Ricetta per dolci: castagnole
Le castagnole sono tipici dolci carnevaleschi nati in Romagna ma diffuse su tutto il territorio nazionale dove vengono chiamate per esempio anche zeppole o tortelli milanesi.
Le castagnole sono tipici dolci carnevaleschi nati in Romagna ma diffuse su tutto il territorio nazionale dove vengono chiamate per esempio anche zeppole o tortelli milanesi.
Pere affogate nella Créme de Cassis, un vino liquoroso prodotto in Francia dall’infusione di ribes, l’ingrediente ideale per far diventare la frutta un dessert esclusivo. I frutti, mantecate insieme al vino rosso e alla cannella, diventeranno più dolci che mai.
Questa zuppa di pane è un must della cucina rustica, una ricetta decisamente antica e certamente gustosa ed energetica. Le tante verdure apportano nutrimento e vitamine, i fagioli tanta sostanza e le erbe aromatiche profumo e odore d'altri tempi. Un piatto unico per i pranzi invernali.
Questo è un piatto che potrete servire come unica portata accompagnato da insalatina da taglio e pomodorini pachino. Può essere preparato anche in occasione di un pic nic estivo se non che per un aperitivo tra amici. I vostri bambini saranno deliziati dalle loro dimensioni.
Questa ricetta, entrata di diritto tra le più amate ricette della cucina italiana, si chiama così perché la carne viene innaffiata con il vino di Borgogna, che prende il nome proprio dalla regione Francese. Come in altri casi questo piatto, tipico dell'alimentazione povera dei contadini, è diventato un protagonista dei menù nei ristoranti stellati. Il suo sapore è decisamente inconfondibile.
Questi deliziosi soffici dolcetti della cucina americana sfornati in colorati pirottini saranno una squisita merenda per ogni età. Anche le vostre colazioni saranno gustose se deciderete di degustare questa dolce delizia. Divertitevi nella loro preparazione.
Poco tempo e tanta voglia di mangiare un primo piatto appetitoso? Con verdure, carne e un superbo pecorino romano grattugiato? Questa ricetta è quello che fa per voi. Un piatto di tagliatelle che vi farà leccare i baffi. Parola di Anna.
Questo semplice arrosto può essere preparato il giorno dopo ed essere un ottimo jolly da riscaldare quando tornate all'ultimo momento.
E' un antipasto delizioso che mette insieme i delicati filetti di orata e il gusto polposo del tonno, con zenzero, limone e pepe bianco. Tutti ingredienti molto semplici da acquistare ma che danno a questa portata un sapore davvero spettacolare. Un inizio senza paragoni.
Uno dei grandi rossi del Piemonte e dell'Italia il Barbera d’Alba, un vino di prestigio, dai colori che in genere si avvicinano al rubino purpureo degli abiti cardinalizi, dal profumo ampio e composito, con note fruttate che sanno di mora, ciliegia, fragola e richiamano i sapori speziati della cannella, della vaniglia e del pepe verde. Zona di produzione e vitigni 50 comuni in provincia di Cuneo, con epicentro Alba. Si ottiene dal vitigno Barbera, la varietà d'uva a bacca nera più diffusa in Piemonte, Fermentazioni e affinamento in rovere. Il disciplinare di produzione della Barbera d'Alba doc, modificato in aprile del 2010, prevede l'utilizzo di uve Barbera dall’85% al 100%, con l'eventuale aggiunta di uve Nebbiolo fino a un massimo del 15%. Il Barbera d’Alba Doc a tavola Si sposa molto bene con gli antipasti caldi della cucina piemontese; primi piatti come agnolotti al ragù, riso e cavoli, tortellini in brodo e risotto alla milanese; minestre e zuppe; carni bianche e volatili in umidi aromatici. carni rosse grigliate. anguilla, baccalà e stoccafisso, zuppe di