voglio che i bimbi trovino, quando il lume sarà acceso, tutti i doni sognati, più uno, per buon peso. Se comandasse il pastore dal presepe di cartone sai che legge farebbe firmandola col lungo bastone? Voglio che oggi non pianga nel mondo un solo bambino, che abbiano lo stesso sorriso, il bianco, il moro, il giallino . Sapete che cosa vi dico io che non comando niente? Tutte queste belle cose accadranno facilmente: se ci diamo la mano i miracoli si fanno e il giorno di Natale durerà tutto l’anno. 5. Squillate, campane! - M. Gozzi Suonate, squillate, campane beate del Santo Natale! E' tutta splendente di luce divina la stella d'Oriente. Cammina, cammina, s'appressano a frotte cantando i pastori. La gelida notte è tutta splendori. E chi sulle braccia si reca un agnello, e chi una focaccia, un colmo cestello! Anch'io, Gesù Bambino, Gesù piccolino, ti offro un bel dono: il mio cuoricino. 6. La Befana - Giovanni Pascoli Viene viene la befana, vien dai monti a notte fonda. Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana. Viene viene la Befana! E s'accosta piano piano alla villa, al casolare, a guardare, ad ascoltare or più presso, or più lontano, piano, piano, piano, piano. 7. La buona novella - Giuseppe Fanciulli Ascoltate la novella che portiamo a tutto il mondo: è di tutte la più bella, è fiorita dal profondo. Nella stalla, ecco, ora è nato un dolcissimo bambino. La Madonna l’ha posato sulla paglia: poverino! Ma dal misero giaciglio già la luce si diffonde, già sorride il divin Figlio ed il cielo gli risponde. Quel sorriso benedetto porti gioia ad ogni tetto! 8. Nasce Gesù - Luisa Nason Campana piccina che attandi lassù intona il tuo canto che nasce Gesù. O stella, stellina che brilli lassù, ravviva il tuo lume che passa Gesù O cuore piccino che attendi quaggiù prepara i tuoi doni che nasce Gesù. 9. Il pianeta degli alberi di Natale - Gianni Rodari Dove sono i bambini che non hanno l'albero di Natale con la neve d'argento, i lumini e i frutti di cioccolata Presto, presto, adunata, si va nel Pianeta degli alberi di Natale, io so dove sta. Che strano, beato Pianeta... Qui è Natale ogni giorno. Ma guardatevi attorno: gli alberi della foresta, illuminati a festa, sono carichi di doni. Crescono. sulle siepi i panettoni, i platani del viale sono platani di Natale. Perfino l'ortica non punge mica, ma tiene su ogni foglia un campanello d'argento che si dondola al vento. In piazza c'è il mercato dei balocchi. Un mercato coi fiocchi, ad ogni banco lasceresti gli occhi. E non si paga niente, tutto gratis. Osservi, scegli, prendi e te ne vai. Anzi, il padrone ti fa l'inchino e dice: « Grazie assai, torni ancora domani, per favore: per me sarà un onore... » Che belle vetrine senza vetri! Senza vetri, s'intende, cosi ciascuno prende quello che più gli piace: e non si passa mica alla cassa, perché la cassa non c'è. Un bel Pianeta davvero anche se qualcuno insiste a dire che non esiste... Ebbene, se non esiste, esisterà: che differenza fa? 10. Ritorna ogni anno - Gianni Rodari Ritorna ogni anno, arriva puntuale con il suo sacco Babbo Natale: nel vecchio sacco ogni anno trovi tesori vecchi e tesori nuovi.C'e' l'orsacchiotto giallo di stoffa, che ballonzola con aria goffa; c'e' il cavalluccio di cartapesta che galoppa e scrolla la testa; e in fondo al sacco, tra noci e confetti, la bambolina che strizza gli occhietti.Ma Babbo Natale sa che adesso anche ai giocattoli piace il progresso: al giorno d'oggi le bambole han fretta, vanno in auto o in bicicletta. Nel vecchio sacco pieno di doni ci sono ogni anno nuove invenzioni.Io del progresso non mi lamento anzi, vi dico, ne son contento. Foto: Funny girl in Santa hat writes letter to Santa near christmas tree - Shutterstock
Il gioco è l'attività formativa più importante che possa esistere per un bambino. È proprio grazie a esso che si impara a scoprire il mondo, a relazionarsi con gli altri e a rispettare le regole; il gioco è la prima esperienza di vita per coloro che alla vita iniziano ad affacciarsi con curiosità e ingenuità, un mezzo che può trasmette gli strumenti più adatti che serviranno poi per imparare ad avere il controllo delle situazioni e imparare a prendere le decisioni in totale autonomia. E non solo: il gioco è fondamentale per sviluppare la fantasia e la creatività. Le caratteristiche del gioco Una delle principali caratteristiche del gioco, quella che lo rende tanto utile ed efficace allo stesso tempo, si basa però sulla componente ludica e di intrattenimento del gioco stesso. Il bambino impara più in fretta e anche con maggior disponibilità e volontà a farlo perché non vive il gioco come un dovere cui è costretto ma come un piacere cui si concede volentieri e spontaneamente. È assolutamente necessario che il gioco creato per aiutare il bambino nell'apprendimento sia adatto alla sua fase dello sviluppo: per quanto riguarda in particolare i bambini di circa 8 anni, questi prediligono solitamente giochi più strutturati, con regole definite, e avendo già imparato tutti i modi possibili che esistono per giocare, preferiscono dedicarsi ad attività ludiche che rispondano meglio al loro carattere. La tecnologia è piuttosto utile in questo caso: in commercio vi è un'ampia scelta di giochi educativi, elettronici e non, prodotti in base a fasce d'età e rispondenti alle caratteristiche standard richieste. Giochi