Affondi per gambe e glutei, ecco cosa sapere: tipologie, errori e tutti i benefici
Ecco cosa sono gli affondi, come si eseguono e quali sono le tipologie più efficaci per rassodare gambe e glutei in modo semplice e alla portata di tutti.
Ecco cosa sono gli affondi, come si eseguono e quali sono le tipologie più efficaci per rassodare gambe e glutei in modo semplice e alla portata di tutti.
Allenare e rassodare le gambe in modo efficace? Provate con gli affondi, un esercizio che, insieme agli squat, risulta essere tra i migliori e più praticati per ottenere gambe scolpite, toniche e sempre in forma. Ma cosa sono esattamente gli affondi e siamo davvero certi di eseguirli nel modo corretto?
Sicuramente le cose da sapere sono molte così come tante sono le varianti con cui è possibile praticare questo esercizio mirato al benessere di gambe e glutei. Ecco, allora, qualche informazioni in più per allenarsi in modo corretto con gli affondi e ottenere gambe in perfetta forma, sane, forti e belle.
Gli affondi sono uno degli esercizi più comuni per tonificare i glutei e rassodare le gambe e si possono eseguire sia a corpo libero che con l’ausilio di diversi attrezzi come bilancieri e manubri. Un esercizio che, oltre a migliorare la forma generale degli arti inferiori, ne aumenta l’elasticità, potenziando anche il proprio livello di equilibrio e di coordinazione durante l’esecuzione degli stessi.
Ma come si eseguono? Ovviamente ne esistono diverse varianti (che vedremo in seguito) ma ci sono dei punti di base a cui prestare attenzione durante la pratica degli affondi, che renderanno l’esercizio molto più efficace e utile allo scopo per cui lo si è scelto.
Come per esempio la posizione della schiena, che deve essere ben dritta e con lo sguardo volto in avanti. L’addome e i glutei devono essere contratti e il ginocchio della gamba davanti (l’altra andrà indietro poggiando il ginocchio quasi a terra) non dovrà superare la punta del piede, formando un angolo di circa 90°.
Per svolgere l’affondo classico quindi si dovrà partire in posizione eretta, con le gambe chiuse e le braccia ben tese lungo i fianchi. Da qui si esegue un passo in avanti, flettendo la gamba a 45° mentre nello stesso momento, con l’altra gamba si va indietro, quasi fino a toccare il pavimento con il ginocchio. Poi, si torna alla posizione di partenza e si ripete il tutto per qualche serie, sia con una gamba che con l’altra.
Un esercizio in grado di far lavorare l’intera muscolatura delle gambe e in particolare il grande gluteo e il quadricipite femorale. Ma non solo.
Tra i muscoli coinvolti nella pratica degli affondi, infatti, ci sono anche:
Ma anche gli addominali, i muscoli del tronco e quelli delle braccia, se si sceglie di utilizzare degli attrezzi per aumentare l’efficacia dell’esercizio stesso. Insomma, un lavoro completo in un solo esercizio e in tutte le sue diverse varianti.
Quando si parla di affondi, infatti, oltre a quelli classici già descritti ne esistono diverse versioni, che se eseguite in modo alternato o anche all’interno dello stesso workout, rendono il lavoro su gambe e glutei ancora più completo ed efficace. Ecco alcuni esempi.
Per eseguire gli affondi laterali, per esempio, si parte dalla posizione base di quelli classici, ovvero in piedi. Da qui, si effettua un passo verso l’esterno, di lato. Tenendo i piedi paralleli l’uno all’altro con gli alluci rivolti in avanti, poi, si piega l’altra gamba fino a formare un angolo di 90° con il ginocchio. Lo sguardo deve restare volto in avanti per tutto l’esercizio e per le diverse ripetizioni che si andranno ad eseguire.
Per gli affondi in camminata si parte eseguendo un normale affondo in avanti, prima con una gamba e poi con l’altra, spostandosi in avanti come se si stesse camminando. Il tutto mantenendo lo sguardo in avanti e accompagnando il movimento con le braccia.
La posizione di partenza è quella di base. A differenza degli affondi classici, però, si esegue un passo indietro che dovrà essere ampio a sufficienza da poter posizionare la gamba anteriore a circa 90° tenendo leggermente piegato il ginocchio della gamba posteriore.
I bulgari sono affondi simili a quelli classici, ma migliori se si vuole sviluppare la parte posteriore delle gambe e dei glutei. Si eseguono utilizzando uno sgabello basso o un supporto. Il piede della gamba posteriore si appoggia al supporto e l’altra la si porta in avanti. In questo modo si va da aumentare il carico muscolare sul quadricipite e sui gluteo, aumentando anche la propria stabilità ed equilibrio.
Il tutto, poi, si può eseguire anche utilizzando diversi attrezzi come manubri e pesi, aumentando la difficoltà dell’esercizio e la sua efficacia.
Praticare in modo costante gli affondi, infatti, permette al corpo di raggiungere notevoli benefici in termini di tonicità ed elasticità muscolare delle gambe e dei glutei, ma anche di forza delle gambe e di resistenza.
Ma non solo. Come detto, infatti, se eseguiti correttamente, gli affondi sono un buon esercizio anche per allenare indirettamente la zona addominale, portando a un miglioramento generale della propria forza, della stabilità corporea e dell’equilibrio.
Oltre a essere un ottimo esercizio per allenare la propria coordinazione. Insomma, non ci sono davvero scuse per non farli fin da ora, ovviamente stando attenti a svolgerli nel modo corretto.
Tra gli errori più comuni e assolutamente da evitare quando si parla di affondi, infatti, ci sono:
Errori comuni ma che si possono facilmente evitare prestando massima attenzione a ciò che si sta facendo e allenandosi con consapevolezza, sia verso l’esercizio che si sta facendo sia verso le necessità del proprio corpo, allenandosi in modo sicuro ed efficace.
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