pesce aromatiche. Ideale anche con i formaggi delle Langhe di media stagionatura. Conservazione Il Barbera d’Alba è un vino di pronta beva: non è consigliabile farlo invecchiare, perciò basta mantenere le bottiglie in un locale asciutto ad una temperatura ambiente. Si può conservare per almeno 6-7 anni. Temperatura di servizio La gradazione alcolica minima complessiva dev'essere di 12°. Si serve a una temperatura tra i 16 e i 18° in calici a balloon entro cinque o sei anni dalla vendemmia. Un po' di storia Il Barbera d’Alba doc ha origini molto antiche, ma la sua importanza crebbe notevolmente alla fine dell’Ottocento, quando fu riconosciuto come “vitigno di grande vigoria in grado di resistere alla fillossera, temibile malattia della vite che aveva distrutto parecchi vigneti”. Il riconoscimento della Doc arriva il 27 maggio del 1970 e modificato poi nel 1977, 1987, 2001 e nel 2010. Oggi è annoverato fra i grandi rossi del Piemonte e dell'Italia. Curiosità Quando si parla di vini Barbera, anche i più esperti hanno un dubbio: il Barbera o la Barbera? Carducci e Pascoli, ad esempio, hanno cantato le lodi della “Barbera”. Sembra che la forma corretta sia "il Barbera", in quanto l'articolo maschile si riferisce al termine non scritto “vino”. Quindi il Barbera! Ma qualcuno dice che: “Non sbaglia chi sostiene che la forma corretta sia la Barbera: in Piemonte, infatti, è consuetudine riferirsi al vino Barbara al femminile, e, quindi con la Barbera, mentre se al maschile si intende generalmente il vitigno. Comunque lo chiami”. La Valutazione della Commissione Tigulliovino : 15/20 (@@@) E chi non ricorda BARBERA E CHAMPAGNE? Come non ricordare la canzone di Giorgio Gaber inneggiante al Barbera, ideale compagno nella gioia e nel dolore, buono da bere nei momenti felici ma anche per...dimenticare un amore? Cantiamola insieme, pa ra pa pa!!! Barbera e champagne, stasera beviam per colpa del mio amor, pa ra pa pa per colpa del tuo amor, pa ra pa pa. Ai nostri dolor insieme brindiam col tuo bicchiere di barbera col mio bicchiere di champagne. photo credit: star5112 via photopin cc https://www.diredonna.it
La crema di carciofi, unita alla panna e alla ricotta grattugiata fanno di questo piatto una meravigliosa portata. Completa, ricca e davvero gustosa. E' un primo piatto molto veloce da preparare ma buono da leccarsi i baffi.
Ecco la ricetta di un ottimo piatto unico da preparare con semplicità.
E' una ricetta della cucina povera ma sempre ottima, buonissima e ricca di spunti. Il ripieno, realizzato in maniera semplice, con origano, pomodorini e olive nere può essere arricchito con altri ingredienti per rendere la focaccia sempre più completa. Insomma, una ricetta tradizionale che stuzzica non solo il palato ma anche la fantasia.
Per un gustoso piatto semplice ma ricco di sapore preparate delle bruschette con petto di pollo.
Un delizioso mix di sapori fa di questo dolce alla frutta un dessert inusuale. Le meringhe si arricchiscono e si colorano grazie alle rondelle di kiwi che ne accompagnano il piatto. Un modo ingegnoso per dare alle semplici meringhe un gusto tutto nuovo.
Fare questo millefoglie è facilissimo e molto rapido. può essere un buon dolce da preparare se avete un ospite improvviso o per le merende dei vostri bambini.
Simili alle polpettine che si preparano con il pane e il pesce, questi bocconcini di sogliola non vengono fritti ma cotti in forno, il che li rende certamente molto più leggeri. Con l'aroma della senape in polvere e la delicatezza della besciamella, servirete su un piatto d'insalata un soufflé senza eguali.