su internet Sono proprio i giochi interattivi, che è possibile fare su internet oppure scaricare ed eseguire offline, che sotto questo punto di vista stanno compiendo lo sforzo più grande: basta dare un'occhiata sul web, attraverso un motore di ricerca, per rendersi conto di quanto sia vasta e potenzialmente infinita l'offerta di giochi creati apposta per aiutare il bambino ad apprendere le più comuni e basilari regole del sapere. Sul web è possibile giocare per imparare, ad esempio, le nozioni di matematica, la lingua italiana, le scienze oppure l'educazione civica. Giochi per imparare la matematica Oltre alle classiche filastrocche che servono per conservare nella memoria alcune regole basilari ("sei per otto quarantotto asino cotto", giusto per citarne una, tra le più conosciute), alcuni giochi possono aiutare parecchio nell'apprendere, per esempio, le tabelline. Ci si può servire della tombola, mettere dei premi in palio, e poi l'adulto che estrae il numero, anziché svelarlo direttamente, potrebbe invitare il bambino a indovinarlo, proprio grazie alle tabelline (per esempio, se si pesca il 24 si può dire: "Quanto fa 6x4?"). Il gioco e la competizione possono stimolare il bambino ad apprendere più in fretta e più volentieri. Giochi per allenare l'italiano Le regole per scrivere e parlare in italiano in modo corretto devono essere costantemente rinfrescate nella mente del bambino. Uno degli errori più classici che si può commettere, è quello di non usare nel modo giusto la lettera Q oppure l'acca (per quest'ultima c'è una filastrocca molto efficace: "Are, ere, ire l'acca la fanno fuggire"). Per quanto riguarda la lettera Q invece, si può imparare quest'altra filastrocca "Qui, Quo, Qua, Que come vedi sono sempre in tre, se dopo la U c’è una vocale, allora la Q è quella che vale" mentre per far apprendere la differenza fra CU e QU si può ricorrere a questo gioco: su alcuni cartoncini si possono scrivere, mischiando le lettere, alcune parole che contengono CU e QU (ad esempio soqquadro, quattrini, cuoco, circuito, aquila...) e poi invitare il bambino a scegliere un cartoncino e di volta in volta scrivere su un foglio la parola con le lettere in ordine. Lavoretti Per sviluppare la fantasia e la creatività si può ricorrere invece ai classici lavoretti fai da te, che oltre divertire il bambino consentendogli di realizzare con le mani oggetti belli e originali, gli permette di imparare una serie di nozioni fondamentali che potranno tornare utili anche nella fase adulta della vita. Grazie ai lavoretti si possono apprendere informazioni sull'utilizzo e l'impiego dei vari materiali, si può imparare che alcune cose possono essere pericolose e richiedono una particolare attenzione (l'uso di forbici, colla o taglierini ad esempio). Foto: Children playing with blocks on the floor - focus on the boy's face - Shutterstock
Amanti di video che vedono protagonisti bambini davvero piccoli, preparatevi! Quello che state per vedere è uno degli ultimi video che stanno spopolando in rete e che riuscirà a divertirvi ed emozionarvi al tempo stesso. Star del filmato sono due gemellini di pochi mesi che, in preda a una voglia incredibile di stare col papà, non permettono all'uomo di avvicinarsi al frigorifero per preparare la colazione. Guardate le splendide immagini. Per quest'uomo preparare la colazione sembra un'impresa impossibile visto che i suoi due piccolissimi gemelli gli impediscono di poter fare qualsiasi movimento. Il video caricato su YouTube ha letteralmente fatto impazzire la rete che ha regalato al proprietario delle immagini un numero incredibile di click. Dopo il filmato dei gemelli che si abbracciano mentre fanno il bagnetto, il bambino che si commuove al suono della voce della mamma, quello che si spaventa per il suoni prodotti mentre il genitore si soffia il naso e la piccola che a pochi mesi dice "I Love You" al papà, ecco che i due gemelli che avete appena visto sono le nuove star dei video divertenti che vedono protagonisti i bambini su internet, categoria di filmati particolarmente apprezzata dagli internauti. photo credit: J. Star via photopin cc
Normalmente la localizzazione dei reni è accanto alla colonna vertebrale, nella parte postero-superiore della cavità addominale. Ma non sempre è così: nel caso questi organi abbiano una diversa dislocazione si parla di rene ectopico che nella sua forma semplice (in cui il rene rimane dalla stessa parte) ha un'incidenza di un caso su novecento neonati. La localizzazione anomala ha tre varianti: pelvica, iliaca e crociata; nella prima il rene si trova davanti all'osso sacro, nella seconda più lateralmente, nella terza il rene si trova in sede controlaterale. La diagnosi viene effettuata tramite ecografia e la prognosi nella maggior parte dei casi è benigna; sono infatti pochi i casi associati a gravi malformazioni come anomalie scheletriche e cardiache e ano perforato. In caso di dubbi, il vostro ginecologo vi consiglierà un controllo di secondo livello. Il 40% delle anomalie fetali riscontrate attraverso controlli ecografici riguarda proprio i reni; la gravità delle malformazioni varia enormemente: alcune sono tali da causare purtroppo la morte, altre sono del tutto compatibili con una vita normale in quanto, anche se il rene fuori sede ha una funzionalità limitata, l'altro sopperisce a a tale mancanza. In rari casi il rene ectopico è la causa di infezioni ricorrenti e idronefrosi, cioè la dilatazione del bacinetto renale in cui si raccoglie l'urina prodotta dai reni che non viene quindi correttamente espulsa attraverso l'uretra. Nel rene si trova quindi un quantitativo di urina superiore alla norma. Nel feto i reni cominciano a produrre urina, che farà parte poi del liquido amniotico, a partire dalla nona settimana. photo credit: josemanuelerre via photopin cc
