‘Blush blindness’, ovvero la dipendenza da blush che accende (troppo!) le guance
La tendenza del blush che accende troppo le guance sta spopolando sui social. Ecco i consigli per non esagerare e ottenere un effetto naturale.
La tendenza del blush che accende troppo le guance sta spopolando sui social. Ecco i consigli per non esagerare e ottenere un effetto naturale.
Negli ultimi anni, il mondo del make-up ha visto un’impennata nell’uso del blush, tanto che un fenomeno chiamato “blush blindness” è diventato virale sui social, in particolare su TikTok. Questo termine si riferisce all’incapacità di rendersi conto di quanto blush si sta applicando, fino a raggiungere un look decisamente esagerato, in cui le guance diventano fin troppo accese. Ma come siamo arrivati a questo punto?
Il blush, una volta relegato a un tocco finale delicato, è diventato un elemento chiave nel trucco moderno, soprattutto tra i giovani, spinto da nuove tendenze di bellezza che esaltano il colore e l’espressività del viso. Prima della pandemia, le tendenze del trucco erano dominate dal contouring, ma con il tempo a disposizione durante i lockdown, molte persone hanno iniziato a sperimentare con nuovi look, portando alla nascita di un’estetica più “massimalista” che abbraccia colori forti e decisi, in particolare sulle guance. Questo ha segnato l’inizio della cosiddetta “blush mania”.
Ma cos’è esattamente il “blush blindness”? Secondo gli esperti, si tratta di un fenomeno psicologico in cui, abituandosi progressivamente all’effetto del blush sul proprio viso, si tende a non notare più quanto sia intenso. Di conseguenza, si finisce per applicare strati su strati di prodotto, ottenendo un look che risulta troppo esagerato per gli altri, ma non per chi lo indossa.
Questa tendenza è alimentata anche dai social media, dove l’estetica del “troppo non è mai abbastanza” ha trovato terreno fertile. Influencer e celebrità come Sabrina Carpenter sono diventate esempi perfetti di come l’uso abbondante del blush possa diventare una scelta stilistica personale, trasformandosi in una firma distintiva. Tuttavia, per molte persone, il rischio è quello di perdere il controllo sull’intensità del trucco, fino a rendere le guance così accese da risultare innaturali.
Il fenomeno della “blush blindness” solleva una questione importante: quando il trucco diventa troppo? Alcuni make-up artist suggeriscono che l’errore più comune sia non rendersi conto di aver superato il limite. Questo accade spesso quando si cerca di enfatizzare eccessivamente un determinato aspetto del trucco, come le guance, senza tenere conto della proporzione complessiva del look. La soluzione? Prendere ispirazione da chi ha una struttura facciale e un tono della pelle simili e cercare di capire quale sia la giusta quantità di blush da applicare.
In ogni caso, il blush rimane un prodotto amato, che continua a evolversi con nuove tecniche di applicazione e una crescente varietà di colori e formule. L’obiettivo non è necessariamente rinunciare al blush, ma piuttosto usarlo con maggiore consapevolezza. Per evitare l’effetto “guance da clown”, gli esperti raccomandano di partire sempre con poco prodotto e, se necessario, intensificarlo progressivamente, magari utilizzando strumenti come spugnette per sfumare l’eccesso.
La “blush blindness” è un fenomeno che riflette una tendenza più ampia verso l’espressività e la sperimentazione nel trucco, ma richiede anche una certa dose di autocontrollo e consapevolezza. Saper bilanciare l’intensità del blush può fare la differenza tra un look fresco e luminoso e un risultato eccessivo. Come per tutte le tendenze, la chiave sta nell’equilibrio.
Il periodo della menopausa è un momento molto delicato per la vita delle donne, a causa delle variazioni ormonali. Ad essere interessata dai cambiamenti è anche la pelle, che perde elasticità e luminosità ed è soggetta alla comparsa dei segni del tempo.
Può dipendere da cause genetiche, oppure essere condizionata da fattori esterni: qualsiasi sia la causa della pelle secca, si tratta di una sensazione fastidiosa, contro la quale, per fortuna, esistono diversi trattamenti.