La ricetta passo passo per un primo piatto delicato e gustosissimo, perfetto anche per gli ospiti.
Trasformate la frutta in un sorbetto fresco. Certo, ma non solo la frutta. Con questa ricetta anche il dietetico, leggero e saporito sorbetto al pomodoro non avrà più segreti per voi. Così potrete sbalordire tutti gli amici, anche quelli più attenti alla linea.
Un primo piatto delicato, semplice e gustosissimo.
La mitica pasta al forno condita con tanta fantasia. Ragù di carne e besciamella, non avevate mai pensato di metterli insieme? Ecco qui una ricetta di Anna buona, semplice e gustosa che vi permetterà di provare una nuova avventura culinaria, davvero ottima.
Così definì Guy de Maupassant quel “nettare degli dei” che è la Malvasia delle Lipari, autentico gioiello dell'enologia mediterranea e “prima donna” anche sul grande palcoscenico dell'enologia nazionale e internazionale. La zona di produzione della Malvasia delle Lipari doc comprende le sette isole dell'arcipelago delle Eolie: Lipari, Stromboli, Salina, Panarea, Vulcano, Filicudi e Alicudi, tutte in provincia di Messina. Caratteristiche organolettiche e vitigni La Malvasia delle Lipari doc è tra i vini più antichi e pregiati di Sicilia nelle sue tre tipologie: Malvasia delle Lipari naturale, Malvasia delle Lipari Passito o Dolce Naturale, Malvasia delle Lipari Liquoroso. Le uve utilizzate devono provenire almeno per il 95% dal vitigno Malvasia delle Lipari e per il 5% dal vitigno Corinto nero. Affinamento e gradazione alcolica Per il Malvasia delle Lipari naturale l'affinamento in bottiglia è previsto per un minimo di un anno, ma si conserva bene anche per più di dieci anni e la gradazione minima è di 11,5 gradi. Per il Passito il disciplinare prevede un affinamento per un periodo di almeno sei mesi obbligatori e una gradazione alcolica minima di 18 gradi. Per il Malvasia delle Lipari Liquoroso dal classico colore giallo carico mielato e dai profumi che ricordano albicocca e pesca, la gradazione alcolica minima è di 20 gradi Caratteristiche intrinseche Ognuna delle tre tipologie ha le sue particolari caratteristiche: il vino Malvasia delle Lipari naturale ha un colore va dal giallo oro all'ambra, più carico via via che procede l'invecchiamento; un profumo con sentori di macchia mediterranea, sapore dolce, molto aromatico. La tipologia Passito ha un colore giallo ambrato, un bouquet con sentori di eucalipto, miele, fiori spontanei, erbe aromatiche e ligustro; sapore vellutato, dolce ed elegante, con leggero e persistente gusto di albicocca. Infine, la versione Malvasia delle Lipari Liquoroso presenta il classico colore giallo carico mielato, profumi che ricordano albicocca e pesca, sapore morbido, caldo, aromatico e persistente. La Malvasia delle Lipari doc a tavola È un vino dolce da dessert. Tradizionalmente si accompagna a dolcini di mandorle, frutta fresca anche in macedonia, dolci con frutta secca, tartellette con confettura di frutta, torta all'arancia, biscotti e piccola pasticceria anche farcita con creme. Freddo, si abbina come aperitivo con formaggi a pasta molle piccanti tipo provola e gorgonzola. Ma è anche vino da tutto pasto che ben si sposa con primi e secondi della cucina mediterranea. È vino da meditazione per eccellenza. Va servito ad una temperatura non oltre 8/10°C in un bicchiere a tulipano. Curiosità *Secondo Omero, il dio dei venti Eolo aveva il suo regno nelle sette isole che prendono da lui il loro nome: le Eolie. *Un detto eoliano sulla malvasia dice “la malvasia purifica, magnifica, infonde dolce torpore, è sana”. Un po' di storia La Malvasia