Febbre, ma nessun altro sintomo di malattia: è questa la situazione che si trovano a fronteggiare molti genitori che, nell'incertezza sul da farsi, decidono di portare il proprio bambino in ospedale. Si stima, infatti, che circa il 10% degli accessi al Pronto Soccorso, specie se il bambino è molto piccolo, avviene per questo motivo. Nella maggior parte dei casi (90%) viene accertato che la causa della febbre è una forma virale che interessa le vie aeree superiori e i cui sintomi si conclameranno nell'arco di poche ore. Febbre senza sintomi: quando preoccuparsi? Tuttavia, l'allarme dei genitori non è completamente infondato, infatti in alcuni casi tale rialzo febbrile improvviso e apparentemente non imputabile a nessuna patologia può essere sintomatico di una infezione batterica grave al suo esordio. Nella stragrande maggioranza dei casi, questa infezione è dovuta a Streptococcus pneumoniae (il batterio gram-positivo responsabile della polmonite negli adulti), contro il quale esiste un vaccino da più di dieci anni. In Italia, il ciclo completo di vaccinazione anti-pneumococcica prevede due somministrazioni del vaccino nei primi 6 mesi del bambino e un richiamo all’anno di età, dopo il quale il bambino è ben protetto per almeno 5 anni. Le possibili cause della febbre Per la difficoltà di distinguere i due quadri clinici (quello virale e quello batterico), all'inizio sovrapponibili, la maggior parte dei pediatri consiglia il ricovero con esami approfonditi, inclusa una rachicentesi (cioè una puntura lombare) per escludere sia in atto una meningite, specie se il bambino è molto piccolo (meno di due mesi). Se invece il bambino ha tra i due e i tre mesi, i pareri dei medici sono discordanti: per alcuni è meglio, dopo aver sottoposto il bambino a tutti gli esami compresa una urinocoltura, instaurare da subito una terapia di tipo antibiotico, mentre per altri è meglio rivalutare il paziente a distanza senza iniziare immediatamente con questo tipo di farmaci. Cosa fare e quali farmaci somministrare Ma, in generale, come affrontare la febbre nei bambini piccoli? Se la febbre supera i 38.5°, allora contatta immediatamente il pediatra. Non sempre un rialzo febbrile è sintomo di una malattia grave, ma in ogni caso sarebbe meglio lasciare il bambino con indosso solo il pannolino, mantenere la sua stanza sempre fresca e passargli indosso una spugna tiepida in modo delicato aspettando che l'acqua evapori in modo naturale, così da rinfrescarlo. Fagli bere liquidi in modo che non si disidrati. Il medico potrebbe prescrivere al bambino del paracetamolo, specie se ha più di tre mesi.
L’hai guardato per ore, hai studiato tutti i suoi movimenti, l’hai cullato quando aveva le colichette, l'hai curato e nutrito al seno. Il tuo piccolo ha ormai tre mesi: quali sono le prossime tappe del suo sviluppo? Cosa puoi fare per stimolarlo? A novanta giorni, tuo figlio è più sveglio e muove molto di più le manine tendendole per afferrare gli oggetti (con scarsi risultati, diciamocelo); non ti stupire se si guarda con insistenza le mani: ha appena scoperto che può muovere le dita! Inoltre, inizia a riconoscere i propri familiari e mostra una predilezione per il volto della mamma; anche il suo udito si affina e non solo comincia a capire da parte stia arrivando un determinato rumore, ma risponde alle voci che conosce. Quando intuisce che la poppata è vicina, si lecca le labbra, mentre potrebbe accennare a un sorriso se provi a fargli il solletico o potrebbe emettere dei gridolini. Per imitarti, comincerà a muovere le labbra, mentre agiterà braccia e gambe contemporaneamente quando sarà particolarmente eccitato. Un’altra importante tappa del suo sviluppo consiste nel riuscire a reggere il peso della propria testolina per qualche istante; sdraiato sulla pancia, è in grado di alzare il busto appoggiandosi sulle braccia tuttavia non è ancora in grado di sostenere il peso del proprio corpo con le gambine. Mentre dorme inizierà a cambiare posizione da solo: piegherà le gambe e allungherà le braccia sopra la testa. Quando vede la propria immagine riflessa nello specchio, la fissa spesso sorridendo. Se volete stimolare lo sviluppo del vostro bambino, mentre passeggiate mettetelo nel marsupio al contrario così che possa guardare la strada e ciò che lo circonda; muovetegli le gambine a tempo di musica e intrattenetelo cantandogli le sue canzoncine preferite. photo credit: Mario De Carli via photopin cc
