Lo sciroppo d'acero per dimagrire: come usarlo
Dolcissimo, poco calorico e ricco di proprietà diuretiche, dimagranti e antiossidanti, lo sciroppo d'acero diventa un ottimo alleato nella dieta.
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La dieta della mozzarella permette di perdere 4 chili in 4 settimane ed è l'ideale per chi è carente di calcio o per chi non vuole perdere troppo tempo in cucina.
La dieta metabolica favorisce i processi digestivi ed è consigliata a coloro che non riescono a dimagrire facilmente. Fa perdere 4 o 5 Kg in un mese, eccone un esempio.
L'allenamento in palestra può risultare noioso e stressante per alcune persone, ma dietro c'è sempre un motivo ben valido: ecco come riconoscerlo e rimediare.
Mangiare spesso cibi da fast food in gravidanza compromette la salute del bambino? Non è stato così per Suzanne Franklin...
Rassodare i muscoli in due settimane è possibile: basta focalizzare l'attenzione sugli esercizi da svolgere e dedicare un po' di tempo libero all'attività fisica per rimettersi in forma.
Una panoramica sulle varie tecniche di massaggio presenti nelle Spa, presentate al recente Cosmoprof Worldwide di Bologna.
Attività praticata su scala mondiale, lo yoga presenta degli effetti collaterali: alcuni esercizi sono dannosi per le ginocchia e possono portare anche a interventi chirurgici.
È importante saper cogliere i segnali che ci lancia il nostro corpo, soprattutto quando si tratta di idratazione.
Trasportare borse troppo pesanti può nuocere alla salute di muscoli e ossa: ecco alcuni consigli per evitarlo.
Il miele è fortemente consigliato per una pelle più soda e per combattere la cellulite. Due cucchiaini al giorno al posto dello zucchero
Per molte donne è difficile eliminare i chili in più dopo il parto. E se fosse colpa dello stress?
Viaggio in provincia di Lecce, nelle puteche dove cibo e vino, tipici e tradizionali, sono una cosa seria. Tanti i piatti particolari da gustare
Uno studio ha rivelato come il cambiamento delle abitudini di vita influisca sugli ormoni femminili, e il seno cresce
Una bevanda scaldacuore tipica dell'inverno, il vin brulé, è uno dei modi preferiti per rincuorarsi dalle giornate di freddo e gelo. Magari in compagnia di un buon libro accanto al camino, oppure in baita dopo una giornata sulla neve o a far comperere per mercatini. Le sue origini sono antiche e, nonostante l'aspetto spartano, possiede proprietà benefiche per sconfiggere le malattie da raffreddamento. Molto corroborante, riscaldante e disinfettante, deve la sua nascita alle mani sapienti dei frati che, nelle sere solitarie da monastero, si dilettavano a mescolare spezie e liquori per creare nuovo medicamenti naturali. Ideale se bevuto caldo, anzi bollente, crea un effetto mucolitico eliminando la sensazione di congestione nasale e di orecchie tappate. Questo è dovuto all'alcol che è un vasodilatore e contiene i polifenoli, inoltre è fondamentale la presenza dei chiodi di garofano che sono dei potenti antibatterici, della cannella che è nota per le sue proprietà specifiche antinfluenzali. A questo vanno aggiunte le qualità del limone e dell'arancia, fortemente antisettiche e balsamiche e ricche di vitamina C. Il vin brulé è conosciuto in tutto il mondo, ad esempio in Svezia si chiama Glogg, e le differenze nella ricetta sono minime. Vi illustriamo quella classica molto in voga e apprezzata da noi. Ingredienti: 1 litro di vino rosso fermo; 1 arancio; 1 limone; 3 stecche di cannella; 12 chiodi di garofano; 80 grammi di zucchero; mezza noce moscata grattuggiata (a scelta). Iniziate con lo sbucciare gli agrumi togliendo dalla buccia la parte bianca, che crea acidità, quindi versatele in una pentola alta insieme ai chiodi di garofano, le stecche di cannella e lo zucchero. A scelta potete grattuggiare mezza noce moscata. Di seguito, lentamente e mescolando, versate il vino. Accendete il fuoco mantenendo una fiamma bassa e, continuando a mescolare, portate a ebollizione. Proseguite la cottura per altri 5 max 10 minuti, sempre mescolando. Filtrate con un colino e servite bollente in tazze di ceramica.
