Come sterilizzare i vasetti: tecniche e consigli
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Con il termine tessuto jacquard si indicano i tessuti pregiati, con disegni complessi e raffinati, come il broccato, il damasco e simili, utilizzati per arredamento, biancheria e tappezzeria per la casa e per abbigliamento. Il tessuto jacquard è composto da una varietà di fibre: seta, lino, cotone o lana o altre fibre naturali per tessuti di stile. È un tessuto particolarmente delicato che, in genere, richiede il lavaggio a secco. Sconsigliabile, tuttavia, lo stesso procedimento di pulizia utilizzato per altri tessuti, perché si rischia di rovinarlo in modo irreversibile. Ecco una breve guida per trattare e lavare il tessuto jacquard. Come lavare il tessuto jacquard Il tessuto jacquard richiede metodi di pulizia adeguati sia per i pezzi di uso quotidiano che per i capi delicati, in quanto il filato in rilievo di jacquard può essere facilmente danneggiato da contrazione o distorsione delle fibre o dallo sbiadimento del colore se si utilizzano detergenti aggressivi: da ricordare che il colore non si recupera. Meglio, comunque, eseguire un pretrattamento con metodi non abrasivi di pulizia per non sciupare il tessuto jacquard con sistemi inadeguati. E soprattutto non lavare insieme capi di colori diversi ad evitare mescolanza di colori. Lavaggio della tappezzeria in tessuto jacquard Rimuovere lo sporco e spolverare leggermente il tessuto jacquard con una spazzola di crine piuttosto morbida. Utilizzare un aspirapolvere portatile a basso livello d’aspirazione per rimuovere eventuali “detriti” in caso di tappezzeria. Preferibile lavare il tessuto jacquard con schiuma a secco o un sottile strato di rivestimento “precondizionatore” prima della rimozione delle macchie. Utilizzare un solvente delicato per le macchie: strofinare leggermente la macchia con 1/2 cucchiaino di detergente delicato e un panno umido fino a quando la macchia scompare. Utilizzare un pennello di seta imbottita o avvolgere un fazzoletto attorno una spazzola a setole morbide per eliminare eventuali macchie su capi di abbigliamento. Lasciar asciugare all’aria dopo la pulizia. Cosa serve Spazzola in morbido crine Schiuma secca Solvente delicato Aspirapolvere portatile Panno pulito o un fazzoletto Il consiglio Il tessuto jacquard ha problemi di sanguinamento, ovvero di perdita e mescolanza dei colori. Qualsiasi tipo di liquido può causare la perdita dei colori, meglio quindi eseguire un test prima di ogni lavaggio. Per il lavaggio a secco Sempre consigliabile la prova per la solidità del colore, seguendo le indicazioni dell'etichetta; non utilizzare mai un mix di prodotti se non diversamente specificato nell'etichetta. Ogni macchia, infatti, reagisce in modo diverso e i risultati possono cambiare. Lavare la biancheria in tessuto jacquard Se correttamente lavata e stirata la biancheria di casa dura più a lungo. Pertanto: al primo utilizzo è consigliabile immergerla in acqua fredda senza detersivo per togliere l’appretto del tessuto ed evitare il futuro fissaggio delle macchie; non aspettate che una macchia si asciughi e s’incrosti, in genere basta un po’ d’acqua saponata; verificate sempre i simboli di lavaggio riportati sull’etichetta; non utilizzate l’asciugabiancheria perché logora le fibre e sbiadisce il tessuto. Per i tessuti colorati Lavaggio normale a 40 °C - 60 °C; se dopo il lavaggio restano delle macchie rimuovetele con uno smacchiatore oppure strofinate la macchia con sapone prima di lavare di nuovo a 40 °C e 60 °C; lasciate la biancheria leggermente umida e stirate con un ferro caldo. Per i tessuti bianchi Lavaggio a 60 °C o a 90 °C se troppo sporchi. Prima del lavaggio, potete utilizzare un apposito smacchiatore prelavaggio. Per le macchie difficili, potete aggiungere candeggina nell’acqua di lavaggio ma rispettate le dosi indicate. Stirate con ferro caldo su biancheria leggermente umida. Come trattare il tessuto in base alle macchie Vino rosso: assorbite subito il vino con carta assorbente o un panno bianco o inumidite senza bagnare troppo con vino bianco a 60°; evitate il sale che danneggia il tessuto; lavate la tovaglia subito dopo il pranzo e, se non la lavate subito, immergete la macchia nell’acqua fredda. Frutta rossa o rossetto: prima di mettere la tovaglia in lavatrice, sciacquate la macchia con acqua fredda o tamponate con un panno imbevuto di alcool casalingo per eliminare il più possibile il colore, poi strofinate la macchia con detersivo per i piatti, risciacquare con acqua fredda e poi lavate in lavatrice. Candela: grattate la macchia per togliere il massimo della cera. Arrotolate il tessuto fra le dita per estrarre la cera assorbita, poi tendete il tessuto macchiato e fatevi scorrere su l’acqua molto calda: l’acqua calda s’infiltra nel tessuto e scioglie la cera. Infine lavate la tovaglia. Grasso: strofinate la macchia con sapone o uno smacchiatore di tipo Eau Ecarlate, prima di lavare la tovaglia a 60°. Una spugna basta per togliere le macchie. Non utilizzare smacchiatori, solventi o candeggina.