Con la gravidanza, l’alimentazione di una donna non deve necessariamente essere stravolta: per crescere sano il bambino ha bisogno che la madre segua una dieta varia ed equilibrata, senza troppi snack o fuoripasto, e leggermente più calorica del solito, appena di 300 calorie. Purtroppo, spesso si opta per soluzioni fai-da-te cedendo ai luoghi comuni che premiano l’eccesso di cibo o, al contrario, decidendo arbitrariamente di escludere alcuni alimenti. Vediamo insieme 5 errori che una futura mamma non deve commettere a tavola. Eliminare i carboidrati. L’eccessivo aumento di peso allarma, e giustamente, le future mamme. Ma purtroppo da qui alle diete fai-da-te il passo è breve e spesso consiste nella eliminazione di tutti quei cibi che sono considerati ingrassanti, dal pane, alla pasta ai grassi. In realtà non si può imputare la colpa per i chili di troppo a una classe particolare di alimenti, ma alle quantità, al modo in cui vengono assunti e allo stile di vita in generale. Inoltre, una dieta così sbilanciata può nuocere al piccolo che per crescere correttamente ha bisogno di tutti i nutritivi. I carboidrati dovrebbero fornire circa il 50% delle calorie totali della dieta di una gestante, i grassi una percentuale compresa fra il 20% e il 30%. Esagerare con gli spuntini. Biscotti, pane, cracker, olive, cioccolatini, salatini: la lista degli alimenti che compongono i nostri spuntini potrebbe allungarsi all’infinito. Ma il craving, il mangiare continuamente piccoli snack fuori pasto, non è certamente una abitudine sana, tanto più in gravidanza: si rischia infatti di falsare il meccanismo naturale fame-sazietà, di assumere troppe calorie e, quasi senza accorgersene, di accumulare troppi chili in eccesso. Saltare la prima colazione. Si tratta di un errore molto comune (si stima che 7 milioni di italiani saltino normalmente questo pasto), ancora più grave se è una futura mamma a farlo. La colazione è infatti il pasto principale della giornata e, nonostante le nausee frequenti, sarebbe meglio fare il pieno di energia a tavola, al mattino, anche per evitare di sbocconcellare snack fino a ora di pranzo. Stravolgere la proprie abitudini. Molte donne, saputo di aspettare un bambino, cambiano totalmente le proprie abitudini alimentari e optano per un regime che sembra loro più sano, ma che potremmo definire “ospedaliero” con cibi sconditi e dal sapore neutro. L’errore alla base è pensare che aglio, peperoncino e altri sapori forti potrebbero infastidire il bambino. In realtà, salvo accusate problemi come gastrite o reflusso, non c’è bisogno vi rinunciate: la sensazione del gusto è attiva nel bambino dal quarto mese ed è provato che una volta svezzato il bambino accetterà più facilmente sapori cui è già stato abituato nel pancione. Mangiare per due. Lo dicevano le nonne, ma oggi più che mai il consiglio di raddoppiare le porzioni in gravidanza si rivela sbagliato e pericoloso: l’aumento eccessivo di peso può infatti portare problemi gravi per la mamma, dal diabete gestazionale a un parto complicato, e per il piccolo, in primis la possibilità di sviluppare da adulto uno scompenso glicemico. In gravidanza il fabbisogno calorico aumenta molto meno di quando ci si potrebbe aspettare: appena 300 calorie, l’equivalente di una mozzarella. photo credit: Zygia via photopin cc
Il 5-10% dei neonati nasce con il parto vaginale operativo e spesso la mamma non è preparata a questo tipo di intervento esterno: molte donne sperano in un parto naturale, ma a volte questa aspettativa viene frustrata ed è necessario un aiuto per nascere. Esistono diversi modi di far venire alla luce un bambino, dall’induzione del travaglio all’episiotimia, dal forcipe alla ventosa. In che cosa consiste il parto con la ventosa e ci possono essere conseguenze per il bambino? Vediamolo insieme. Contrazione dopo contrazione, il travaglio può prolungarsi per ore fino a sfiancare la futura mamma che non ha più la forza sufficiente per spingere oppure fino a comportare una sofferenza fetale: in questi casi è opportuno ridurre il più possibile la fase espulsiva del parte, per evitare danni al bambino. Lo strumento che viene utilizzato prende il nome di ventosa, utile anche se la testa del piccolo è posizionata male. Al contrario di quanto si può credere, il parto con la ventosa non è così infrequente: riguarda infatti il 5% delle nascite. Tradizionalmente la ventosa era in acciaio, oggi questo strumento è sempre più spesso realizzato in plastica e silicone (il materiale prende il nome di silastic) ed è dotato di un aspiratore vacuum e di un indicatore della forza di trazione: una coppetta viene fatta aderire alla testa del bambino e l'ostetrica, al ritmo delle contrazioni uterine e delle spinte materne, esercita una trazione verso l'esterno per far fuoriuscire la testa del bambino; la tecnica è abbastanza sicura e comporta rari rischi materni o fetali, l'importante è che la ventosa sia applicata correttamente tenuti presente la dilatazione della cervice e la proporzione fra il bacino e la pelvi. Non è necessariamente anestesia, né è necessariamente richiesta un'episiotomia; i danni fetali sono rari e quasi sempre passeggeri, fra questi: edema, ematoma alla testa, abrasioni, rare emorragie; vi si aggiungono lesioni del tratto genitale vaginale e incontinenza della madre dopo il parto. photo credit: Gabriely Willms via photopin cc
