Gonne a pois: gli abbinamenti perfetti
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Kate Moss, Sabrina Salerno, Lucy Liu, Scarlett Johansonn, Emily Blunt, tutte queste bellezze hanno un difetto in comune che è in realtà una potente arma di seduzione. Quale? Lo strabismo di Venere. Il nome deriva da quel piccolo e unico difetto che rese celebre Venere, la dea dell'amore e, proprio con questo sguardo, la ritrasse il grande Botticelli nel famoso dipinto “La Nascita di Venere” in cui la dea troneggia su un'enorme conchiglia, essendo nata, secondo quanto narrato da Esiodo, dalla spuma del mare. Secondo le leggende ad incantare tutti i suoi spasimanti era proprio il suo sguardo che tanto la rendeva unica tra le altre dee. Col tempo “strabismo di Venere” è diventato un'espressione comune per indicare una leggera forma di strabismo divergente che non è solo femminile, ma riguarda anche gli uomini in eguale percentuale. In pratica, si tratta di uno sguardo asimmetrico: gli occhi non riescono a focalizzarsi solo su un oggetto in particolare, ma si discostano continuamente, deviando rispetto al loro asse visivo naturale. È come se il cervello vedesse doppio e, per evitarlo, non gli resta che escludere dalla visione l’occhio deviato, ossia quello più “pigro”. Tutti i bambini, alla nascita, hanno un certo grado di strabismo, risolto poi nei primi mesi quando acquisiscono un perfetto allineamento oculare che gli permette di fondere in una sola le immagini provenienti dai due occhi. È, quindi, fondamentale curare quanto prima il bambino affetto da strabismo perché è iniziando da piccolissimi che si ottengono i migliori risultati. Per la scienza esistono tre tipi di strabismo: quello convergente (un occhio è deviato all’interno), quello divergente (un occhio è deviato all’esterno) e quello verticale (un occhio è più basso o più alto dell’altro). Ovviamente, un accenno di strabismo è molto sensuale, ma nei casi più evidenti ci sono solo due soluzioni, al momento: l'uso di lenti correttive e, nei casi più seri, un piccolo intervento chirurgico. Ma, al di là di tutto questo, più che come patologia, “lo strabismo di Venere” è noto nello star system per essere quel tocco in più che rende ancora più bella e unica una celebrities che arriva al punto di accentuare ancora di più il make up sui suoi occhi. Per tutte la parola d'ordine è eyeliner! Basti pensare al leggero quanto sensuale strabismo della splendida attrice americana Scarlett Johansson o a quello di Lucy Liu, indimenticabile co-protagonista di Uma Thurmann in “Kill Bill”. Entrambe fanno abbondante uso di eyeliner per meglio definire l'occhio e nascondere un po' il difetto che, però, in loro è appena accennato al punto di non aver impedito loro di diventare dei sex symbol grazie alla bellezza così particolare del loro volto e a quello sguardo che dovrebbe essere un difetto e, invece, le aiuta a essere ancora più belle. Che un difetto serva a rendere ancora più unica una persona è una gran bella cosa, perché si tratta di qualcosa che la distingue da tutti gli altri e può essere trasformato addirittura in un punto di forza se non, addirittura in una potente arma di seduzione . La bellezza assoluta, senza difetti e particolarità, è sterile e noiosa. Sono proprio le imperfezioni a regalare a un volto la sua unicità, salvandolo dai soliti canoni e dall'omologazione estetica. Foto: Shutterstock
Decidere ogni mattina cosa indossare è una fatica non da poco per tutte le donne. “Solo un superficiale non giudica dalle apparenze” scriveva Oscar Wilde, eppure, oltre a seguire i trend o rispettare i canoni classici dell'eleganza, c'è una terza via per vestirsi in una maniera originale ogni mattina. Si tratta di aprire l'armadio, guardarsi dentro, capire come ci si sente in quel dato momento e solo allora scegliere qual è il colore d'elezione del giorno. Si tratta della cromoterapia applicata alla moda e a detta di tante, che l'hanno consapevolmente provata con mente aperta, funziona alla grande. Ma qual è il suo segreto? La luce e