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I biscotti di pasta frolla sono deliziosi dolcetti che si realizzano in breve tempo e con pochi ingredienti. Per la riuscita della ricetta uova e burro devono essere a temperatura ambiente. La pasta frolla va lavorata molto velocemente. Se l’impasto è troppo duro, basta aggiungere un cucchiaio di acqua. La ricetta è inoltre una base ideale per crostate, pasticcini da tè e biscotti. La pasta frolla si stende prima con le mani per saggiare il giusto grado di consistenza, poi con il mattarello. Non deve essere troppo sottile, ma liscia e corposa. Il momento critico è però la cottura: è importante la giusta posizione all'interno del forno, più verso l’alto che verso il basso, con temperatura costante sui 180 °C. È consigliabile preparare la pasta frolla con un certo anticipo, perché va fatta riposare almeno 30 minuti prima di usarla. Si può anche preparare il giorno prima e poi riporla in frigorifero avvolta nella pellicola trasparente. Si conserva bene anche in freezer. In questo caso va riportata a temperatura ambiente circa tre ore prima di stenderla e cuocerla.
La pasta con petto di pollo in salsa di pomodoro è una ricetta molto antica e celebrata in tutta la Campania. Si serve come piatto unico. I fusilli con petto di pollo in salsa di pomodoro fanno parte, quindi, della più antica tradizione culinaria partenopea. Ma la fantasia propria di questo popolo buongustaio ha portato ad arricchire la ricetta dei fusilli con petto di pollo con l’aggiunta di carne di maiale o di agnello o di capretto, perché il misto di carni varie esalta il gusto di ogni piatto. Il vino per la pasta al petto di pollo Barbaresco Docg È tra i migliori vini italiani da abbinare ad arrosti, selvaggina, pollame nobile, brasati e formaggi stagionati o piccanti. Ma il Barbaresco si abbina bene anche a primi piatti ricchi e robusti, a base di tartufo bianco e funghi porcini. Bene l’accompagnamento del Barbaresco Docg a piatti importanti come il petto di piccione al forno, lo stracotto di bue alla piemontese o la lepre in civet. Va servito a temperatura non superiore ai 20° dopo aver aperto la bottiglia almeno una o due ore prima della degustazione per favorirne l’ossigenazione ottimale e quindi i profumi ed il sapore.
Una piccola, deliziosa leccornia che piace a piccoli e grandi golosi: i muffin ai mirtilli. Si possono servire a colazione, merenda e nelle occasioni informali. I muffin si offrono a diverse varianti con frutta di stagione, cioccolato e spezie. Con questa ricetta potrete realizzare anche un delizioso plumcake: invece di dividere l’impasto all'interno dei pirottini, potete trasferirlo in un solo stampo imburrato e cuocerlo nel forno preriscaldato a 180 °C per 45 minuti. Il vino Moscato d’Asti Docg Abbinamento ideale con i muffins e una vasta varietà di dolci, perfino con tomini stagionati della Langa. Ottimo per creme e torte farcite, pasticcini e panettoni e per dare un tocco in più a macedonie di frutta, gelati, semifreddi e cocktail. È un Moscato per ogni occasione e in tutte le stagioni. Va servito freddissimo, a 6 °-8° C.
Ecco un buona zuppa di lenticchie con patate, pancetta, prezzemolo fresco e altri ingredienti economici e sempre presenti in dispensa. Un piatto robusto, nutriente e gustoso, da portare a tavola in un freddo giorno d’inverno. La zuppa di lenticchie così insaporita piace a chi ama i legumi e i sapori stuzzicanti. Il vino Il Riesling Italico Doc Da servire a una temperatura di 10 °C, con antipasti magri, passati di verdure, piatti a base di uova e pesci d’acqua dolce fritti e in umido. E inoltre, con tortini di verdure, risotto ai funghi e risotto con le quaglie, filetto di pesce persico al vino bianco, preparazioni a base di pesce, salame e prosciutto d’oca, prosciutto crudo, Salame di Varzi, risotto alla certosina, zuppa alla pavese, legumi.
Nelle fredde giornate d’inverno, il minestrone al pesto, servito caldissimo, è un nutriente primo piatto per il pasto di mezzogiorno o anche per la cena. Il minestrone al pesto genovese è ottimo anche freddo. È quindi uno squisito piatto freddo anche per la stagione calda. Si prepara abbastanza velocemente con ingredienti che si trovano ormai in tutte le stagioni, senza nulla togliere al sapore e alle proprietà dei prodotti di stagione, indubbiamente più saporiti. Il vino Barbera del Monferrato Superiore Docg Per quanto riguarda gli abbinamenti gastronomici, il Barbera Rosso accompagna ottimamente piatti tipici piemontesi venire agnolotti al sugo d'arrosto, fonduta con tartufo bianco, bagna cauda, minestre di legumi, salumi cotti, bolliti misti. Il Barbera del Monferrato Superiore si accosta a piatti di carne rossa, selvaggina e formaggi stagionati ovini. Va servito a 16-18 °C.