I citomegalovirus (CMV), appartenenti alla famiglia degli herpes virus, sono piuttosto comuni: l'incidenza della sieropositività da CMV oscilla fra il 50% e l'80% nelle donne in età riproduttiva; l’infezione è asintomatica nella maggior parte della popolazione sana, ma il virus viene spesso eliminato per lungo tempo con i vari liquidi biologici (saliva, urine, secrezioni vaginali, liquido seminale, latte e sangue) e sono pertanto questi la fonte principale di contagio. Nel 10% dei casi i sintomi sono simili a quelli della mononucleosi o dell'influenza; chi ha già contratto la malattia una volta non è necessariamente immune: a differenza del toxoplasma e della rosolia, il CMV non fornisce immunità permanente, anche se il contagio del bambino avviene più spesso in caso di infezione primaria e raramente in caso di reinfezione. Per quanto riguarda la diagnostica della malattia, esiste un test che rileva la presenza nel sangue di anticorpi contro il citomegalovirus. La presenza di anticorpi specifici di tipo IgG con IgM assenti indica uno stato di immunità, mentre l'assenza di entrambi gli anticorpi indica che non c'è mai stato contatto con il citomegalovirus. Se la donna presenta IgG positive e IgM negative all'inizio della gravidanza, il test non si ripete più, mentre si ripete ogni 4-6 settimane se non c'è immunità (assenza di anticorpi in quantità protettiva). Le IgM sono la prima risposta dell’organismo all’infezione, indicano pertanto una condizione recente dato che si negativizzano entro 4 – 6 mesi. Quali i possibili danni per il bambino? In caso di infezione primaria, il 30-40% delle donne trasmette il virus al proprio bambino, il 10% dei feti infettati andrà incontro alla nascita a morte o a gravi conseguenze cerebrali con ritardo mentale . Del restante 90%, il 5-15% -asintomatico alla nascita-potrà sviluppare sordità di grado medio elevato. L’epoca gestazionale alla quale avviene l’infezione materna non influisce sull’incidenza della trasmissione del CMV, ma statisticamente sulla gravità delle conseguenze, dal momento che la maggior parte dei neonati sintomatici nascono da donne che hanno contratto il CMV nel primo trimestre. Alcuni danni fetali sono evidenziabili in utero mediante ecografia: questi sono ritardo nella crescita intrauterina, microcefalia, calcificazioni cerebrali, ventricolomegalia, ascite, cardiomegalia (miocardite). La valutazione generale deve tener conto in primo luogo del tipo di infezione materna (prima infezione o riattivazione), che rappresenta uno dei principali fattori prognostici: le possibilità che il bambino non presenti danni sono, infatti, sensibilmente più alte in caso di riattivazione della malattia nella mamma, rispetto ai casi di prima infezione della gestante. A partire dalla 22 esima settimana è possibile effettuare l'amniocentesi per avere un quadro maggiormente chiaro. Non è possibile prevedere se un feto con infezione accertata, ma senza segni ecografici di compromissione sarà sintomatico o meno alla nascita. Se l'infezione da citomegalovirus è tardiva (oltre le 24 settimane), esiste la possibilità della terapia farmacologica con gancyclovir (DHPG); inoltre esiste un vaccino contenente una forma di CMV vivo attenuato (ceppo Towne) con cui sono stati trattati con successo i pazienti a rischio (trapiantati o immunodepressi): l'immunità conferita da tale vaccino è sovrapponibile a quella post-infezione. photo credit: tom&oliver via photopin cc
Non si tratta di cambiamenti radicali, ma di piccole rinunce: esistono degli accorgimenti da seguire a tavola se siete in dolce attesa per tutelare la vostra salute e soprattutto quella del vostro bambino; la gravidanza diventerà anzi un'occasione per correggere qualche comportamento alimentare sbagliato e ripensare alla vostra dieta: ecco quindi quali solo i cibi da evitare in gravidanza. Bye bye, happy hour! Che l'alcool faccia male al bambino è ormai provato: nel primo trimestre, il rischio è quello di gravi malformazioni cardiache e neurologiche; nel secondo e nell'ultimo trimestre una madre che consuma alcolici espone suo figlio al rischio di parto prematuro, basso peso alla nascita, ritardi mentali, disturbi comportamentali e cognitivi. L'indicazione è quindi quella di astenersi completamente dal consumo di queste bevande e sostituirle con spremute centrifugati e succhi di frutta. Pericolo toxoplasmosi. La toxoplasmosi è una malattia infettiva, causata dal protozoo Toxoplasma gondii, parassita che vive in genere nel tratto intestinale del gatto, che si infetta cibandosi di carne di piccoli roditori. La coabitazione tra gatti e uomo non è un fattore di rischio importante per l'infezione di Toxoplasma, molto più pericoloso è cibarsi di carni crude o poco cotte (specie di agnello e suino), di insaccati, di verdure e frutta lavate male o di latticini non pastorizzati e latte crudo. Il primo trimestre è quello più a rischio di aborti, mentre dal terzo al sesto mese il feto può subire danni cerebrali, infezioni oculari, sordità, polmonite e malformazioni cardiache. Il divieto è quello di consumare qualsiasi tipo di "crudità" (incluse le carni poco cotte, come tagliate e fiorentine), mentre frutta e verdura andranno lavate molto accuratamente, perché potrebbero essere state contaminate da feci di animali infetti. L'attenzione è d'obbligo anche per chi ha già contratto la toxoplasmosi. E il sushi? Anche il consumo di sushi e crudo di mare in generale non è consigliabile in gravidanza: il rischio del consumo di pesce crudo sta nella presenza di un parassita noto come Anisakis, che risulta ugualmente pericoloso anche se non si è incinte, oltre a una tossi-infezione, che però si risolve nel giro di qualche ora con una comune dissenteria, senza arrecare danni al bambino. Vade