è un vino dolce apprezzato fin da tempi remoti. Una volta commercializzato solo nei paesi del Mediterraneo, oggi è conosciuto in tutto il mondo. Originaria del Peloponneso sud-orientale, la malvasia deve il suo nome ad un piccolo centro omonimo sulla costa, situato su un promontorio alto 300m, vicino all’antica Epidaurus Limera, nel nomos di Laconia (in greco Monemvasia o Monembasia). Ne parla anche Esiodo: secondo lo storico greco, “alla fine del secolo VIII a. C.. in Boezia nel periodo della vendemmia si soleva raccogliere i grappoli d’uva durante il mese di settembre ed esporli al sole e l’aria per dieci giorni e dieci notti, per cinque giorni lasciarle all’ombra e il sesto giorno versare nei recipienti il dono di Dionisio”. La produzione della Malvasia si è fermata per vari secoli nei luoghi in cui era nata, ma era già molto apprezzata nel mondo occidentale. I veneziani nel Medioevo la resero il vino più famoso di tutti i tempi e la Repubblica Veneta possedeva nei suoi magazzini di Venezia le riserve più grandi di questa varietà: aveva il monopolio del suo commercio per tutto il Mediterraneo. Nel 1600 in Italia con il nome di Malvasia venivano indicati i locali in cui si vendeva il vino “navigato o greco”, un nome locale che in diverse aeree vinicole definiva il vino Malvasia. E poi la Malvasia arrivò in tutte le corti europee, insieme ad altri vini pregiati: il veneziano Carlo Goldoni la citò in moltissime sue opere teatrali e anche Shakespeare ne parla: “un solo bicchiere del prezioso nettare ebbe il potere di convincere il suo personaggio Falstaff a vendere l’anima al diavolo”. Oggi i grandi produttori di questo vino hanno creato un’associazione. Sembra che stiamo progettando di fondare anche un istituto di studi storici e scientifici sulla Malvasia con sede a Creta. photo credit: patrina_io via photopin cc https://www.diredonna.it
Il polpettone sembra sempre un'impresa impossibile, lunga, laboriosa e complicata. Questo polpettone, ottimo secondo piatto, preparato con ricotta, pomodori e spezie, non solo è molto semplice da preparare ma è anche molto leggero. Permette di capovolgere tutte le dicerie sui polpettoni. Provatela e mi direte.
Una ricetta che vi farà fare una bella figura per una cena informale tra amici oppure per un buffet, molto simpatico anche per i bambini. Semplice e veloce nell'esecuzione potrà essere uno stuzzicante antipasto.
E' un dolce davvero gustoso e leggero, che mischia il doppio aroma agrumato di limoni e arance. Il brandy, infatti, è solo il tocco finale che dà alla crostata un sapore più deciso e un profumo ancora più avvolgente.
Impariamo tutto il necessario per la preparazione di un soufflé perfetto.
Quest'antipasto è una vera ricetta da gourmet. Il riso in bianco fa solo da tappeto ai tanti ingredienti diversi che rendono preziosa questa insalata sui generis. Non lasciatevi ingannare dal caviale che ve la fa sembrare costosa. Potete farne a meno. Il vero gusto nasce da tutti gli altri ingredienti, uniti da quel pizzico di vodka che dà un tocco in più.
La pasta di zucchero sarà utilissima nella preparazione di deliziose guarnizioni per le vostre torte, dolcetti e cupcakes. Basta dare libero sfogo alla fantasia e il gioco è fatto.
Questo piatto è un mix di proteine animali e vegetali, una vera e propria ricetta da chef. I tempi non sono molto lunghi, il risultato è un piatto completo grazie anche agli straccetti di petto di pollo rosolati con olio, aglio, rosmarino, salvia. Un vero tocco d'autore per un primo piatto stellato.
Ecco la ricetta di un primo piatto delicato ed elegante.