Dieta ipocalorica: cos’è, come funziona ed esempio settimanale
Ridurre le calorie giornaliere per perdere peso. È davvero così semplice? Scopriamo cos'è la dieta ipocalorica, i pro e i contro
Ridurre le calorie giornaliere per perdere peso. È davvero così semplice? Scopriamo cos'è la dieta ipocalorica, i pro e i contro
Tra le tante tipologie di diete (più o meno efficaci) che si focalizzano di volta in volta su aspetti e alimenti diversi, la dieta ipocalorica si concentra, in modo particolare, sulla quantità di calorie assunte nell’arco della giornata. Come indica il termine stesso, infatti, la dieta ipocalorica prevede un apporto calorico ed energetico quotidiano inferiore rispetto a quello richiesto dall’organismo e comunque minore rispetto alla quantità calorica consumata normalmente.
Ne esistono varie tipologie, dalla dieta del riso a quella chetogenica, dalla quella a zona alle diete ipocaloriche delle 1000 kcal al giorno. Quello che però è bene sapere è che questa tipologia di dieta è una vera e propria terapia alimentare e, in quanto tale, presuppone due regole base:
Vediamo, quindi, perché la dieta ipocalorica necessita di questi accorgimenti, come funziona e quali effetti ha sull’organismo.
Come detto, la dieta ipocalorica prevede l’assunzione giornaliera di una quantità di calorie inferiore rispetto al proprio normale fabbisogno, il cui scopo principale è quello di ridurre il peso corporeo. Questa tipologia di dieta, infatti, viene adottata ed è utile per lo più nei soggetti che soffrono di obesità o forte sovrappeso e in caso di scompensi metabolici.
Il corpo, infatti, non potendo attingere la sua energia dalle calorie, perché insufficienti, attacca le riserve di grasso, portando così a una progressiva riduzione di peso. Un principio piuttosto ovvio e semplice ma che in realtà nasconde delle insidie.
Soprattutto se ci si affida al fai da te o a persone poco esperte, la dieta ipocalorica può trasformarsi in una serie di problemi per il corpo e il motivo è presto detto.
Per prima cosa questa dieta non si basa sulla semplice riduzione delle calorie ma si fonda sull’apporto equilibrato di tutti i nutrienti che, seppur in quantità minore, non devono mai mancare nella propria alimentazione quotidiana. In più, la dieta ipocalorica mette a dura prova l’organismo poiché ha una durata piuttosto lunga e per questo è consigliabile non seguirla per più di sei-otto mesi e sempre sotto stretto controllo medico.
Ecco perché è importante non fare tutto da soli: solo un esperto, infatti, è in grado di personalizzare la dieta secondo le peculiarità di ognuno, introducendo le giuste quantità per ogni tipologia di alimento in modo equilibrato ed evitando di incorrere in spiacevoli conseguenze.
Ma come si struttura una dieta ipocalorica sana e bilanciata?
Per prima cosa è importante conoscere il proprio fabbisogno calorico quotidiano. Questo si basa sul metabolismo basale, ovvero la quantità di calorie necessarie all’organismo in condizioni di riposo unite alle caratteristiche fisiche e allo stile di vita.
Per esempio, prendendo come riferimento un uomo di circa 70 chili e una donna di circa 55 chili entrambi sedentari, avremo un fabbisogno giornaliero di 2200 calorie per il primo e 1500/1800 calorie per la seconda.
A questo punto, quindi, diversamente da quanto ci si potrebbe aspettare, la domanda da farsi non è tanto quante calorie bruciare in un giorno ma piuttosto, quante calorie togliere dai propri pasti.
Per stare bene ed evitare di avere spiacevoli conseguenze, una volta capito qual è il proprio fabbisogno calorico quotidiano si tolgono circa 400/600 calorie al giorno. Questo equivale a circa 3000/4000 calorie alla settimana che sono circa 1/2 chili in meno.
La cosa importante, come detto, è che la dieta sia equilibrata. A differenza di altre diete dissociate, come per esempio la dieta Rina, punto fondamentale del regime ipocalorico è quello di contenere ogni giorno, nelle giuste proporzioni, tutti i nutrienti necessari all’organismo per poter funzionare correttamente.
Generalmente, la dieta ipocalorica si basa sulla più classica dieta mediterranea, un regime alimentare completo e sano, che comprende quasi tutte le tipologie di alimenti. I tanto temuti (e allo stesso tempo amati) carboidrati ma anche carne, pesce, i cibi ricchi di fibre e i latticini. Fermo restando che sono le quantità a fare la differenza.
Fondamentale, poi, è l’apporto di verdura (3 porzioni al giorno) e frutta oltre alla scelta dei condimenti:
Attenzione anche alla colazione, che non si deve mai saltare ma, anzi, rappresenta un tassello molto importante dell’alimentazione giornaliera.