retro, salmonellosi! Le future mamme dovrebbero astenersi anche dal consumo di uova crude e di qualsiasi altro alimento crudo che le contenga, per evitare il rischio di salmonellosi, una tossinfezione dell'apparato digerente provocata dai batteri. Dunque attenzione alla maionese e ad altre salse fresche a base di uova preparate in casa, no anche a creme e dolci preparati soltanto con una breve cottura come mascarpone, tiramisù, crema pasticcera, gelato fatto in casa, creme brulé e zabaione. Formaggi? I formaggi a pasta molle – come brie, camembert e taleggio- e quelli con le venature bluastre come gorgonzola e roquefort vanno evitati perché sono poco acidi, quindi ambiente favorevole allo sviluppo della listeria, il batterio responsabile di una tossinfezione alimentare. I formaggi stagionati, o quelli freschi tipo mozzarella o i formaggini sono invece sicuri. Il pesce affumicato, il pollame, la carne ovina e bovina potrebbero contenerla, quindi è possibile consumarli solo se cotti. photo credit: Linh H. Nguyen via photopin cc
Chi da piccoline non ha mai sognato di essere come loro, indossare gli stessi abiti, vivere la vita come un sogno, trovare il vero principe azzurro e vivere per sempre felici e contente. Per questo motivo eccovi la classifica delle principesse Disney migliori di sempre. 1 – Belle (La bella e la bestia, 1991) è una ragazza che non si ferma all’apparenza, dato che si innamora della Bestia; anche per questo molto paziente, viste tutte le scenate che fa durante il cartone animato. Indubbiamente il personaggio migliore data anche la sua intelligenza (basta vedere tutti i libri che si legge), la sua curiosità e la sua tenacia, dato che non si è fatta condizionare da Gaston. 2 – Mulan (Mulan, 1998): lei è una tipa tosta, non una di quelle che, rispetto ad una Biancaneve o Bella Addormentata, ha bisogno di essere salvata. La principessina cinese si salva sempre da sola e, grazie alla sua tenacia ed astuzia, va contro corrente per salvare le cose reputate importanti dalla stessa, riuscendo a salvare il suo Impero sconfiggendo gli Unni. Ma se da una parte sembra una forte e molto riflessiva, dall’altra Mulan è anche una principessa molto dolce e sensibile, come dimostrato nella canzone "Riflesso", dove canta il dispiacere per non essere riuscita a portare onore alla famiglia. 3 – Merida (Ribelle – The Brave, 2012): l’ultimo personaggio ad essere stato incoronato “principessa Disney”, ma il primo ad essere stato ideato dalla Disney Pixar. Chioma rossa e coraggio da vendere, Merida è abile con l’arco e molto testarda, tanto da andare spesso contro il volere della famiglia, come per la decisione del matrimonio, ma alla fine fa di tutto per salvarla. 4 - Pocahontas (Pocahontas, 1995):uno dei personaggi più umili e coraggiosi tra le principesse Disney. Il personaggio di Phocaonthas è basato su una donna realmente vissuta nel quindicesimo secolo e del quale vi sono molte leggende. Saggia e dal cuore grande, amante dell’avventura, della natura e degli animali, anche lei lotta per un amore pressoché impossibile dato che si innamora del nemico. 5 – Jasmine (Aladdin, 1992): per nulla ingenua, furba e molto femminile, come Belle neanche lei si ferma all’apparenza, tanto che alla fine non sposa proprio un principe, anzi. Jasmine è romantica e sognatrice e se bene sia una molto orgogliosa, alla fine è capace di perdonare. 6 – Aurora (La bella addormentata nel bosco, 1959): una ragazza molto generosa, riconoscente e gentile anche se è una perenne indecisa e crede a qualsiasi cosa le viene detta. In fondo Aurora è anche una persona sognatrice e molto obbediente, tanto da seguire le fatine per andare a sposare il principe, nonostante ami un’altra persona incontrata nel bosco (che alla fine si rivela essere proprio lui). 7 – Ariel (La Sirenetta, 1989): una delle principesse più dolci, simpatiche e sognatrici. Molto testarda e istintiva verso i suoi sogni, tanto da andare anche contro il padre e Sebastian. Considerata l’eterna adolescente, Ariel è l’esempio del colpo di fulmine, dato che si innamora sin dal primo sguardo; e ama in qualunque caso, oltre il dolore e alle conseguenze. 8 – Cenerentola (Cenerentola, 1950): una delle principesse Disney più pazienti: a dimostrarlo è infatti è la tolleranza nei confronti delle sorellastre e della matrigna, che la costringono a fare tutto in casa. Dolce, romantica e, soprattutto, amante degli animali: Cenerentola ha fatto sognare tutte le bambine del mondo nella scena in ci gli uccellini le davano il buongiorno facendole il letto e i topini la vestivano con l’abito cucito dagli stessi. 9 – Biancaneve (Biancaneve e i sette nani, 1937): una principessa dolce, buona e anche lei amante degli animali. Forse un po’ con la testa tra le nuvole ed ingenua, per questo casca sempre ai tranelli della strega cattiva. Sognatrice e brava cuoca, il personaggio di Biancaneve è uno dei più famosi di tutti i tempi, e viene praticamente sempre collegato alla versione in cartone animato del 1937 10 – Rapunzel (Rapunzel, 2010): il personaggio inventato dai fratelli Grimm è una delle principesse più “spostate” quanto ingenue nella classifica, sarà perché ha passato gran parte della sua vita rinchiusa in una torre senza poter esplorare il mondo esterno.Tutto di lei è fatato e anche esilarante, dato che come amico ha un piccolo camaleonte, Pascal.