Cucina cosmopolita e originale, quella indiana è ormai diffusa in tutto il mondo grazie a migliaia di ristoranti e alle loro proposte autoctone. Dal riso con le verdure, alle salse piccanti, alle zuppe al curry, la cucina indiana utilizza molte spezie e ingredienti che la rendono gustosa, innovativa ma, soprattutto, salutare. Secondo il dottor Shrikanth Anant, infatti, figura da anni impegnata nella ricerca contro il cancro, ingredienti come l'aglio, la curcuma, i peperoni, lo zafferano e lo zenzero (tanto per citarne alcuni) sarebbero degli ottimi ingredienti anticancro. Vanno sotto il nome generico di Curry e avrebbero delle importanti proprietà benefiche in grado di combattere i tumori in modo naturale, limitando, così, gli effetti collaterali delle terapie tradizionali. Il dottor Anant ha esposto i propri risultati durante l'Indian Science Congress di Chennai (India) che si è concluso il 7 gennaio. Ecco le sue parole: Il cancro è una malattia complessa. Nessuna terapia è una pallottola di argento. Deve essere una combinazione. Allora, stiamo cercando delle opzioni che possano rendere il trattamento più efficace. Dopo aver sperimentato con successo la curcumina sugli animali, il dottor Anant ha rivolto la propria attenzione agli esseri umani incontrando, ovviamente, lo scetticismo dei fedeli convinti alla medicina tradizionale.
L'insonnia è una brutta bestia, sia per chi ne soffre regolarmente sia per chi, come molti neo genitori alle prese con neonati piangenti, è costretto a vegliare intere notti senza chiudere occhio. Ma anche il non dormire ha un lato positivo, seppure possa sembra strano: fa bruciare molte calorie. Una ricerca portata avanti dall'Università del Colorado, infatti, ha quantificato il numero di calorie che si bruciano stando svegli la notte, pari a quelle eliminate facendo tre chilometri di corsa. Mentre si dorme il risparmio energetico è infatti notevole, tanto che una notte di sonno continuato fa spendere il 7% di energia in meno rispetto a una giornata di veglia non stop. Abbiamo scoperto che le persone spendono più energia quando sono sveglie nel letto, rispetto a quando sono addormentate: otto ore di veglia fanno "bruciare" circa 135 calorie in più rispetto a otto ore di sonno. Kenneth Wright, a capo dello studio, ha così spiegato i benefici dell'insonnia, affermando che la maggior parte dell'energia viene consumata durante risvegli dal sonno, proprio quelli che si verificano quando si si ha il sonno disturbato da qualcosa di estraneo, come una malattia o quant'altro. Certo si tratta di una magra consolazione, tuttavia gli insonni cronici si sentiranno sicuramente sollevati da questa notizia.
L'anno è appena iniziato e noi partiamo con nuovo spirito per smaltire i chili di troppo, e magari affrontare nuovi percorsi di fitness per rimodellare il nostro corpo. Ma dalla tavola delle feste sono sicuramente avanzate piccole prelibatezze a cui è dura rinunciare. Per non parlare dei pandori e dei panettoni, non ancora consumati, che occhieggiano ruffiani da sotto i rami dell'albero di Natale. Una tradizione milanese vuole che un panettone vada conservato fino al 3 di febbraio, festa di San Biagio, per proteggere e preservare la gola dai malanni. Girando in rete, però, si possono trovare divertenti ricette per stravolgere il ruolo dei comuni dolci natalizi e trasformarli in primi e contorni gustosi. I due chef all'avanguardia Carlo Cracco e Davide Oldani hanno scritto un libro di ricette dove il panettone è protagonista, ma al posto della solita rivisitazione propongono antipasti, risotti, insalate, creme dove il dolce meneghino è trattato al pari del pane, come ingrediente fondamentale e prezioso. Sicuramente il panettone si può tagliare a cubetti, abbrustolire e aggiungerlo a un'insalata di songino e rucola come ingrediente sfizioso, oppure a una vellutata di piselli come se fosse un crostino di pane. C'è chi lo taglia a rondelle e lo completa con kiwi e arance da servire come tartina gustosa e un po' più leggera. Per un sapore alternativo, c'è la ricetta degli gnocchi di patate e panettone saltati con burro, bacon e timo piacevolmente scoperta sul blog La via del gusto. Ma per le più tradizionaliste e golose la proposta è la più classica: tagliare il pandoro a fette e spalmarlo di crema pasticcera, oppure mascarpone o crema di cioccolato. Oppure usare il panettone e il pandoro al posto del pane nella ricetta della torta paesana al cioccolato, in alternativa utilizzarli come ingrediente segreto per un tiramisù al cucchiaio o una crema in coppa. Le possibilità sono infinite, dalla rivisitazione del plumcake al pudding, dalle fette abbrustolite in forno da accompagnare al caffè della mattina, alle semplici fette da consumare in caso di necessità di dolcezza. L'importate come sempre è non esagerare nei quantitativi, magari condividendo con amici e parenti le nostre creazioni alternative, per congedare in allegria le feste.
