In cucina con Carla Bruni: ecco la sua ricetta per una pasta semplice e gustosa
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Un menu ispirato alle tradizioni di Napoli, Puglia, Sicilia con i piatti tipici della Festa dell'Immacolata
Quali sono le ricette tradizionali del menu per il pranzo dell’Immacolata? Abbiamo fatto un viaggio gastronomico a Sud dello stivale, per proporvi un menu fatto con i piatti che solitamente si trovano sulle tavole napoletane, pugliesi e siciliane. Sono tutte preparazioni semplici, facili da realizzare, spesso a base di pasta di pane lievitata che al tempo stesso sono molto appetitose.
Andiamo, allora, a scoprire 5 appetitose ricette per il pranzo dell’Immacolata tutte da provare.
Sciogliete 15 g di lievito di birra fresco in 300 ml di acqua tiepida, aggiungete il miele e mescolate bene. Impastate: 200 g di farina 00 unite, 300 g di semola rimacinata di grano duro con la soluzione a base di acqua e lievito, insieme a 50 ml di olio extravergine d’oliva. Mescolate bene e aggiungete 20 g di sale. Impastate su una spianatoia per 15 minuti fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo. Trasferite il panetto in una ciotola coperta da pellicola e lasciate lievitare fino al raddoppio. Posizionate il panetto di nuovo sulla spianatoia infarinata e formate piccole palline da 80 gr l’una. Schiacciate le palline e stendetele con un matterello per ottenere dei dischi di 20 cm. Mettete i dischi sulle teglie e lasciate riposare per 30 minuti. Cuocete la puccia salentina in forno preriscaldato a 250° C statico per circa 10 minuti. Per la farcitura ci si può sbizzarrire, tra i condimenti più gettonati si utilizza: tonno, alici e ricotta forte.
Scaldate 250 ml di latte e scioglieteci dentro 15 g di lievito di birra fresco, unite 1 cucchiaio di miele e mescolate. Unite il latte ottenuto a 1 kg di farina 00 e 15 g di olio extravergine d’oliva. Iniziate a mescolare e aggiungete anche 300 g di acqua tiepida e 15 g di sale. Per la quantità d’acqua regolatevi in base al vostro impasto che potrebbe richiedere più o meno liquido. Il risultato finale, da ottenere dopo 10 minuti di lavorazione, è una pasta morbida, elastica e omogenea. Lasciate lievitare l’impasto coperto da pellicola in un luogo caldo per 2 ore, o fino a che non raddoppi. Dopo il riposo, trasferite l’impasto su di una spianatoia infarinata e formate delle palline da 90 gr. Lasciate lievitare ancora per un’ora. Nel frattempo, sminuzzate 300 g di mozzarella e strizzatela bene, mettetela in una terrina con 2 cucchiai di passata di pomodoro, un goccio d’olio extravergine d’oliva e il sale. Amalgamate il tutto e tenete da parte per la farcitura. Con un mattarello stendete le palline d’impasto formando dei dischi da 20 cm. Farcite la pasta e chiudete a mezzaluna, ripiegando il bordo esterno verso l’interno, oppure premete con una forchetta in modo che il ripieno sia ben sigillato. Scaldate l’olio a 180° C e friggete i panzerotti.
Lessate 2 patate medie, pelatele e schiacciatele con una forchetta. Sciogliete 25 g di lievito di birra in 200 ml d’acqua tiepida. Mescolate 500 g di farina alle patate lesse, aggiungete 2 cucchiai di zucchero, il lievito sciolto in acqua e, a seguire, l’acqua necessaria a ottenere un impasto come quello del pane; saranno necessari almeno altri 200 ml di acqua, ma il quantitativo potrebbe variare in base al vostro impasto. Aromatizzate l’impasto con la scorza di mezzo limone, se piace. Fate lievitare fino al raddoppio, ci vorranno un paio d’ore. Scaldate l’olio per friggere e mettete in cottura poche cucchiaiate d’impasto per volta. Friggete le pettole da ambo i lati e scolatele su carta assorbente. A piacere, potete cospargerle di zucchero a velo o passarle in quello semolato.
Preparate un kg di baccalà già ammollato: spellatelo e tagliatelo a pezzi. Disponete in un piatto fondo 50 g di farina e infarinate i filetti di baccalà. In una casseruola a fondo spesso fate dorare in olio extravergine d’oliva 1 cipolla rossa, aggiungete peperoncino secco e a seguire i pezzetti di baccalà. Cuocete girando i filetti da tutti i lati e coprite con 600 g di passata di pomodoro. Mescolate e fate cuocere ancora. Aggiungete quindi 50 g di capperi e 50 g di olive. Salate e pepate quanto basta. Cuocete 20 minuti a fiamma bassa muovendo delicatamente la pentola senza mescolare. Servite il pesce con il suo sugo e decorate con capperi.
Lavate 1 kg di cime di rapa ed eliminate le parti dei gambi più grandi e duri conservando soprattutto le infiorescenze e le foglie tenere. Scaldate l’olio in padella e fate soffriggere 2 o 3 spicchi d’aglio, aggiungete le rape ben scolate e cuocete girando spesso. Quando il volume sarà ridotto, coprite la padella e se necessario aggiungete un goccio d’acqua. Con una forchetta controllate la cottura delle rape se sono tenere, togliete dalla fiamma e aggiungete il sale e peperoncino rosso fresco a piacere.
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