I sintomi della gravidanza variano da donna a donna e anche di gestazione in gestazione: non è facile distinguerli da quelli premestruali perché sono simili tra loro dato l'aumento in entrambi i casi del progesterone; inoltre alcune manifestazioni, erroneamente attribuite a una gravidanza, potrebbero avere cause del tutto diverse. L'unica certezza può essere data da un test di gravidanza: è possibile eseguire sia le analisi del sangue, sia un normale test domestico; entrambi misurano i livelli di Bhcg, la frazione beta della gonadotropina corionica umana detta anche ormone della gravidanza. Ecco a quali segnali è necessario prestare attenzione, premesso che in alcune possono essere addirittura assenti. Amenorrea. Si tratta della mancanza del ciclo mestruale; se verificate un ritardo di almeno 7 giorni, eseguite il test. Se il risultato è negativo, ma il ritardo persiste aspettate qualche giorno e ripetetelo. Ricordate però che un leggero spotting o una pseudo-mestruazione con un ciclo molto meno abbondante e più breve rispetto a quello normale può presentarsi anche in caso di gravidanza. Spotting da impianto. Dopo 5/8 giorni dal concepimento, l'embrione si impianta nella parete uterina: possono comparire piccole perdite. Lo spotting può essere però dovuto anche a piccole abrasioni o infezioni, mancata ovulazione, stress, forte dimagrimento, cambiamento di abitudini, interruzione della pillola e scompensi ormonali. Nausee mattutine e iperemesi. Scatenate dagli odori intensi, nelle prime 2/8 settimane dal concepimento le nausee sono fra i sintomi più diffusi. Crampetti addominali. Leggeri crampi a livello uterino possono indicare l'inizio di una gravidanza. Perdite vaginali trasparenti. Si tratta di perdite acquose e filamentose, causate da una maggior lubrificazione vaginale che continuerà per tutti i nove mesi. Tensione al seno. Per effetto del progesterone potreste avvertire un senso di tensione al seno, come d'altronde può accadere nel caso prendiate la pillola o in caso di sindrome premestruale. Stanchezza o sonnolenza. Non è un periodo stressante e non avete febbre? Se vi sentite stanche o assonnate e presentate qualcuno degli altri sintomi, potreste essere in dolce attesa. Stitichezza; è dovuta al fatto che il progesterone fa diminuire la motilità intestinale Sensazione di gonfiore. La ritenzione idrica può essere indotta dagli ormoni, che intrappolano una maggior quantità di acqua tra i tessuti. Bisogno più frequente di urinare. Questo perché, sin dalle prime settimane di gravidanza, aumenta la quantità di liquidi filtrati dai reni e quindi la quantità di urine. photo credit: LaoWai Kevin via photopin cc
Sarà un maschietto o una femminuccia? Se siete impazienti di conoscere il sesso del vostro bambino in arrivo, sappiate che con un ecografo ad alta risoluzione è possibile formulare un'ipotesi già a partire dalla 12° settimana di gravidanza; affidabile con una percentuale del 90%, questa stima si basa sull'inclinazione del tubercolo genitale rispetto all'asse del feto: se orizzontale si tratterà di una bambina, se verticale di un maschietto. Già intorno alla 15° settimana, aumentano le probabilità di sapere se dovrete dedicarvi a uno sfrenato shopping in rosa o in azzurro perché in alcuni casi favorevoli è possibile distinguere i genitali esterni; dalla 16° settimana in poi, il sesso del feto si può distinguere con chiarezza. Fra la 20° e la 22° settimana prevede in questo senso un appuntamento importante: quello con l'ecografia morfologica che studia l'anatomia fetale e, oltre al sesso del nascituro, è in grado di determinare dal 30% al 70% delle malformazioni fetali maggiori. Talvolta, però, anche questo accertamento non è in grado di determinare se il vostro bebè è maschio o femmina: può accadere se il bambino è podalico, girato a pancia in giù, se tiene le gambine incrociate o chiuse, se il liquido amniotico è poco o se la futura mamma è in sovrappeso. Se il feto è podalico, si può ricorrere a una ecografia transvaginale. Di solito, non esiste un obbligo a conoscere il sesso del proprio bambino, ma esistono alcune patologie genetiche che si manifestano solo nei maschi i solo nelle femmine. Si tratta per lo più di malattie legate a una predisposizione genetica e di cui le coppie a rischio sono quindi informate: in questi casi la conoscenza del sesso è un passo fondamentale nella diagnosi prenatale e si prospetta quindi come obbligatoria. Oltre che con l'ecografia, l'indicazione del sesso del nascituro proviene da esami del corredo cromosomico fetale, come l'amniocentesi o la villocentesi: l'indicazione è riportata sul referto. photo credit: foshydog via photopin cc