Anche i cosmetici hanno una scadenza. Nonostante ormai sia una cosa risaputa, la maggior parte delle donne continua a usarli comunque. Quindi è bene rinfrescare la memoria delle più testarde e informare chi non lo sapesse ancora: usare trucchi scaduti può essere molto dannoso per la pelle. Secondo un sondaggio di catena di grandi magazzini inglesi che ha coinvolto più di 1.000 donne di età compresa tra 18-70 anni, l'89% non sa che i cosmetici hanno una scadenza. Circa il 70% delle intervistate non gettano i cosmetici scaduti, ma aspettano che siano finiti prima di comprarne altri. Gli ombretti e rossetti, ad esempio, restano nella borsetta del make-up in media dieci volte più a lungo di quanto dovrebbero. Risultati simili si sono avuti anche da un'altra indagine condotta stavolta dalla Opinium Research: Il 49% delle persone utilizza i cosmetici senza guardare la data di scadenza, il 66% li continua a utilizzarli nonostante siano scaduti. Dopo la direttiva 2003/15/CE dell'11 marzo 2005 tutti i prodotti cosmetici, oltre la scadenza della confezione chiusa, devono obbligatoriamente indicare il PaO, Period After Opening, che indica la durata del cosmetico una volta aperto ed è rappresentata da un numero seguito da una M. Nella trousse di noi donne c'è sempre un cosmetico (rossetto, matita o ombretto che sia) che non gettiamo via perché di una tonalità introvabile o magari perché ormai fuori produzione. Ecco questa è un'abitudine da evitare, perché i cosmetici scaduti, anche se apparentemente sembrano come nuovi, possono in realtà nascondere alterazioni dannose per la nostra pelle. Secondo numerosi studi si rischia la possibilità di sviluppare infezioni, allergie e infiammazioni. I rischi aumentano del 60% se non solo sono scaduti, ma si ha anche l'abitudine di condividerli con amiche e parenti. Le irritazioni e infezioni sono spesso causate da infiltrazioni d'aria e batteri che s'insidiano nei trucchi. Altro errore che si fa spesso è quello di conservare in posti sbagliati le nostre trousse, come ad esempio sulle mensole del bagno a diretto contatto con la luce dei faretti. I cosmetici devono essere conservati in luoghi asciutti e freschi, meglio se bui. E anche se adesso non è proprio la stagione adatta per parlare di caldo, è bene ricordare che in estate non dovete mai portare i trucchi in spiaggia. Il consiglio è quello di non prendere il sole truccati, ma se proprio non potete farne a meno, conservate i vostri trucchi dentro una piccola borsa frigo. Per quanto ogni prodotto abbia una scadenza propria, possiamo passare in rassegna la durata media dei cosmetici più di uso comune. Le creme per i viso una volta aperte devono essere consumate nell'arco di 12 mesi. Stessa cosa per le creme per il corpo. Prodotti per la pulizia del viso sono quelli che durano di più e, proprio per questo bisogna, stare più attenti: si parla di 3 anni, ma se si notano modifiche nella consistenza, nel colore o nell'odore è meglio gettarli via. Per il mascara la media è di circa 6 mesi. Il rossetto, invece, dipende molto dalla qualità, quelli migliori durano anche 3 anni, però bisogna tenerli in posti né troppo caldi né troppo freddi e ogni tanto bisognerebbe pulire la punta con un po' di carta. Quanto a ombretti e matite, dipende dalla tipologia: quelli a crema mediamente 12 mesi, mentre quelli in polvere 3 anni. Gli smalti costituiscono un discorso a parte, teoricamente possono resistere anche 5 anni, ma spesso si seccano prima e questo dipende soprattutto da come vengono conservati. Oggi esistono prodotti specifici per diluire gli smalti che si sono seccati, invece di usare l'acetone, che ha il doppio inconveniente di modificare la consistenza e il colore dello smalto.