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Nel panorama della chirurgia estetica, due combinazioni di interventi hanno rivoluzionato il settore: il Mommy Makeover e il Menopause Makeover. Il primo è un insieme di interventi di chirurgia estetica progettati per aiutare le donne a recuperare la forma fisica e l'aspetto che avevano prima della gravidanza, o per migliorare alcune aree del corpo che possono essere cambiate durante la maternità, soprattutto addome, seno e altre aree soggette a rilassamento cutaneo o perdita di tono. Il secondo, invece, è scelto dalle donne che sono entrate in menopausa. Oggi, a questi si aggiunge a questa élite una terza opzione emergente che punta a ripristinare il volume e contrastare l'invecchiamento, distinguendosi per la sua unicità, il cosiddetto Ozempic Makeover, che segue il grande successo che il farmaco, inizialmente pensato per i pazienti con diabete di tipo 2, ha riscosso negli ultimi tempi anche fra molte celebrità di Hollywood - con conseguenti, inevitabili polemiche - per la sua grande capacità di accelerare la perdita di peso. Secondo il chirurgo plastico di New York, Elie Levine, l’aumento dei trattamenti estetici post-perdita di peso è una naturale conseguenza della crescente popolarità di farmaci come Ozempic, per rappresentare il "tocco finale" dopo aver perso quei chili difficili da eliminare con dieta ed esercizio. "Molti di questi pazienti hanno un’attenzione particolare per l’estetica - spiega Levine a New Beauty - Chi utilizza farmaci GLP-1 per perdere gli ultimi chili spesso desidera massimizzare i risultati con trattamenti mirati". La perdita di peso significativa, inoltre, consente a molti pazienti di accedere a interventi estetici che prima non erano possibili: "Dopo una perdita di peso importante, i pazienti diventano potenziali candidati per interventi chirurgici. Questo potrebbe significare una qualificazione per un’addominoplastica o risultati migliorati con liposuzione e rassodamento cutaneo". Cos’è un Ozempic Makeover? Oltre a Ozempic, esistono altri farmaci GLP-1 usati per la perdita di peso, e i trattamenti inclusi nell’Ozempic Makeover sono indicati per chiunque abbia perso peso rapidamente, sia tramite farmaci, interventi chirurgici, dieta o esercizio. "La perdita di peso rapida ha molteplici effetti - spiega il dottor Levine - Le persone possono apparire emaciate, sviluppare rilassamento del collo, delle guance e della pelle, e manifestare perdita di volume che interessa tutto il corpo. Nelle donne, il seno può perdere volume e risultare cadente, mentre l’addome può apparire rilassato. Questo fenomeno influisce su tutto il corpo". Anche chi non ha perso molto peso, però, potrebbe notare alcuni di questi effetti. "Pazienti naturalmente magri che usano questi farmaci possono riscontrare cambiamenti significativi. Spesso appaiono emaciati a causa della perdita di volume facciale e di una definizione ridotta della mandibola. Tuttavia, non hanno abbastanza pelle in eccesso per trarre beneficio dalla rimozione chirurgica, motivo per cui utilizzo tecniche di rassodamento laser e volume strategico". I pazienti che richiedono un Ozempic Makeover rientrano solitamente in due categorie principali, ciascuna con trattamenti personalizzati: Per chi ha una quantità limitata di pelle in eccesso, i trattamenti si concentrano su tecniche di rassodamento cutaneo come la radiofrequenza, i filler o i trasferimenti di grasso per ripristinare il volume perso; in questo caso, i trasferimenti di grasso si rivelano particolarmente efficaci per ripristinare il volume in viso o per interventi di aumento del seno o dei glutei. Quando la perdita di peso è significativa, invece, si opta per procedure chirurgiche più complesse: "Gli interventi possono variare da un lifting facciale con trasferimento di grasso a un aumento o lifting del seno, fino a un’addominoplastica con liposuzione e trasferimento di grasso ai glutei - chiarisce il chirurgo - Questi interventi affrontano l’eccesso di pelle e ridefiniscono il contorno corporeo". "Per un po' di tempo si è trattato davvero di esaltare le curve con cambiamenti drastici come il BBL (Brasilian Butt Lift) - spiega a Vanity Fair Steven Williams, chirurgo plastico certificato in California ed ex presidente della American Society of Plastic Surgeons - ora c'è il concetto di apparire meno artificiale e un cambiamento nell'estetica verso forma un po' meno sinuose [...] ora che le persone hanno uno strumento efficace per perdere peso, c’è un ripensamento complessivo delle curve e della silhouette". C'è un momento giusto per affidarsi a un Ozempic Makeover? Levine suggerisce massima cautela in merito: "Dico spesso ai miei pazienti che per ottenere il massimo da un intervento, è necessario rallentare. Se il paziente perde altri 10-15 chili dopo la procedura, il risultato potrebbe non essere ottimale". L'ideale, quindi, sarebbe raggiungere e mantenere un peso stabile, prima di decidere di sottoporsi a qualunque tipo di intervento estetico.
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