I savoiardi sono una specialità dolciaria d’origine piemontese, più probabilmente dell’Alta Savoia. Sono precisamente dei biscotti a forma di bastoncino. Prodotti ormai a livello industriale, in realtà sono semplicissima da fare a casa. In questo modo si ottiene un biscotto dal sapore e dalla friabilità ineguagliabili. Ottimi se gustati da soli, si possono utilizzare per molte preparazioni di pasticceria: bavarese, charlotte, tiramisù e zuppa inglese. Buoni se intinti nel Marsala, una Doc di Sicilia nella versione dolce. Il vino Marsala Doc Tutte le versioni dolci del Marsala accompagnano crostate alla ricotta, sfogliatine, cannoli siciliani, tartellette alla confettura di frutta, frutta matura, biscotti particolari. Tutti i Marsala presentano sapore e profumo particolari. Si consiglia di servirlo a 12 ° - 15 °C oppure anche a temperatura ambiente.
La torta kinder paradiso è un classico della tradizione dolciaria italiana. La preparazione è semplice, anche nelle sue varianti. Pur essendo un dolce adatto per la prima colazione o la merenda, la torta kinder paradiso si farcisce con una crema leggera, che si prepara in pochi minuti. Con la preparazione di base e una crema semplice, è possibile farcire la torta tagliando il pan di Spagna a fette rettangolari. Il vino in abbinamento è ovviamente solo per gli adulti. Il vino Malvasia delle Lipari Doc È un vino dolce da dessert. Tradizionalmente si accompagna a dolcini di mandorle, frutta fresca anche in macedonia, dolci con frutta secca, tartellette con confettura di frutta, biscotti e piccola pasticceria anche farcita con creme. Freddo, si abbina come aperitivo con formaggi a pasta molle piccanti tipo provola e gorgonzola. Ma è anche vino da tutto pasto che ben si sposa con primi e secondi della cucina mediterranea. È vino da meditazione per eccellenza. Va servito ad una temperatura non oltre 8/10 °C in un bicchiere a tulipano.
L'ossobuco di vitello è un secondo piatto di carne robusto, saporito, da gustare molto caldo nei giorni di gran freddo. Ma non solo. La ricetta più famosa è quella dell'ossobuco alla milanese ma ne esistono altre varianti in tutta Italia. In questa ricetta l'ossobuco è arricchito dalla presenza di pomodori pelati. Il vino Il Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada Docg È un vino a tutto pasto e molto versatile, che si accompagna ottimamente ad antipasti a base di salumi; primi piatti con sughi di carne o tartufo, agnolotti, ravioli, taglierini, paste e risotti con sughi di carne o di funghi, polenta; piatti a base di funghi; carni bianche e rosse arrosto, in umido e selvaggina da pelo. Ideale l’abbinamento con formaggi a pasta morbida se giovane e con gli zampetti di maiale alla piemontese. Dopo qualche anno di invecchiamento è adatto anche a piatti più robusti. Si consiglia di servirlo a 18-20 °C in ampi calici o in calici da vino rosso di media grandezza.
Gli agnolotti piemontesi sono il must della cucina tipica regionale, un primo piatto molto gustoso conosciuto in Italia e nel mondo. Questa pasta fatta in casa si può fare in diverse varianti, in base alle tradizioni e ai gusti locali delle diverse zone del Piemonte. Comun denominatore per gli agnolotti piemontesi in tutte le varianti è la carne di vitello o di manzo o di vitellone e anche quella di maiale. Ci sono anche ripieni di verdure varie mentre il condimento si fa semplicemente con burro e salvia o tartufo come indicato in ricetta. Il vino Dolcetto Diano d’Alba Docg È un vino a tutto pasto, che si abbina a piatti robusti come saporiti antipasti, primi ben conditi, secondi di carne come arrosti e spezzatini oppure anche formaggi molli e di media stagionatura. Particolare il connubio con minestre tipiche regionali e a base di legumi, agnolotti piemontesi del plin e altri primi piatti ripieni di carne come ravioli e cannelloni. Ottimo anche con zuppe, carni bianche e volatili in umido, carni rosse grigliate, anguilla, baccalà e stoccafisso, zuppe di pesce aromatiche. Da giovane si accompagna molto bene con la bagna cauda. Si consiglia di servirlo ad una temperatura di 16-20 °C.
La torta di mele a raggi è un dolce classico della tradizione dolciaria italiana. Ottima come dessert, ma anche per la merenda dei vostri bambini. La torta di mele, infatti, è un dolce sano che va bene per piccoli e grandi golosi. Come tutti i dolci di frutta. La preparazione è molto semplice e abbastanza veloce: in un’ora circa la torta di mele è pronta. Il vino Moscato di Sardegna Doc Un vino da dessert da abbinare con pasticceria secca e dolci di crema, dolci di frutta, dolci a pasta non lievitata con uva passita e canditi e torte di pandispagna alla panna. Va servito in ampi ballon a una temperatura di 18-20 °C.