Che lo sport scolpisca il fisico e renda belli è cosa nota, così come è noto che il mondo dello sport e quello dello spettacolo stiano diventando sempre di più una cosa sola. Così spopolano le immagini delle donne dello sport in pose sexy su calendari, cartelloni pubblicitari, riviste e così via. L'ultima a essere immortalata, in ordine di tempo, è stata la statuaria sciatrice americana Lindsey Vonn, immortalata in una rievocazione di Sharon Stone in Basic Instinct, alla quale è praticamente identica. Bellissime le gambe scolpite dagli slalom sulla neve della Vonn, che nulla hanno da invidiare a quelle della famosa attrice. Così come le bellissime dello sport che l'hanno preceduta concedendosi in pose sensuali davanti alla macchina fotografica. Ricordiamo ad esempio le due bellissime della pallavolo, Maurizia Cacciatori e Francesca Piccinini e del tennis Maria Sharapova immortalate in calendari, riviste e spot sexy senza far rimpiangere le modelle d professione. Passando al nuoto, anche la pluri-campionessa Federica Pellegrini è stata spesso protagonista in tutto il suo splendore di scatti e pubblicità. Non poteva poi mancare la sua rivale (in amore e nella professione) Laure Manaudou ripresa in pose ben più scottanti, come pure la campionessa americana Amanda Beard che si è spogliata più volte, anche per Playboy. Anche il mondo della ginnastica ha una sua rappresentante tra le conigliette di Playboy, è il caso di Svetlana Khorkina. Mentre, tornando in Italia, tra i calendari più hot spicca quello della golfista Sophie Dandolo. Concludiamo questa informata di bombe sexy con quella che nel 2007 è stata eletta la donna più sexy del pianeta: Anna Kournikova battendo sul campo "professioniste" del settore come modelle e attrici.
Portia De Rossi, oggi DeGeneres, è solo l'ultima delle tante star a confessare i suoi problemi con l'anoressia. E le rivelazioni che ha fatto a Oprah Winfrey sono agghiaccianti: pesava 37 chili e in un giorno usava fino a 20 lassativi. Prima di incontrare la futura moglie Ellen DeGeneres. Era cosa nota che Portia, star di "Ally McBeal" e "Ti presento i miei", avesse sofferto di problemi alimentari, ma solo ora ha deciso di confessarsi pubblicamente, e lo ha fatto con un libro "Unbearable Lightness: A Story of Loss and Gain" ("Leggerezza insopportabile: una storia di perdita e crescita"). Libro autobiografico che l'attrice ha presentato nel talk-show di Oprah Winfrey. La bellissima attrice ha dichiarato a proposito della sua condizione: Non è che ne fossi orgogliosa. Ma era certamente un riconoscimento per il mio autocontrollo. Avevo sicuramente una volontà di ferro per arrivare a pesare meno di 37 chili. Per un'altezza di 1,68 metri, è una rivelazione scioccante. E non è la sola. Ha infatti aggiunto che non pensava ad altro che al suo fisico e alla dieta, che aveva fissato in una media di 300 calorie al giorno. Considerato che il corretto apporto è all'incirca sulle 1.500 calorie, c'è da stupirsi che l'attrice riuscisse a lavorare. Portia ha confessato di arrivare a prendere anche 20 lassativi al giorno. E nonostante tutto, riusciva a nascondere a colleghi di lavoro e amici il suo profondo disagio. E l'anoressia non era l'unica cosa che teneva serrata in un cassetto. Non ha mai ammesso nemmeno con se stessa anche il fatto di essere omosessuale, finché non ha conosciuto la famosissima presentatrice Ellen DeGeneres. Che l'ha praticamente restituita alla vita: Ellen mi ha insegnato a fregarmene dell'opinione della gente. Ha visto un barlume del mio essere interiore sotto la carne e le ossa, l'ha raggiunto, e mi ha tirato fuori. La coppia si è sposata nel 2008, e da poco Portia ha cambiato il suo cognome e ha assunto quella della moglie. Sembra che questa sia una di quelle storie a lieto fine, per niente scontate.
Se sognando pensiamo di essere nella vita reale, se alcuni dei nostri sogni sono intensi di emozioni o lineari come la trama di un film, se al mattino ricordiamo ogni dettaglio o al contrario abbiamo dimenticato completamente tutto, la spiegazione sta nel nostro cervello. Questa, che a primo impatto può sembrare una teoria scontata e banale, è in realtà la chiave che ci svela l'emotività dei nostri sogni e il loro essere più o meno reali. A determinare l'intensità dei nostri sogni sono le misure di amigdala e ippocampo, due zone del nostro cervello che hanno un ruolo cruciale nella regolazione delle emozioni e nella formazione della memoria durante lo stato vigile. Ce lo spiega un gruppo di ricercatori italiani, di cui fanno parte studiosi del Dipartimento di psicologia della Sapienza, studiosi del Dipartimento di neurologia clinica e comportamentale dell'Irccs Santa Lucia, e ricercatori dell'Università dell'Aquila e dell'Università di Bologna. Gli studiosi, per trarre queste conclusioni, hanno monitorato per 14 giorni l'attività del cervello di 34 persone, tra i 20 e i 70 anni, utilizzando una risonanza magnetica a 3 tesla; oltre all'esame tecnico, hanno sottoposto i campioni anche a un esame mnemonico, chiedendo loro di registrate su un'audiocassetta tutto ciò che ricordavano dei sogni. Correlando poi i ricordi con il volume e la densità della materia grigia di amigdala e ippocampo, hanno definito come queste due parti del cervello determinano il sogno. Se quindi i vostri sogni vi fanno spaventare, se vi regalano al contrario emozioni positive comunque forti, se sono particolarmente vivaci, o se invece sono bizzarri al punto da sognare qualcuno con il viso di qualcun altro, sappiate che è la vostra amigdala che lo determina, ingrandendo la sua parte destra, aiutata in parte anche dal vostro ippocampo, il quale allo stesso modo aumenta la sua normale dimensione.