Vediamo, allora, come si struttura il menù di una settimana tipo di dieta ipocalorica.
Una dieta variegata, completa e ricca di alimenti cucinati in modo sano. Ma per chi non mangiasse la carne? È possibile seguire la dieta ipocalorica senza rischiare di non assimilare tutti i principi necessari al buon funzionamento del corpo?
La risposta è sì, seguendo una dieta ipocalorica di tipo vegetariano.
La risposta è sì, seguendo una dieta ipocalorica di tipo vegetariano. Vediamo, allora, un esempio di menù settimanale per chi, per scelta o per salute, ha deciso di seguire un’alimentazione vegetariana.
Una dieta vegetariana e dimagrante ma che non dimentica di essere gustosa, variegata e sempre nuova. Ma vediamo meglio come si possono preparare dei piatti ipocalorici e alternativi, dalla colazione fino alla cena.
Partiamo dal primo pasto della giornata la colazione che può essere, a seconda dei gusti sia dolce, che salata.
Ingredienti:
Preparare questo mix di dolcezza per la mattina è molto semplice. Basterà unire in una bella ciotola capiente tutti gli ingredienti e gustare il tutto, magari accompagnandolo con due fette biscottate, una bella tisana o un caffè.
Ingredienti:
Per chi preferisse un gusto più salato, rispetto alla tradizionale colazione dolce può optare per una colazione salata light e gustosa.
Dopo aver oliato le fette di pane, che potete anche tostare, aggiungetegli come guarnizione le noci tritate, per renderle ancora più croccanti e saporite. Insieme all’uovo sodo e a una tisana o un caffè, questo mix farà iniziare la giornata in modo nutriente ed energico.
Ingredienti:
Procedimento:
Il riso venere si può anche sostituire con l’orzo o il farro perlato e si può consumare sia caldo che freddo.
Ingredienti:
Procedimento:
Per i vegetariani e i vegani, il petto di pollo può essere sostituito con il tofu o bistecche vegetali di soia o seitan.
Ingredienti:
Una volta lavato e tagliato il finocchio a fettine sottili, come una sorta di carpaccio, si uniscono le noci, l’uvetta (ben lavata) e un filo di olio. Al piatto possono anche essere aggiunte delle scaglie di grana e un pizzico di sale.
E questi sono solo pochissimi esempi di come poter eseguire una dieta sana ed equilibrata in versione ipocalorica, ma senza rinunciare al gusto, alla varietà e alla fantasia, godendo di tutti i benefici di questo tipo di alimentazione.
Benefici che sono davvero tanti e che interessano tutto il corpo ma solo se effettuata in modo attento e sotto osservazione medica.
La dieta ipocalorica, infatti, oltre a ridurre il peso corporeo, agisce sull’organismo in molti modi diversi prevenendo patologie legate al fegato, ai reni o al microcircolo. Ma non solo.
Questo particolare regime alimentare aiuta anche a contrastare il colesterolo cattivo (LDL) portando così ad abbassare i livelli della pressione arteriosa.
In più, grazie alla perdita dei chili in eccesso, il corpo migliora le sue funzionalità, ottenendo una riduzione del rischio di incorrere in malattie come:
Attenzione, però. Questo tipo di dieta, come detto, è adatto a chi si trova in sovrappeso o in uno stato di obesità e non per chi deve perdere qualche chilo in vista dell’estate o per rimettersi in forma.
Il rischio, infatti, è che, pensando di poter fare da soli, si inizi una dieta ipocalorica non controllata, trascinandosi in spiacevoli conseguenze.
Secondo il Journal of American Dietetic Association, i rischi legati a questo tipo di dieta, infatti, sono piuttosto alti, soprattutto per alcune categorie di persone che non dovrebbero assolutamente seguirla:
I disturbi maggiori legati alla dieta ipocalorica, soprattutto se ci si lascia tentare dal fai da te, sono quelli che nascono dalla perdita dei principi nutritivi a causa dell’eliminazione o della riduzione degli alimenti in modo casuale.
A questo proposito, il National Institutes of Health ha creato i Recommended Dietary Allowances (RDA), all’interno dei quali vengono prescritti tutti i nutrienti che si trovano negli alimenti di base e che una persona media dovrebbe consumare giornalmente.
Ma non solo. Altri rischi legati a questa tipologia di dieta sono:
Motivi più che seri per rivolgersi sempre a un medico specializzato che, a meno che il vostro stato di salute non richieda l’adozione di questa specifica dieta, saprà indirizzarvi verso alternative più adatte.
Fermo restando che solo uno specialista può garantirvi la giusta esecuzione e il controllo necessari per rendere qualunque tipo dieta un modo sano ed efficace per raggiungere il benessere di mente e corpo.
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