le sue gradazioni di colore influiscono sul nostro umore e sui nostri stati d'animo. E cos'è il colore se non pura luce? La cromoterapia, parola che viene dal greco e significa “curare con il colore“, ha origini molto lontane e da sempre fa parte delle tradizioni mediche indiane, cinesi e tibetane. Si tratta anche di una terapia estremamente attuale e, ai nostri giorni, davvero molto in voga. Nel mondo della bellezza la troviamo applicata nei centri benessere e nelle spa dove il lento cambiare dei colori nella penombra degli ambienti avvolge il corpo e la mente in una calda sensazione di benessere. Un benessere che si può ritrovare tutti i giorni la mattina appena si apre l'armadio: ci si pone a occhi chiusi davanti a esso cercando di percepire qual è il mood della giornata e come ci si sente a riguardo. Siamo noi a indossare i vestiti e non viceversa, quindi, bisogna saper scegliere con un criterio, anche un po' spirituale, cosa indossare. Ad esempio, il rosso è il colore della passione e della gioia di vivere. Ha in se un'alta carica di energia. È il colore giusto da indossare per sentirsi audaci, forti e femminili durante la giornata. Avendo un effetto eccitante e stimolante, secondo la cromoterapia, se si è un po' nervose è bene ripiegare su una tonalità che ispiri calma, come il blu, che è il colore della tranquillità e della calma interiore, due effetti che trasmette anche su chiunque si incontri e che suggerisce l'immagine di una persona tranquilla, serena e disponibile. Sul lavoro è il colore migliore da indossare durante una riunione importante perché riduce ansia e tensioni. Se di fronte all'armadio ogni mattina si impara a sentire e interpretare in modo corretto lo stato d'animo, col tempo si saprà d'istinto su quale colore puntare e quale, invece evitare. Per esempio, se ci si sente un po' giù di tono, il nero e il grigio sono assolutamente da scartare, a favore, invece di colori che possano tirare su il morale e in modo che la giornata prenda letteralmente un'altra piega. Tutto questo perché la cromoterapia dei vestiti agisce sia su di noi che nelle nostre interazioni con gli altri. Per aumentare carica ed energia, al posto del nero meglio scegliere il giallo. Un colore troppo acceso? Certamente, perchè è una ricarica immediata di energia e dinamismo, solarità e ottimismo. Pura joie de vivre, da indossare quando c'è una giornata non facile da affrontare. Come il rosso, però, essendo un colore così eccitante e vivace, è meglio evitarlo in caso di un incontro di lavoro importante perché gli animi degli interlocutori potrebbero surriscaldarsi. E questa non è una semplice congettura, ma qualcosa di scientificamente provato. Il viola stimola creatività e prontezza di spirito e, secondo la cromoterapia, rende molto più intuitive. Perchè non indossarlo, magari in una tenue e romantica gradazione glicine a un primo appuntamento? L’arancione è il colore dell'ottimismo e dell'entusiasmo, nonché della spiritualità se si pensa alle divise dei monaci tibetani. Trasmette allegria e serenità, mostrando al mondo una persona serena e collaborativa. Ma è anche una nuance decisamente vistosa, quindi è meglio usarla nel tempo libero piuttosto che sul lavoro dove è considerata poco professionale. Ancora più del blu, è il verde il colore che la cromoterapia incoraggia ad indossare per i suoi effetti rasserenanti sia su chi lo indossa che su chi ci osserva. Il verde è il colore della natura e, quindi, della vita. Se il blu è il colore di chi è alla ricerca di calma e tranquillità, il verde è per chi ha già trovato queste due dimensioni dello spirito grazie al suo carattere imperturbabile. In conclusione, si può dividere il guardaroba per colori e guardare agli abiti con occhi nuovi, perché le loro nuance hanno un grosso impatto emotivo sulla vita: basta conoscere il potere e il significato dei colori per ottenere grandi benefici con il minimo sforzo e, al tempo stesso, per sentirsi bellissime e alla moda. Foto: Young beautiful women at the weekly cloth market - Shutterstock