La colazione è considerata a tutti gli effetti il pasto più importante della giornata, quello che fa carburare il nostro organismo. Eppure quanti di noi la saltano perché in ritardo, oppure bevono un caffè veloce al bar, mangiando un cornetto per strada? Tutte scelte che poi si ripercuotono drasticamente sul nostro fisico e sul girovita. Basterebbe poco, qualche piccolo accorgimento, per fare una colazione sana, veloce, che eviti di farci arrivare affamati e stressati all'ora di pranzo. C'è chi si dedica a un'alimentazione salutista assumendo un frullato composto da latte, anche di soia, e frutta secca, un succo disintossicante di aloe e una tazza fumante di tè verde che stimola il metabolismo e fornisce preziosi antiossidanti. Oppure c'è chi al caffè non rinuncia e magari si converte al cappuccino, completando il tutto con una pasta calorica. Incominciando la giornata in modo pesante, ultracalorico e ricco di grassi. Secondo molto studi la colazione corretta dovrebbe presentare un quantitativo di fibre molto alto: frutta, latte e pochi zuccheri se non quelli naturali. Quindi semaforo verde per una bella tazza di cereali, con latte scremato, frutta di stagione, due fette di pane integrale senza grassi idrogenati con miele e marmellata, senza zuccheri aggiunti, e un bicchiere di succo di frutta o una bella spremuta fresca. Per gli intolleranti si può sostituire il latte con quello di soia o di avena, oppure versando il succo di frutta direttamente sopra i cereali, aggiungendo la frutta tagliata a cubetti e accompagnando il tutto con una tazza di tè o di caffè leggero. L'apporto calorico sarà bilanciato, anche se all'elenco aggiungerete 2 fette di pane integrale e marmellata; evitando zuccheri raffinati ma preferendo a essi il miele o lo zucchero di canna. La capacità di smaltire completamente i grassi della mattina sarà molto alta, se la combinazione degli alimenti risulterà corretta ed equilibrata. Fornendo al nostro organismo le calorie giuste da bruciare per partire di slancio senza sentirsi appesantiti, arrivando all'ora di pranzo con slancio. Per chi proprio non sa rinunciare alla colazione al bar sotto casa, si consiglia una spremuta fresca o un succo di frutta naturale; ma se proprio non potete rinunciare ai piaceri di gola allora chiedete un cappuccino con latte parzialmente scremato e, se possibile, zuccheratelo con il miele. Bandite le brioche farcite con le creme, meglio quelle vuote a base di farina integrale.
Le abbiamo viste durante l'ultima fashion week milanese: ossute, pallide e tristi. La magrezza estrema è il punto cardine dell'industria della moda, che impone ragazze bellissime ma senza un centimetro di adipe su cosce e fianchi, dove fisiologicamente la donna è più arrotondata. Saranno anche fashion, ma queste donne non possono contare su una salute di ferro: una recente ricerca dimostra come le curve al punto giusto aumentino sensibilmente le aspettative di vita. A quanto pare, le cellule del tessuto adiposo di fianchi, cosce e glutei contribuiscono all'equilibrio metabolico dell'intero corpo femminile, garantendo una migliore distribuzione delle energie e, non ultimo, un sistema immunitario più forte agli attacchi esterni. Lo studio, condotto da Michael Jensen della Mayo Clinic di Rochester in Minnesota, ha inoltre rivelato alcuni interessanti dati sul sovrappeso. Nelle donne è possibile distinguere tra i grassi della parte superiore del corpo e quelli della parte inferiore. Quando si prende peso, le cellule adipose superiori tendono a espandersi, non aumentando di numero. Quelle inferiori, invece, mantengono le dimensioni originarie ma si moltiplicano esponenzialmente. Per questa ragione, avere un tronco magro e dei glutei più arrotondati si rivelerebbe un'ottima difesa per la salute: questa particolare configurazione è in grado di proteggere da infarti, malattie cardiovascolari e diabete. Questo perché le cellule a ingrandimento possono costituire un vero e proprio problema alla circolazione sanguigna, causando possibili stenosi di vene e arterie e riducendo flusso sanguigno. In definitiva, per vivere bene bisogna dire addio alle magre Kate Moss e Naomi Campbell, abbracciando invece la fisicità più tonda di Jennifer Lopez e Beyoncé.