Una domanda che molte gestanti si pongono è: "a quante settimane di gravidanza sono?" Questa domanda mette spesso in crisi e si vorrebbe avere un abaco per facilitare i conteggi dell'esatto periodo. Ecco alcuni consigli utili per calcolare in fretta le settimane di gravidanza. Vediamo qual'è la corrispondenza tra settimana e mese. 4+3 settimane corrispondono alla fine del primo mese 8+5 settimane corrispondono alla fine del secondo mese 13+1 settimane corrispondono alla fine del terzo mese 17+4 settimane corrispondono alla fine del quarto mese 21+6 settimane corrispondono alla fine del quinto mese 26+2 settimane corrispondono alla fine del sesto mese 30+4 settimane corrispondono alla fine del settimo mese 35+0 settimane corrispondono alla fine del ottavo mese 40+0 settimane corrispondono alla fine del nono mese Come leggerla? Il primo numero indica le settimane, il secondo numero indica i giorni. Quindi, ad esempio, 26 settimane + 2 giorni corrisponde alla fine del sesto mese… E così via. I ticker per calcolare le settimane di gravidanza: Online esistono vari ticker free utili per effettuare il calcolo preciso dei giorni e delle settimane di gravidanza. photo credit: treyevan via photopin cc
Ci sono diversi miti da sfatare riguardo il periodo più fertile per concepire. Il più comune, per esempio è quello legato alla possibilità di rimanere incinta in qualsiasi giorno del ciclo mestruale. In realtà, le maggiori probabilità che l'uovo venga fecondato avvengono quando si hanno rapporti 2-3 giorni prima dell'ovulazione; il difficile, però, consiste nel sapere quando abbia inizio l'ovulazione. L'OVULAZIONE Frequentemente si legge che l'ovulazione avviene il 14° giorno del ciclo mestruale (il 1° giorno è il giorno d'inizio delle mestruazioni), ma purtroppo si presenta un problema a questo proposito: non tutte le donne hanno l'ovulazione il 14° giorno. Di norma, l'ovulazione cade tra il 1o° e il 20° giorno, ma può tardare ulteriormente nei casi di ciclo irregolare. In questi casi, è necessario predire l'ovulazione ed è possibile farlo mediante diversi metodi: kit appositi; tenendo traccia della temperatura corporea. Tuttavia, i ginecologi consigliano di avere rapporti sessuali volti a concepire quando si nota la comparsa di una maggiore quantità di muco cervicale: secrezione che somiglia al bianco d'uovo e appare nei giorni precedenti l'ovulazione. OSSERVAZIONE DEL MUCO CERVICALE Secondo uno studio effettuato dal'Università della North Carolina, il miglior metodo per la predizione del giorno fertile consiste nel tenere traccia della temperatura corporea basale affiancata all'osservazione dei cambiamenti del muco cervicale. E' stato scoperto che, indipendentemente dal giorno in cui avveniva l'ovulazione, c'era più probabilità di rimanere incinta se la coppia avesse avuto rapporti sessuali in un giorno il cui il muco cervicale era presente. Ciò potrebbe accadere poiché quest'ultimo aiuta lo spermatozoo a sopravvivere e a raggiungere l'ovulo. IL FALSO MITO DELL'ASPETTARE L'OVULAZIONE L'ossessione di avere rapporti nel periodo fertile causa la nascita di un sentimento fastidioso nei confronti del sesso, in quanto visto come un obbligo e non più come un gesto naturale dell'amore. Inoltre, continuando a monitorare il tempo basandosi soltanto sull'ovulazione, porta un maggior rischio nel perdere la migliore opportunità: aspettando, i segnali dell'ovulazione potrebbero passare inosservati o, addirittura, presentarsi quando non vi è più la possibilità di avere rapporti. La maggior parte degli studiosi sostengono che avendo rapporti sessuali nei 6 giorni precedenti all'ovulazione, si può avere una maggiore probabilità di concepire. Inoltre, pianificando di fare sesso 2 o 3 volte a settimana, indipendentemente dai segnali di fertilità, consente di avere almeno un rapporto durante il periodo dei 6 giorni. Questa indicazione è sicuramente preferibile rispetto al provare a fare a sesso in un giorno particolare, in quanto lo stress è uno dei maggiori fattori che potrebbero impedirne la buona riuscita. PERIODO FERTILE PER L'UOMO Recentemente è stato dimostrato che dopo un'astinenza di 10 giorni, la qualità e la quantità dello sperma diminuisce notevolmente; i picchi di qualità e quantità di sperma si hanno di solito dopo 1 o 2 giorni di astinenza. Per tale motivo, fate attenzione: se avete atteso ad avere rapporti sessuali finché non avete visto i segni dell'ovulazione e non avete fatto sesso nei giorni precedenti, lo sperma potrebbe rischiare di non essere fertile. E' importante che entrambi vi troviate nel periodo fertile. A cura di Jessica Di Giacomo photo credit: super-structure via photopin cc