All'inizio di una storia d'amore tutto è rose e fiori e il sesso è la priorità numero uno. Non importa se si è stanchi, se il giorno dopo si lavora o se si vuole semplicemente dormire, una volta che si è presi dal "raptus" d'amore l'unica cosa che conta è togliere i vestiti al partner. Ma cosa succede quando la relazione procede per il meglio? Ebbene sì, è proprio quando una storia d'amore va a gonfie vele che insorgono i problemi con il compagno in materia sessuale. In passato abbiamo parlato dell'aumento della frigidità, rivelatosi poi una tecnica commerciale per vendere più farmaci. Jane Greer, una sesso-terapeuta nota per aver scritto alcuni libri sul tema, dichiara in seguito ad alcuni studi che dopo una relazione affermata, di norma intorno ai due anni, si ha un calo del desiderio: Man mano che la relazione procede per il meglio e diventa più sicura, l'eccitazione sessuale può svanire. Dal momento in cui capisci che lui non andrà più da nessuna parte, la motivazione di mostrare tutte le diverse posizioni usate durante i primi tempi per impressionarlo sparirà. Così farà anche lui e il sesso diventerà una routine. Tutto ciò è dato non solo da un fattore psicologico ma anche per colpa degli ormoni: all'inizio di una relazione gli estrogeni, il testosterone, la dopamina (neurotrasmettitore del piacere) e l'ossitocina (con funzione stimolante) sono al massimo, per poi tornare al livello base dopo circa 24 mesi. Per evitare che questo accada e per rilanciare il sesso a livello di coppia è sempre bene variare. Ciò non si riferisce al partner, ma ai diversi "stili" erotici come dichiara Miro Guldelsky, un sesso-terapeuta di New York: Mescolare gli stili erotici mantiene la vostra vita sessuale in forma, esattamente come mescolare gli allenamenti mantiene in forma il vostro corpo. Continuare a giocare con nuovi tipi di sesso permette di scoprire le vostra preferenze sessuali, e man mano che una coppia si evolve, l'aggiunta di diverse dimensioni alla loro vita sessuale rafforzerà la relazione. Ovviamente, alla base di tutto ci deve essere l'amore da parte di entrambi e la voglia di rinvigorire il rapporto, altrimenti più che diventare un momento di unione della coppia, diventa un momento di soddisfazione dell'altro, alquanto triste.
Quando ci si appresta a fare i prelievi per il colesterolo, l'ansia sale a chiunque, tuttavia le donne devono prestare più attenzione rispetto a gli uomini. Una ricerca ha mostrato che nelle donne in età fertile i valori del colesterolo e dei trigliceridi variano durante le fasi del ciclo mestruale. Si tratta di una variazione del 5-8%, che, anche se minima, può essere sufficiente a spostare il valore al di sopra o al di sotto della soglia considerata normale. La ricerca, partita dall'Università del North Carolina e diretta dalla dottoressa Sunny Mumford, ha coinvolto 260 donne alle quali sono stati eseguiti dei prelievi durante le diverse fasi del mese. Il risultato è stato che, se il prelievo viene fatto subito dopo le mestruazioni, il 14% delle volontarie presenta colesterolo totale più alto. Se invece il prelievo viene fatto prima del ciclo, i livelli sono più bassi dell'8%. La causa di queste oscillazioni sono gli estrogeni. Solitamente durante l'ovulazione gli estrogeni raggiungono il loro picco, questo causa un aumento delle HDL, il colesterolo buono, e di conseguenza un calo delle LDL, il colesterolo cattivo. Diversamente nella fase prima del ciclo, quando gli estrogeni sono a livelli più bassi, abbiamo un aumento dei trigliceridi e del colesterolo cattivo. Le conseguenze di questa scoperta non sono da sottovalutare. Se fino a ora le ricerche riguardo ai rischi cardiovascolari legati al colesterolo non avevano preso in considerazione la variabile del ciclo, d'ora in avanti non si potrà fare a meno di considerarla, se si vogliono ottenere risultati quanto più veritieri possibili. Il consiglio della Mumford è: Piuttosto che ripetere questi esami in altri momenti del ciclo sarebbe meglio stabilire valori standard in relazione alle diverse fasi.
Giusy Versace è una donna di 32 anni che nel 2005, in un grave incidente stradale, ha perso entrambe le gambe. Oggi si fa fotografare senza protesi per mostrare a chi si trova nella sua stessa situazione che non bisogna nascondersi. Giuseppina Versace, nipote di Gianni e cresciuta tra stilisti e case di moda, lavorava per una nota griffe, non Versace per non mischiare lavoro e famiglia, come ha confidato, quando è successo l'incidente che le ha cambiato la vita. Faceva, e fa tuttora, la "retail supervisor", occupandosi di tutta la rete di boutique che vendevano i prodotti della firma in franchising. Viaggiava tanto, sempre in giro tra auto e aerei, quando una sera dell'estate 2005, un acquazzone sulla Salerno Reggio-Calabria l'ha fatta uscire di strada e nello scontro col guard-rail ha perso le gambe. Giusy ricorda di quando è stata portata al Centro protesi di Bologna: "che ha frequentato anche Alex Zanardi, sono stati bravi, ma il posto non è molto allegro. Appena arrivi hai lo choc di vedere tutta la gente mutilata e in quel momento dici: "Cavoli, sono una di loro". La famiglia le è stata di enorme aiuto, per non vedere sua madre piangere, si sforzava di non farsi vedere giù, nonostante la situazione drammatica: La cosa più pesante da affrontare in quei momenti non sono solo lo choc mentale o l'equilibrio psicologico, ma proprio il dolore fisico, che è molto, molto forte. A volte mi confrontano con Oscar Pistorius o con Aimee Mullins, l'atleta e modella. Sono grandi punti di riferimento, ma loro hanno avuto l'amputazione da piccoli e sono cresciuti in quel modo. Quando subisci un trauma del genere in età adulta, è più faticoso. Giusy racconta come il primo anno sia stato difficilissimo, a partire dal lavoro fino allo scontro con il proprio armadio: E lì ti senti un po' la femminilità mozzata. A casa aprivo l'armadio e trovavo una minigonna, sistemavo la scarpiera e saltava fuori una scarpa decollété con il tacco. Ho dovuto imparare a vestirmi in maniera diversa. Poi la corsa. Per una sfida con se stessa e con gli altri, Giusy ha cominciato a correre con le protesi, finché lo scorso giugno ha vinto a Imola nei 100 metri ai campionati italiani di Atletica paraolimpica, correndo in 19 secondi e 93 centesimi. La prima donna in Italia che corre con amputazione bilaterale. Mentre il prossimo obiettivo sono le Paraolimpiadi di Londra del 2012. Il servizio su Oggi, dove si mostra senza indugi, ha lo scopo preciso di invitare tutte le persone con amputazioni a non nascondersi: Mi può far piacere sapere che sono la prima donna in Italia che corre senza due gambe, ma d'altro canto mi dispiace, perché sono sicura di non essere l'unica amputata bilaterale. Magari si vergognano, o non hanno la forza di uscirne. Invece ci dobbiamo mettere in mostra, ci dobbiamo far vedere.
La musica ha il potere di emozionarci: ci consola nei momenti difficili e fa da colonna sonora in quelli felici. Sulla base della dottor Knox, hanno cercato di studiare qual è il vero impatto che musica e testi hanno sull'umore. Durante la ricerca, finanziata dall'Engineering and Physical Sciences Research Council, gli scienziati hanno analizzato i brani musicali considerando alcune caratteristiche come testo, ritmo, struttura sonora e l'intensità di emozioni provate dalle persone. In questo modo sono riusciti a stabilire una playlist di canzoni che fanno bene all'animo e di canzoni che, invece, sarebbe meglio evitare. Se le canzoni ben ritmate sembrano risollevare l'umore, i ritmi più lenti sono deleteri per lo stato d'animo. Ecco quindi una prima classifica. Sì ai Pink Floyd con "Comfortably Numb", "I Will Survive" di Gloria Gaynor e Louis Armstrong con la sua "What a Wonderful World". Se invece state attraversando un periodo difficile evitate di ascoltare "Cigarettes and Alcohol" degli Oasis, "Everybody Hurts" dei Rem e "Another One Bites the Dust" dei Queen. I risultati di queste ricerche potrebbero consentire di sviluppare programmi computerizzati in grado di identificare la musica più adatta ad aiutare i pazienti. Bisogna comunque tener conto delle variabili personali che spingono una persona verso una determinata canzone, primo fra tutti il vissuto personale. Per chi non lo sapesse, già da un po' alcuni negozi online etichettano i brani musicali come felici o tristi. E voi cosa pensate di tutto ciò? Siete d'accordo con questa classifica?
Che l'orgasmo femminile non sia solo una questione fisica è risaputo da tempo, ma sapere che alcune donne riescono a raggiungere il piacere solo con la forza del pensiero, beh è un'altra cosa. "La scienza dell'orgasmo" è il titolo del libro di Beverly Whipple, che insieme a un gruppo di ricercatori ha analizzato le risposte celebrali di donne che affermano di avere questa speciale capacità. Durante le ricerche, gli studiosi hanno misurato le risposte corporee di queste donne, come frequenza cardiaca, dilatazione della pupilla e la soglia del dolore, tutti indicatori dell'orgasmo. I risultati hanno mostrato che le zone del cervello attivate dalla stimolazione mentale sono le stesse che si attivano durante un orgasmo tradizionale. Ciò vuol dire che la stimolazione mentale ha una risposta fisica reale. E difatti Daniel Amen, autore del libro "The Brain In Love", afferma: Il cervello vede e sente ciò che immaginiamo. È la stessa cosa che avviene quando siamo spaventati: la paura è qualcosa che percepiamo a livello mentale, ma nonostante ciò ha degli effetti reali e fisici, la pelle d'oca. Detto ciò, non ci rimane che provare: forse all'inizio non saremo brave come Lady Gaga, che in una delle sue interviste dichiarò di riuscire a raggiungere l'orgasmo solo col pensiero, ma basterà esercitarsi un po'. Aiutatevi pensando alle vostre esperienze passate più eccitanti o magari a quelle che ancora non avete fatto, ma che vi stuzzicano la mente. In questo modo, assicurano gli studiosi, affiancando la tecnica mentale a quella fisica, sperimentando numerose posizioni sessuali, riuscirete a ottenere il massimo del piacere.
Incubo di ogni donna, la cellulite non manca quasi mai di farsi vedere e, nella maggior parte dei casi, provoca inestetismi e disagi. I rimedi per prevenirla e combatterla sono numerosi, dai cibi alle creme, dagli esercizi fisici ai trattamenti chirurgici, ma oggi vi parliamo di quelli adottati niente poco di meno che dalle ragazze di Miss Italia 2010. Il celebre concorso di bellezza tutto nostrano, infatti, incoronerà anche quest'anno a Salsomaggiore Terme la più bella d'Italia ed è per questo che è impossibile non tener presente i preziosi consigli dei suoi esperti in materia. Sotto la guida della nutrizionista Sara Farnetti, specialista di Medicina Interna e Nutrizione Funzionale presso il Policlinico Gemelli di Roma, le aspiranti Miss hanno imparato a seguire uno stile di alimentazione che possa consentire loro di prevenire la tanto odiata buccia d'arancia. Sembra che non riescano proprio a rinunciare alle proprietà drenanti di cibi come le fragole, le cipolle, le pesche bianche e i finocchi. Mangiare sano, ecco la giusta filosofia. La cellulite è un nemico che può affliggere le donne, ma anche gli uomini seppur in minoranza, le ragazze giovani così come le donne mature, le donne in carne ma anche quelle magre. Queste le parole della nutrizionista sul concorso di quest'anno: Quest'anno la vincitrice sarà ancora più bella: le ragazze sono più avvenenti, più attente, informate e consapevoli a tavola rispetto all'anno scorso. La mini guida data a ogni ragazza e firmata dalla Farneti, Ivo Pulcini, esperto in Medicina dello sport e dermatologia, e Steven Nisticò, specialista in Dermatologia e venereologia, fornisce consigli di bellezza e suggerimenti per attivare il metabolismo, e sulla cellulite si legge: Bere acqua in modo esagerato non risolve il problema, piuttosto agevola il lavoro del rene con alimenti che favoriscono l'eliminazione dei sali responsabili della ritenzione dei liquidi nei tessuti. Evita manzo, funghi, bieta e spinaci cotti, troppi pomodori e formaggi stagionati. Alla pasta preferisci riso e patate, che contengono meno glutine, e come frutta sono meno indicate macedonie, pere, albicocche, fichi e ciliegie. Non associare mozzarella e pomodoro, carne e verdure cotte miste, carne al sugo e spinaci, formaggio e prosciutto, spinaci e mozzarella. Scegli cetriolo, finocchio, insalate, cicoria, ananas, melone, anguria, pesca bianca, fragole e tanta cipolla, cruda o cotta.